La storia di Cici, giraffa vanitosa
La trama
Distratta e affascinata da ciò che la circonda, la giraffa Cici per inseguire delle farfalle si allontana da casa, esce dalla foresta e quando la notte giunge scopre di essersi persa. All'alba finalmente arriva in un centro abitato. È tutto così diverso! Incuriosita arriva al porto, dove viene invitata a salire su una grande nave e inizia a lavorare. Da quel momento cominciano le avventure di Cici, frivola e vanitosa, che combina un guaio dopo l'altro fino a dare fuoco al grande teatro dove lavora come ballerina. Riuscirà a cogliere gli insegnamenti della vita, accettare la sua natura e tornare nella foresta? Cici, titolo originale "Kiki la girafe coquette", è una fiaba africana, edita in Italia nel 1946 dalle edizioni Francesco De Silva e da allora mai più ripubblicata. La riproponiamo perché è affascinante sotto ogni sua forma, un albo illustrato così come sono impaginati oggi i libri per bambini, che non necessita di nessuna miglioria, solamente qualche piccola modifica nel linguaggio come tutti i classici dovrebbero avere dopo cinquant'anni. Con la prefazione di Angelo Di Liberto. Età di lettura: da 5 anni.
– Identità –
La storia di Cici di Triba, (Il compleanno delle balene) è una storia fresca, divertente e che conquisterà con colori e parole i vostri bambini.
Ho conosciuto la casa editrice Il compleanno delle balene a Borghetto del libro e mi sono innamorata per la cura che troverete in ogni volume.
La storia di Cici, con la prefazione di Angelo Di Liberto, è una vera e propria avventura. Questa giraffa vanitosa ci condurrà dalla foresta alla città, tra imprevisti, gatte da pelare e qualche dispiacere.
La storia di Cici ha atteso cinquant’anni in un baule, poi con la sua forza e grazie al compleanno delle balene è tornato in libreria con una freschezza inaspettata. A riportare queste tavole alla luce, è stato il piccolo Simone Tiberi, il curatore di questa edizione.
Non mi occupo di libri per bambini, lo sapete. Eppure per La storia di Cici ho fatto un’eccezione. Il primo motivo? La prefazione. So che Angelo mette anima e corpo nei progetti in cui crede e questi progetti, sono solo di qualità. Sapevo quindi che qui l’avrei trovata.
Cici è una giraffa che scappa dalla foresta e riesce a imbarcarsi su una nave. Cici è un animale di buona volontà e spazza, serve ai tavoli… almeno finché non le viene concesso di scendere. Ancora una volta il mondo intorno a lei cambia e al cinema, quando guarda la sua foresta, sente un pizzico di rimorso farsi strada in lei. Ma abbiamo detto che quella di Cici è un’avventura e allora da lì svolgerà altri lavori, fino a calcare un palcoscenico ambito.
Peccato però che Cici, sempre più vanitosa, corrotta dalle frivolezze del mondo degli umani, commetterà una distrazione dietro l’altra:
Cici lavora come tata.
Il suo compito è portare a passeggio Biby e Lily, i nipoti dell’anziano signore.
È così felice nel suo nuovo animo.
Ora ha anche uno specchio e non smette mai di guardarsi, dimenticandosi di Biby e Lily, che inseguendo un cagnolino, spariscono.
Cici riuscirà a ritrovare la strada di casa?
La storia di Cici è…
Un libro sull’identità. Cici si lascia alle spalle la foresta e quello che era. Si immedesima e si confonde tra gli umani. Il barlume di pentimento dura un attimo e intanto non si accorge che viene sempre più corrotta. Concentrata su sé stessa, dimentica i suoi compiti, dimentica gli altri, almeno finché non fa ritorno nel suo ambiente.
No, non è una storia difficile, né complicata. Anzi, i bambini e gli adulti che ancora sanno stupirsi di fronte ai colori di una fiaba, si innamoreranno di Cici. Lo spiega molto bene Claudia Bena (l’editrice) che ha tradotto la favola:
Come ogni volume della casa editrice, lo scopo è dare la forma più bella che si possa trovare per insegnare, spiegare, raccontare il mondo riuscendo a mettere sullo stesso livello il narratore e l’auditore, così come in passato si tramandavano le storie all’interno delle comunità. Quello che vorremmo trasmettere è la sensazione del racconto intorno al fuoco, che gli adulti, una volta diventati tali, sentono di avere il ruolo per prendere il posto dei loro genitori e usare quella storia in particolare in quel momento particolare perché la comunità ha bisogno di immedesimarsi nel protagonista.
Missione compiuta.
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