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RECENSIONE: Alibi (Elsa Morante)

Alibi - Elsa Morante - Einaudi editore
RECENSIONE: Alibi (Elsa Morante)

Alibi

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
08/12/2021

Pagine:
79
Genere:
ISBN:
9788806170448
Acquista:

La trama

Scritte fra la stesura di "Menzogna e sortilegio" e "L'isola di Arturo", le poesie di "Alibi" sono ossessionate dall'io e dalla fatalità. Ma un altro registro, meno visonario, uno stile più lieto, barbaro e giullaresco fa di queste poesie un momento in cui Elsa Morante era allo zenit della gioia creativa. "Narciso" è un testo scritto nel 1945, rinvenuto in un quaderno di scuola dove la scrittrice annotava progetti e abbozzi. Da quel quaderno, alcuni testi confluiranno in "Alibi" altri in "Menzogna e sortilegio".

 – Potente –

Alibi - Elsa Morante - Einaudi editoreAlibi di Elsa Morante (Einaudi) è una raccolta di poesie toccante e malinconica. Sono sincera, quando ho chiesto al mio gruppo di lettura L’isola di Morante: “Vorreste leggere le poesie di Elsa?” mi aspettavo un “no, grazie. Ritorniamo per i romanzi” e invece le mie compagne di viaggio si sono buttate senza indugi pur non amando la poesia o temendola. Ho vissuto  questo momento quindi con grande orgoglio e ancora una volta sono grata per quello che i social sono stati in grado di donarmi.

Ho amato Alibi per diversi motivi: ho potuto ritrovare l’Elsa della prosa ma ho scoperto qualcosa in più di lei. Morante non è solamente la scrittrice da romanzi fiume ma sa essere incisiva, ricca e commovente anche con una manciata di parole.

Alcune poesie sono strettamente legate alle sue opere in prosa e questo mi ha fatto sorridere, alcune sono favole, altre nascono da sofferenze realmente provate.

Alibi - Elsa Morante - Einaudi editoreMi ero ripromessa di leggera una poesia ogni sera e invece in un manciata di ore le ho divorate e, come sempre faccio, le ho lette e rilette.

Alibi è stata per me una vera e propria scoperta e non è avvenuta per caso. Proprio in questi mesi mi sto immergendo sempre più in Poesia non ti temo ed è stato bello coniugare L’isola di Morante con questo progetto.

Impossibile dirvi una poesia preferita, però quando le ho lette ad alta voce (le poesie le leggo sempre tutte ad alta voce) questa mi ha colpito per musicalità e profondità:

Amuleto
Quando tu passi, e mi chiami,
assente son io.
Per lunghe ore ti aspetto,
e tu, distratto, voli altrove.
Ma tanto, il mezzano serafico
del nostro amore,
il sultano dello zenit
che muove sul quadrante le sfere
con le dita infingarde e sante,
ha già segnato l’istante
del nostro convegno.
Molli si volgono i miei giorni
a quella imperiosa stagione.
Candida e glaciale essa risplende
alta salendo, come fuoco.
Ah, nostra incantevole stanza!
Che importa a me, infido spirito,
dei tuoi diversi pensieri?
Il presagio inchina già la fronte
all’annuncio. Sorte e amore
ti congiungono a me.

L’amore di Elsa ha tante sfaccettature in Alibi: è assenza, dolore, fiaba… ma sempre amore. Impossibile per me non citare un’altra cosa che mi rende affine a Morante: l’amore per i gatti.

Minna la siamese

Ho una bestiola, una gatta: il suo nome è Minna.

Ciò ch’io le metto nel piatto, essa mangia,
e ciò che lemetto nella scodella, beve.

Sulle ginocchia mi viene, mi guarda, e poi dorme,
tale che mi dimentico d’averla. Ma se poi,
memore, a nome la chiamo, nel sonno un orecchio
le trema: ombrato dal suo nome è il suo sonno.

Se penso a quanto di secoli e cose noi due livide,
spaùro. Per me spaùro: ch’essa di ciò nulla sa.
Ma se la vedo con un filo scherzare, se miro
l’iridi sue celesti, l’allegria mi riprende.

I giorni di festa, che gli uomini tutti fan festa,
di lei pietà mi viene, che non distingue i giorni.
Perché celebri anch’essa, a pranzo le do un pesciolino;
né la causa essa intende: pur beata lo mangia.

