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RECENSIONE: Gigi Riva Rombo di tuono (Davide Piras)

Gigi Riva rombo di tuono - Davide Piras - Condaghes editore
RECENSIONE: Gigi Riva Rombo di tuono (Davide Piras)

Gigi Riva. Rombo di tuono

Valutazione:
three-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
20/05/2020

Pagine:
334
Genere:
ISBN:
9788873563600
Acquista:

La trama

Leggi uno, 1949. Gigi ha cinque anni e trascorre le giornate per strada a palleggiare con i barattoli. Sogna di diventare un campione. Gli amici amano tuffarsi nel lago, lui desidera solo correre nel campetto laboratorio e calciare in porta il pallone di don Piero. A piedi nudi, perché le scarpe buone sono un solo paio e non si possono ricomprare. Grazie al padre Ugo, che ama lo sport quanto il figlio, Gigi entra in una piccola squadra di calcio ufficiale e si mette subito in mostra: nessuno può fermare quel piede sinistro animato da talento puro. Nonostante le ristrettezze del dopoguerra, la famiglia riva è felice. Ma un tragico evento spezza il corso delle loro esistenze: Ugo muore in un incidente sul lavoro. Comincia così la lotta di Gigi. Un predestinato che riuscirà attraverso il calcio a prendersi la rivincita sulle crudele della vita, fino a divenire “rombo di Tuono”, la leggenda vivente.

 – Cuore –

Gigi Riva Rombo di tuono di Davide Piras (Condaghes) è un libro che ricostruisce la vita del grande campione italiano.

Gigi Riva rombo di tuono - Davide Piras - Condaghes editoreOrmai mi conoscete bene, sapete che seguo per lavoro, ma soprattutto per amore e passione, la squadra della città in cui abito, l’Entella. Chi ama il calcio, quello fatto di lacrime, sudore e sacrificio (e ovviamente in qualche caso anche tanta gioia) non può lasciarsi sfuggire il libro che Piras ha scritto su Riva.

Io conosco di fama questo calciatore ma non ho mai approfondito la sua conoscenza, nel senso che non ho mai letto biografie o approfondimenti e quindi per me era quasi tutto nuovo.

Comincia nel 1949 una storia che diventerà leggenda.

Gigi prese coraggio ed entrò in campo, credendo però che non sarebbe stato capace di far goal. Per evitare di distruggere ciò che rimaneva delle scarpe, se le levò e rimase a piedi nudi nella parte di campo attaccata alla dimora del sacerdote.

Don Piero fischiò la ripresa del gioco. Gigi sfilò la palla dai piedi di un bimbo e si esibì in alcuni palleggi funambolici. Fece altri due palleggi e stoppò la palla portandosela sul sinistro. Il suo sinistro. Quello al fulmicotone che nel vicinato aveva già ammaccato porte e rotto finestre. Retrocedette di alcuni passi per prendere la rincorsa, inspirò, espirò, guardò la porta. Sorrise e si lanciò. Quando colpì col mancino esplodendo tutta la sua potenza, il pallone tracciò una traiettoria impossibile da decifrare per l’estremo difensore. I bambini e don Piero assistettero alla scena increduli dinanzi a quella saetta che s’insaccava sotto la traversa senza decelerare neppure per un solo istante.

La vita di Riva comincia in salita, perde il papà quando è solo un bambino e da ragazzino deve dire addio anche alla madre. Cresce così un ragazzo introverso, serio, un poco malinconico.

Aveva imparato a non arrendersi mai. A reagire, a soffrire.Le difficoltà che incontrava nel calcio erano inezie rispetto a quelle della vita. E le botte dei difensori carezze in confronto alle bastonate dei lutti, della solitudine, delle privazioni.

Gigi Riva rombo di tuono - Davide Piras - Condaghes editorePerché Piras ricorda che dietro a un grande campione c’è sempre una persona e, come in questo caso, neppure così fortunata.

Si arriva rapidamente alla cessione dal Legnano al Cagliari. La squadra sarda ha visto qualcosa in quel ragazzo e ha sborsato più di 37 milioni pur di averlo. Le pagine dell’arrivo sull’isola fanno sorridere. Qui il calcio viene sentito in maniera meno distaccata e quando Riva entra allo stadio crede a uno scherzo: si trova davanti a un campo di terra e le cicatrici dei compagni levano ogni dubbio. Sì, questo è il campo. Ma lo spaesamento iniziale lascia il posto presto a qualcosa di più simile all’amore. Riva ha fame, e non solamente per sé ma anche per la terra che lo ospita e che sente un po’ sua:

Il ragazzo faceva fatica a immaginarsi fuori dalla Sardegna. E la gente gli regalava sempre più calore, lo pregava di non abbandonarla, si attaccava a lui considerandolo un amico senza averlo mai conosciuto di persona. Le famiglie gli aprivano casa, i pastori gli ovili, i pescatori le loro barche. I sardi piansero per la paura di vederlo tornare al Nord.

E Riva ha saputo ripagare quell’amore incondizionato, quella fiducia regalatagli senza se e senza ma. Intanto la vita non gli avrebbe risparmiato altri tiri mancini, da affrontare, una su tutte, la morte dell’amico Meroni. Ventiquattro anni sono troppo pochi per morire.

E così in Gigi Riva Rombo di tuono non c’è soltanto il calcio, sarebbe riduttivo. C’è la perdita, l’attaccamento, la musica.

Potrei non citarvi l’episodio con il mio De André? Il cantautore genovese gli suonò una delle canzoni a cui era più affezionato: Preghiera in gennaio. Versi a cui anche Riva nel pieno del dolore si era attaccato.

I capitoli brevi ci portano verso la fine in un battibaleno. Chiudendo Gigi Riva Rombo di tuono rimane sul viso un sorriso, tinto di malinconia.


Gigi Riva rombo di tuono è…

Cuore, quello che ci ha messo Riva quando giocava a calcio, quello che ci ha messo Piras parlando di una terra e di un uomo.

Partivo avvantaggiata perché sono un’amante del mondo del calcio ed è stato facile appassionarmi a una storia così incredibile eppure così “normale”.

Consigliato per gli amanti di Gigi Riva, che non si stancheranno mai di saperne di più, e per chi come me non era ferratissimo sul tema. Vi appassionerete, vi commuoverete e perché no, vi esalterete per quei goal incredibili che sono rimasti nel cuore dei sardi e non solo. Gioire per la vincita di uno scudetto è qualcosa che forse non proverò mai sulla mia pelle ma che meraviglia poterlo anche solo immaginare.

three-stars

Alcune note su Davide Piras

Davide Piras

Davide Piras è nato nel 1981 a Oristano ma vive da sempre a Terralba. Sposato e padre di una bambina. Dopo il diploma da tecnico geometra ha lavorato fino al 2015 nel campo dell’edilizia, proseguendo in parallelo gli studi umanistici. Attualmente è impegnato in un progetto commerciale che unisce la figura del libraio a quella del coffee maker. Ha esordito per 0111 Edizioni con il romanzo storico “Petali di piombo”. Nello stesso anno il racconto Sogno infinito è stato finalista al Premio letterario CartaBianca, ed è stato inserito nell’antologia “Il clavicembalo ben temperato”.

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