Il medico della nave / 8
La trama
Ci sono storie di cui le persone non parlano, storie che per essere raccontate richiedono coraggio e costringono chi sa ascoltarle a rimettere in discussione la propria realtà. Storie come quelle che Amy Fusselman narra in questo libro a metà fra il memoir e il diario. Il medico della nave e 8 sono brevi riflessioni sul rapporto con due uomini che, in modi opposti, hanno influenzato irrimediabilmente la sua vita: il padre appena scomparso e quello che lei chiama «il mio pedofilo».
Intrecciando astratto e quotidiano l’autrice affronta temi quali la maternità, l’abuso sessuale, la morte e il perdono con l’agilità e l’esuberanza di una bambina che gioca. Ne scaturisce una concezione del mondo come luogo strano e speciale, in cui spazio e tempo sono ancora concetti fluidi e misteriosi. Attraverso la scrittura Amy Fusselman rivive momenti dolorosi del suo passato nel tentativo di superarli, regalandoci una meditazione piena di amore e speranza su cosa significhi scendere a patti con un’esperienza traumatica. E voltare pagina.
– Originale –
Il medico della nave/8 di Amy Fusselman è un libro indefinibile, quando si prova a classificarlo sfugge dalle mani. Un diario? Un racconto? Un dramma? La storia di una riscossa? Nessuna risposta è del tutto corretta. Il medico della nave/8 è tutte queste cose messe insieme.
[amazon_link asins=’8894833038′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b83d9a43-bbbc-11e7-a941-d3caa424f6d8′]La protagonista racconta la sua vita parlando degli uomini che l’hanno condizionata, suo padre, che è appena morto, e il suo pedofilo. Un “signore” che si è approfittato di lei quando ancora era una bambina. Morte e violenza, sono due argomenti molto forti e la protagonista ne parla con una chiarezza che a tratti può sembrare inquietante, quasi troppo cruda per andare avanti.
Il libro è diviso in due, nella prima parte viene narrata la morte del padre, ricoverato in ospedale da diverse settimane e il bisogno di maternità che non riesce a essere soddisfatto. La protagonista non riesce infatti, a rimanere incinta e allo stesso tempo è costretta a dire addio a una delle figure centrali della sua vita. Tornerà indietro nei ricordi ridisegnando gli atteggiamenti e le frasi del papà.
Una volta, quando avevo dodici anni, papà ha provato a parlarmi dell’importanza delle azioni quotidiane. Disse che erano le azioni quotidiane a costruire la vita di una persona. Sedeva alla scrivania, quella su cui compilava gli assegni con un macchinario che imprimeva le cifre in rilievo sulla carta.
«Ogni giorno» disse «scrivi la tua storia».
I suoi pensieri sono interrotti dal diario di bordo del genitore, un diario che teneva quando si trovava per mare, su una nave, questo strano parallelismo ricorrerà in ogni paragrafo.
Vedere mio padre respirare in quel modo, con i polmoni che gorgogliavano, era come guardare la mia nave affondare, con il mio capitano a bordo che cercava di salvare il salvabile.
Proprio quando pensi di esserti abituato a uno stile così particolare… inizia 8. Il registro nel secondo libro infatti, cambia completamente, l’autrice scrive seguendo il flusso di coscienza.
Ritroviamo la stessa persona ma questa volta con due figli e con un altro tema difficile da affrontare, quello dell’abuso. Un viaggio nel passato e nei ricordi dolorosi ma che oggi hanno reso la protagonista una donna forte, che ha fatto dei suoi punti deboli dei punti di forza. Da lì saliremo sui taxi con lei e affronteremo le difficoltà quotidiane filtrate dai racconti della sua mente. Insieme ad Amy andremo al corso per la patente della moto e frequenteremo una particolare terapeuta.
Viviamo in un mondo imperfetto. Talvolta gli elementi si sviluppano e combinano in maniera imprevedibile.
Il medico della nave / 8 è…
Originale, coraggioso e audace. I pensieri della protagonista sono liberi da qualsiasi forma di giudizio, sono veri, reali e confusionari. Mi è piaciuta molto di più la seconda parte del libro rispetto alla prima perchè lo stile si avvicina di più al mio genere. Consigliato perchè le scelte audaci devono essere premiate. Offre diversi spunti di riflessione e per chi ama lo stile così personale… è il libro perfetto.
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