Il cielo, per armarla, unghie le ha dato, e denti:
ma lei, tanto è gentile, sol per gioco li adopra.
Pietà mi viene al pensiero che, se pur la uccidessi,
processo io non ne avrei, né inferno, né prigione.

Tanto mi bacia, a volte, che d’esserle cara io m’illudo,
ma so che un’altra padrona, o me, per lei fa uguale.
Mi segue, sì da illudermi che tutto io sia per lei,
ma so che la mia morte non potrebbe sfiorarla…

L’amore è un Alibi, un pretesto per raccontare  l’attaccamento alla vita, alla letteratura, la resistenza alla sofferenza e molto altro, anche incapacità di incontro perché l’amore è come quello che Narciso prova per sé stesso. Alibi, la poesia che dà il nome alla raccolta è splendida, vi riporto un solo passaggio:

Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!
Come a sguardi inconsacrati le ostie sante,
comuni e spoglie sono per lui le mille vite.
Solo a chi ama il Diverso accende i suoi splendori
e gli si apre la casa dei due misteri:
il mistero doloroso e il mistero gaudioso.


Alibi è …

Toccante, commovente e potente. Ho amato tutte le poesie e probabilmente non sono obiettiva, ma che ci posso fare se ancora una volta Elsa mi ha stregato?

Sono contenta di aver letto questa raccolta dopo aver amato Menzogna e Sortilegio, L’isola di Arturo e adorato La storia (che presto rileggerò con il mio gruppo). Aver conosciuto Elsa romanziera mi ha permesso di ritrovarla nelle poesie che sono “echi” della sua prosa.  Molto interessante la prefazione di Cesare Gariboli che oltre ad essere un grandissimo estimatore di Elsa chiarisce riferimenti e periodi.

Consigliata per chi è in cerca di una raccolta di poesie poco conosciuta, profonda e in grado di toccare corde nascoste. Seguite il mio consiglio e amate Morante, non vi pentirete.

 

three-half-stars

Alcune note su Elsa Morante

Elsa Morante

Elsa Morante nasce a Roma nel 1912. Inizia molto giovane a scrivere favole, filastrocche e racconti per ragazzi pubblicati su diversi giornali, fra i quali il «Corriere dei Piccoli» e «Oggi». Una serie di questi racconti giovanili confluisce nel suo primo libro, Il gioco segreto, uscito nel 1941 e seguito l’anno dopo da Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina. Nel 1936 conosce Alberto Moravia, che sposerà nel 1941. Il suo primo romanzo è del 1948, Menzogna e sortilegio; il successivo, L’isola di Arturo , del 1957. Nel 1958 pubblica un libro di poesie, Alibi (ripubblicata nei «Supercoralli classici» nel 2004 con in appendice Quaderno inedito di Narciso e nel 2012 negli «ET Poesia»). Nel 1961 si separa da Moravia. Del 1963 è la raccolta di racconti Lo scialle andaluso, del 1968 Il mondo salvato dai ragazzini (ripubblicato da Einaudi nel 2006 e nel 2012), del 1974 il suo ritorno al romanzo con La storia, libro che ha un enorme successo. È un romanzo anche il suo ultimo libro, Aracoeli, del 1982. Dopo un lungo periodo di malattia muore a Roma nel 1985. Postumi sono usciti, da Einaudi come quasi tutti i suoi libri, il Diario 1938 e i Racconti dimenticati. Nel 2012 è uscito, sempre per Einaudi, L’amata. Lettere di e a Elsa Morante (Fuori Collana), curato dal nipote Daniele Morante; nel 2013 La serata a Colono (Collezione di teatro), suo unico testo teatrale, e Aneddoti infantili (L’Arcipelago). Nel 1970 Carmelo Bene, che lo considerava «il capolavoro della Morante, vertice della poesia italiana del Novecento», progettò di farne una versione cinematografica con Eduardo De Filippo, ma il progetto non andò in porto. Non è stato rappresentato per più di quarant’anni, fino alla messa in scena del 2013 con la regia di Mario Martone, Carlo Cecchi nella parte di Edipo e Antonia Truppo in quella di Antigone.
L’opera complessiva dell’autrice è raccolta in due volumi nei Meridiani Mondadori, a cura di Cesare Garboli.

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