Vi ricordate quando durante il primo lockdown Adelphi ha deciso di tenere compagnia ai lettori facendo nascere la collana Microgrammi? (LEGGI QUI l’articolo dedicato a Microgrammi). Ecco, la buona notizia, per gli amanti della carta, è che i Microgrammi sono diventati libri cartacei, qui metto solamente quelli che mi incuriosiscono di più, ma vi lascio l’articolo completo da consultare qui (L’elenco completo dei Microgrammi Adelphi).
L’uomo elefante di Frederick Treves
La medicina moderna è nata sui palcoscenici – sensazionali – dei teatri anatomici, e i suoi casi estremi sono a lungo stati esibiti fra le quinte mobili dei freakshow. Poi è arrivato il cinema, a rubare la scena: e soprattutto il film che David Lynch ha tratto, con una fedeltà impressionante, da questo straordinario caso clinico, raccontato nel 1923 dal suo testimone più autorevole, il dottor Frederick Treves.
Perché non eravamo pronti di David Quammen
Sapevamo come, e anche dove, i coronavirus ci avrebbero potuto colpire, eppure – eppure siamo a oggi, all’oggi inquietante e incerto da dove partono, proprio con questo testo, le nuove ricerche di David Quammen.
Per le sei corde di Jorge Luis Borges
Borges non amava il tango alla Gardel, «lento, malinconico e voluttuoso». Preferiva il tango viejo e la milonga di fine Ottocento – fatti «di pura sfacciataggine, di pura spudoratezza, di pura felicità del coraggio» –, nei quali riconosceva l’autentico, oltraggioso, effimero spirito guappo delle periferie di Buenos Aires. A popolare le sue undici milonghe sono dunque cuchilleros accomunati dalla religione della provocazione disinteressata e della «morte casuale / ad un angolo qualunque»: religione di tempi audaci e perduti, che Borges non conobbe ma sognò, rendendola veritiera come una memoria collettiva.
Una storia di Natale di Sarban Żubrówka
In Arabia la notte di Natale può fare parecchio caldo. E se da una credenza, in una casetta dei sobborghi di Jedda, viene fuori una bottiglia di Żubrówka – la vodka del bisonte – può capitare di ascoltare strane storie. Storie che portano molto lontano, nel gelo della taiga siberiana e anche oltre, là dove le carte geografiche non arrivano, e che soltanto Sarban sa raccontare.
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