Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini
La trama
All'indomani dell'Unità d'Italia, in una Napoli preda della miseria, dove i bambini poveri sono abbandonati al proprio destino e le orfane spesso diventano spose raccattate o suore senza vocazione, una duchessa attraversa i vicoli lerci, bussa alle porte dei bassi, interroga il popolo per aiutare e non per sedurre con promesse irrealizzabili. In questa Napoli lazzara di Michele 'o Belzebù, dove l'azzurro degli occhi di Raffaele si sporca col nero della superstizione della schiena ingobbita del buon Alfonso, Teresa Filangieri concepisce un progetto ambizioso: far costruire il primo ospedale pediatrico. Deve però scontrarsi con il mondo degli uomini, quegli stessi, padri e mariti, a cui le donne ancora appartengono di diritto. Sfida le convenzioni, raccoglie dalla strada gli scugnizzi, ferite che bisogna cominciare a disinfettare. Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d'Italia, dove vivere è una ricompensa e morire spesso è un privilegio, e ridona luce a una donna dai natali illustri, animata dalla passione civile, dall'amore verso i più deboli, ma dimenticata dalla Storia.
– Battagliero –
Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini di Carla Marcone, è un romanzo che si legge tutto di un fiato. La storia è scorrevole e per le innamorate come me del genere romanzo storico, femminista e biografico… è perfetto. Teresa, personaggio realmente esisto, è la protagonista di un racconto fatto di dolore, emozione ed emancipazione. Siamo a Napoli, durante il periodo dell’Unità d’Italia e del colera. L’epidemia non faceva prigionieri, donne, uomini e bambini venivano colpiti dalla malattia che non lasciava scampo. Il ritratto di Napoli è quello di una città, sporca, difficile e… meravigliosa nella sua complessità. Complessa è anche la figura di Teresa che fin da bambina impara la durezza della vita. Le donne della sua famiglia sono dure con lei, a tratti violente.
Capì che doveva crescere, e che non poteva permettersi di essere superficiale, che doveva imparare a nascondere l’orgoglio, la rabbia, e qualunque altro sentimento che non fosse appropriato. Teresa capì che doveva sopportare e tacere. I suoi tredici anni piansero nello specchio, straripando in un mare senza scelte, senza libertà, senza sostegno nelle consuetudini, nelle leggi, nei costumi legittimati dal potere dei padri, poi dei mariti, delle stesse donne abituate al secolare giogo.
La duchessa si sposa nel 1848, l’anno delle cinque giornate di Milano, di Carlo Alberto acclamato Re d’Italia, di Mazzini e del Va pensiero. Non è facile essere una donna, in nessuna epoca della storia umana, figuriamoci nell’Ottocento. Teresa però, cerca di spezzare questo giogo. Non si lascia trascinare dalla corrente nemmeno di fronte al dolore più grande, quello della perdita della figlia.
Che donna è una donna che non tenta di rendere il mondo un posto migliore?
Non importa quante battaglie dovrà affrontare, chi dovrà sfidare, quali convenzioni dovrà rompere, lo scopo di Teresa diventa costruire un ospedale per i bambini malati. Dare un letto a tutti quei ragazzini che non ce l’hanno e che soffrono come ha sofferto la sua Lina.
Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini è…
Un romanzo che ha il merito di far scoprire una figura femminile poco conosciuta. Filangieri, realmente esistita, è stata un personaggio chiave per Napoli. Come per molte altre donne importanti, il suo nome è rimasto sconosciuto ai più, nascosto in un cassetto come un segreto. E’ una storia a lieto fine ma che lascia comunque con l’amaro in bocca. Teresa costruirà il suo ospedale e aiuterà veramente chi ha bisogno eppure, nella sua vita ha pagato prezzi altissimi e come lei, tantissime altre donne dell’epoca. Considerata meno di una persona, ha dovuto sposare un uomo che non amava, ha dovuto nascondere intenzioni e sentimenti subendo vessazioni e maltrattamenti.
Il libro è colmo di riferimenti storici e sono presenti diverse forme dialettali napoletane prontamente spiegate dalle note in fondo alla pagina. Avrei preferito un racconto più lungo e forse con maggiori dettagli, ma comunque è un libro ben curato e consigliatissimo per chi ama le protagoniste femminili di spessore.
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