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RECENSIONE: Il Giardino di Elizabeth (Elizabeth Von Arnim)

RECENSIONE: Il Giardino di Elizabeth (Elizabeth Von Arnim)
RECENSIONE: Il Giardino di Elizabeth (Elizabeth Von Arnim)

Il giardino di Elizabeth

Valutazione:
four-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
05/10/2017

Pagine:
192
Genere:
ISBN:
9788893252935
ASIN:
B075DF2SFJ
Acquista:

La trama

In fuga dall’opprimente vita di città, l’aristocratica Elizabeth si stabilisce nell’ex convento di proprietà del marito, un luogo isolato e carico di storia in Pomerania. A vivacizzare le giornate della signora ci sono le tre figlie – la bimba di aprile, la bimba di maggio e la bimba di giugno –, le amiche Irais e Minora, ospiti più o meno gradite con le quali intrattiene conversazioni brillanti e conflittuali, sempre in bilico fra solidarietà e rivalità femminile, e poi c’è lui, l’Uomo della collera, «colui che detiene il diritto di manifestarsi quando e come più gli piace». Ma soprattutto c’è il giardino, una vera e propria oasi di cui Elizabeth si innamora perdutamente. Estasiata dalla pace e dalla tranquillità del luogo, trascorre le ore da sola con un libro in mano, immersa nei colori, nei profumi e nei silenzi, cibandosi soltanto di insalata e tè consumati all’ombra dei lillà. Mentre le stagioni si susseguono, Elizabeth ritrova se stessa, i suoi spazi, i suoi ricordi e la sua libertà. Una storia che ha molto di autobiografico narrata da una donna più avanti del suo tempo: una donna di mondo coraggiosa e irriverente che parla a tutte le donne di oggi. Uscito per la prima volta nel 1898 in forma anonima, Il giardino di Elizabeth, primo romanzo di Elizabeth von Arnim, ebbe da subito un successo clamoroso. Presentato qui in una versione integrale fino a ora inedita in Italia, è un romanzo del passato che colpisce per la sua modernità. «Un libro straordinario, dal fascino inconsueto e dall’energia irrefrenabile». Elizabeth Jane Howard, autrice de La saga dei Cazalet

– Profondo –

Il giardino di Elizabeth ha qualcosa di onirico. È il racconto di una donna che si allontana dalla città ed improvvisamente scopre l’amore per la solitudine, per l’aria aperta e soprattutto per il suo amato giardino.

Io sono sempre felice (all’aria aperta, ovviamente, poiché in casa mi opprimono la servitù e tutti quei mobili), ma in modi diversi a seconda della stagione: la felicità primaverile non ha nulla in comune con quella estiva o autunnale, di certo più intensa.

Elizabeth ha tre figlie, quella di aprile, quella di maggio e quella di giugno. Con il passare delle stagioni, con i cambiamenti di colori, umori e odori,  la protagonista viaggia all’interno di se stessa. Compie una vera e propria ricerca che la porterà verso una maggiore autoconsapevolezza, a capire cosa vuole e cosa no.

Suo marito è “l’uomo pieno di collera” e le persone che la circondano non solo non la capiscono ma la criticano, perché lei è davvero una donna diversa.

A volte mi sembra di essere più fortunata dei miei pari, perché so trovare la felicità così  facilmente. Credo che se il sole splendesse sempre sarei sempre buona, e persino in Siberia riuscirei a godermi la vita se la giornata fosse bella.

Non sopporta le persone che invadono il suo spazio, che le tolgono il tempo per ammirare i colori del suo giardino. Elizabeth sa che verrebbe considerata eccentrica se gli altri sapessero che trascorre le sue giornate all’aperto, in solitudine, con un libro in mano.

In questo libro c’è molto di Von Armin, lo si capisce dall’intensità delle descrizioni per quanto riguarda gli stati d’animo. Elizabeth scalpita quando si trova in mezzo agli altri ed è troppo moderna rispetto alla società che la circonda.

Sottomettersi a ciò che la gente chiama il proprio destino è a dir poco ignobile. Se il tuo destino ti fa piangere ed essere infelice, liberatene e prendine un altro.

Il giardino di Elizabeth è…

Un inno alla solitudine, quella che si vive quando si sta in compagnia di noi stessi e delle cose che ci rendono felici. Elizabeth è come me. Odio la città, amo la vita di campagna tranquilla. Odio gli ospiti invadenti, amo sedermi a guardare i tramonti e amo, proprio come lei, ascoltare il silenzio. Lei adora circondarsi di fiori, io di libri. Entrambi, spesso, dicono cose molte più interessanti delle persone.

four-stars

Alcune note su Elizabeth VonArnim

Elizabeth-Von-Arnim-

Nata col nome di Mary Annette Beauchamp a Kiribilli Point, in Australia, da una famiglia della borghesia coloniale inglese, era cugina della scrittrice Katherine Mansfield. Visse a Londra, Berlino, in Polonia e infine negli Stati Uniti. Si sposò due volte – entrambi matrimoni infelici – ed ebbe cinque figli, fra i cui precettori ci furono E.M. Forster e Hugh Walpole. Fra un matrimonio e l’altro, fu l’amante di H.G. Wells. Fu una scrittrice molto prolifica e di grande successo.

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