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RECENSIONE: La cercatrice di funghi (Viktorie Hanišová)

La cercatrice di funghi - Viktorie Hanisova - Voland
RECENSIONE: La cercatrice di funghi (Viktorie Hanišová)

La cercatrice di funghi

Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
23/09/2021

Pagine:
320
Genere:
ISBN:
9788862434621
ASIN:
B09HSJQH6F
Acquista:

La trama

Sára ha 25 anni e vive in una vecchia casa nella Selva Boema. Tutte le mattine si alza, indossa un paio di vecchi scarponi, afferra il cestino e imbocca il sentiero che suo padre le ha insegnato da bambina, in cerca di funghi da rivendere alla taverna locale. I funghi sono il suo sostentamento, la sua condanna e la sua ossessione: certamente l'unico campo in cui lei, ex studentessa modello, oggi eccelle. Ogni notte Sára la passa insonne. La sua vita trascorre a un ritmo immutabile, e la routine è interrotta solo dai controlli trimestrali con la psichiatra. Ma la morte della madre, l'assillo dei fratelli per l'eredità, un cambio di gestione alla taverna e l'inattesa amicizia di un vicino la costringono ad affrontare i ricordi di un'infanzia che ha voluto nascondere anche a sé stessa.

– Malinconia –

La cercatrice di funghi di Viktorie Hanišová (Voland edizioni) è un romanzo potente, disturbante, malinconico. La nostra protagonista, Sisi, non è proprio una ragazza come tutte le altre. Magra, schiva e sempre con la testa bassa.

Anche per questo nelle mie escursioni punto con sacra riverenza lo sguardo al suolo. Non ci tengo a guardare in faccia i casuali passanti. Ma, soprattutto, non voglio che qualcuno veda me. Preferisco essere un’ombra che si trascina nel bosco.

La sua missione è andare per funghi ogni giorno e poi portarli al ristoratore della città. Vive in un capanno, non ha soldi, non ha amici…solo pensieri ossessivi che le fanno compagnia e spalleggiano la sua insonnia.

A nulla servono i riti prima di andare a dormire: gli occhi non si chiudono prima dell’alba.

Ogni mattina di buonora mi infilo nell’ingresso gli scarponi in pelle di mio padre, agguanto il cestino e lo strofinaccio e prendo il sentiero.

La cercatrice di funghi - Viktorie Hanisova - VolandCi immergiamo con Sara (Sisi) nella selva Boema e ci innamoriamo di sapori, odori e rumori del bosco. Lo so, sono ripetitiva, ma amo i romanzi in cui gli alberi, il silenzio, le case isolate, parlano più di personaggi. E Sisi si fonde a meraviglia in questo paesaggio, anche quando porterà una persona con lei. Un personaggio che, come lei, si incastrerà a meraviglia in questa cornice fatta da silenzio e umidità.

I nomi dei funghi vengono snocciolati con scientificità zelante: nulla sfugge a Sisi. Sa esattamente dove cercarli e come coglierli. Il compito di cucinarli ed esaltarli spetta ad altri… ma c’è qualcosa di inquietante nella ricerca continua e nel silenzio dietro cui si trincera Sara.

Hanišová gioca con i confini: chi decide cosa è normale e cosa no? E la verità, la verità in questo romanzo non esiste. Ci sono solo versioni e sfumature diverse a seconda di chi guarda.

La cercatrice di funghi - Viktorie Hanisova - VolandSisi, che sembrava adorare i funghi prima ancora nascesse, nasconde un segreto e lo fa per anni. Un peso che l’ha costretta a vivere in clinica e a imbottirsi di medicine. Un fardello che la schiaccia ogni volta che spegne la luce per dormire.

Gli anni all’ospedale psichiatrico sono un ricordo vivido, doloroso. Le notti con le compagne di stanza che non mangiano o si tagliano e la consapevolezza che quello non è l’ambiente giusto per guarire.

Da lì una lunga serie di circostanze, in realtà nemmeno così lunga, l’ha portata in quel capanno con i rumori e gli odori di quando era bambina. A svegliarla sempre lo stesso suono: il leggero tossicchiare del padre. Via poi nei boschi che tutto inghiottono. E Sisi riuscirebbe anche a mimetizzarsi nella macchia silenziosa se solo non fosse per i fratelli che continuano a cercarla e per una nuova inaspettata amicizia che la metterà di fronte a una scelta. Non ci si può nascondere per sempre.


La cercatrice di funghi è…

Malinconico. Spiego subito perché non ho dato quattro stelle: non ho apprezzato appieno il finale.  Avrei voluto accompagnare ancora un po’ Sisi. Durante tutto il libro si sta con il fiato sospeso. Al funerale della madre non capiamo perché Sisi è sempre sola, non riusciamo a comprendere le cause che l’hanno fatta vivere all’ospedale psichiatrico per sette anni e alla fine io vorrei capire che ne sarà di lei? Riuscirà a prendere in mano la sua vita?

La cercatrice di funghi è una lettura che si divora. Il ritmo è incalzante nonostante non ci siano grandi avvenimenti. La voglia di sapere diventa urgenza e perdiamo di vista lo strambo contesto in cui si muove Sisi. E alla fine la domanda che ci poniamo tutti, anche nella vita reale, è una: è possibile staccarsi dal proprio passato?

Consigliato  per chi è in cerca di una storia narrata in maniera intima, coinvolgente e con un pizzico di tensione. Non guarderete più i funghi nello stesso modo, nemmeno al ristorante.

Alcune note su Viktorie Hanišová

Viktorie Hanišová

Viktorie Hanišová (Praga, 1980) considerata l’astro nascente della letteratura ceca, è scrittrice, traduttrice e docente di lingue. Ha esordito nel 2015 con il romanzo Anežka, accolto positivamente da critica e lettori. I suoi libri sono tradotti in spagnolo, catalano, tedesco, croato, polacco e arabo. La cercatrice di funghi è il suo secondo romanzo.

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