I Greenwood
La trama
Jacinda “Jake” Greenwood lavora come guida naturalistica e accompagna ricchi turisti appassionati di ecologia a visitare le rigogliose foreste di un’isola della British Columbia, che curiosamente – una coincidenza? – porta il suo nome. Senza radici e senza una famiglia alle spalle, un giorno Jake entra in possesso del diario della nonna, un aiuto inatteso che le permette di ricostruire il suo passato. Come se percorresse la circonferenza di un albero secolare, un cerchio dopo l’altro, è finalmente in grado di attraversare il tempo che è stato, gli anni che si sono accumulati come fa il legno: strato su strato. Leggendo quelle pagine, Jake si rende conto che anche la sua esistenza poggia su strati invisibili, racchiusi nelle vite di quelli che l’hanno preceduta, nella serie di crimini e miracoli, casualità e scelte che ha portato a lei: ogni strato è la conseguenza di un altro, così come ogni successo e ogni disastro vengono conservati per sempre. Ripercorrendo a ritroso il Novecento, scoprirà che quello che unisce tutti i membri della dinastia dei Greenwood sin dal lontano 1908 – quando la stirpe mise radici in seguito allo scontro frontale tra due treni – è proprio il bosco. Con il loro pulsare silenzioso, gli alberi offrono rifugio, ma custodiscono anche delitti, decisioni estreme, rinunce ed errori. Imponente, trascinante e brillantemente strutturato come gli anelli concentrici di un tronco, I Greenwood mette in scena l’intreccio di menzogne, omissioni e mezze verità che segna le origini di ogni famiglia, un groviglio di segreti e tradimenti che ricade su quattro generazioni unite nel destino delle foreste del Canada.
– Originale –
I Greenwood di Micheal Christie (Marsilio) è una storia originale e avvincente. Abbiamo letto questo libro con il gruppo Saghe Familiari controcorrente e sono felicissima di averlo fatto perché questa storia mescola due grandi amori: quello per le vicende familiari e la passione per la natura.
I Greenwood si muove tra salti temporali continui: 2038, 2008, 1974, 1934 e 1908 e questo all’inizio mi ha destabilizzato ma ha anche permesso che la narrazione scorresse molto velocemente. Tanti personaggi da scoprire e altrettante storie nascoste tra alberi e pagine di diari.
Cosa sono le famiglie, se non opere di finzione? Storie che per ragioni particolari raccontano un insieme particolare di persone? Come le storie, le famiglie non nascono, vengono inventate e ricomposte con l’amore e con le menzogne.
La storia de I Greenwood dura almeno cento anni, quando il libro si apre partiamo dalla fine: 2038. Jake si muove in un mondo che può sembrare distopico solo all’apparenza: i protagonisti vivono nel post avvizzimento. Un mondo provato dal cambiamento climatico prodotto dall’uomo. Uno scenario probabile e terrificante.
Jake vive in una sorta di riserva e le persone pagano parecchi soldi pur di trascorrere qualche ora immersi nella natura. Com’è diverso il loro respiro quando si fonde con l’aria pulita. Ma cosa c’entra Jake con gli altri personaggi del libro?
Per scoprirlo bisognerà andare avanti con la lettura. Sono sincera, la parte che ho amato di più è stata quella dedicata agli anni Trenta.
Everett ed Harris sono due fratelli agli antipodi: Everett è diventato il mio personaggio preferito. Praticamente è lui a dare vita alla storia. La sua rocambolesca fuga con una neonata è mozzafiato. Everett è sempre stato uno spettatore della vita, o così gli sembrava, finché non ha trovato una missione: aiutare quella bambina ritrovata in circostanze surreali e drammatiche.
Grazie a lui conosciamo un altro personaggio chiave: Temple. Questa donna incredibile, durante gli anni della Grande Depressione, ospita braccianti, senza fissa dimora… un esempio di coraggio e tenacia.
Se Everett diventa un vagabondo ricercato, Harris invece diventerà un ricco magnate. Willow, la figlia, per dispetto diventerà l’opposto del padre. Harris taglia gli alberi, Willow li difende a discapito di tutto, anche del rapporto con il figlio Liam.
Come si ricollegheranno questi tasselli? Scoprirlo sarà piacevolissimo:
Il tempo non è una freccia. E neppure una strada. Non prende una direzione in particolare, semplicemente si accumula – nel corpo, nel mondo – come fa il legno. Strato su strato. Uno chiaro e uno scuro. Ciascuno conseguenza di un altro. Ogni anno impossibile senza i precedenti. Ogni successo e ogni disastro conservati per sempre…
I Greenwood con una narrazione originale ci ricorda che i legami famigliari sono molto di più che legami di sangue. Ci mette di fronte anche a uno scenario spaventoso: andando avanti così distruggeremo il mondo che abitiamo.
I Greenwood è…
Originale, avvincente. Sono contenta di aver letto questa saga piena di spunti. Il libro è scorrevole e appassionante. Avrei preferito però un linguaggio un po’ più complesso, più profondo. Resta comunque una lettura godibilissima e adatta a fasce di età diverse.
Mi è piaciuta molto la parte sulla natura: è a tutti gli effetti una protagonista di questa storia.
Se la storia fosse un libro, quest’epoca sarebbe il capitolo finale? Oppure sarebbe come tutte le altre epoche? La gente ha sempre creduto che la vita non proseguirà in eterno, che a un certo punto tutto finirà?
Bisogna cercare di rispondere a questa domanda: tutto finirà e soprattutto, sarà colpa nostra?
Consigliato per chi è in cerca di una storia familiare originale, coinvolgente e che faccia riflettere. Come avrete notato sono stata molto stringata. Vi ho raccontato poco e poco alla volta scoprirete connessioni e mancanze.
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