Le Catilinarie
La trama
Juliette ed Émile hanno finalmente acquistato la casa dei loro sogni: spaziosa, coperta di glicine, isolata. Ma non abbastanza, tenuto conto delle quotidiane, irritanti e indesiderate visite dell'unico ingombrante vicino, che riesce a trasformare in assillante tortura la pacifica esistenza della coppia. E il paradiso si popola di incubi con l'apparizione dell'ancora più grassa consorte dell'uomo. Inatteso finale dalle sfumature noir.
– Geniale –
Le Catilinarie di Amélie Nothomb (Voland edizioni) è un libro spiazzante, coinvolgente e ammaliante. Ho amato tantissimo Le Catilinarie perché mi ha preso in contropiede. Più andavo avanti con le pagine e più la tensione cresceva: sapevo che sarebbe successo qualcosa ma non avevo idea di cosa.
Emile e Juliette Hazel hanno deciso di regalarsi un sogno: vivere in campagna isolati dal mondo. Il loro è un amore commovente: si amano da quando sono bambini e si bastano. Una volta arrivati a destinazione sono pronti a godersi l’angolo di paradiso che si sono guadagnati, non sanno che si trasformerà in un inferno.
Il loro unico vicino di casa è Palamède Bernardin, l’opposto di Emile. Palamède è un uomo obeso, silenzioso e quasi scorbutico. Ogni giorno si piazza in casa Hazel e vi rimane per due ore. Incalzato dalle domande dei coniugi riesce a rispondere solo a monosillabi. Mai un espressione di stupore sul volto, mai un accenno di emozione.
Emile e Juliette dapprima così contenti di avere come vicino medico, si trovano terrorizzati. La prima volta in cui decidono di non aprirgli la porta, oltre al malessere verranno invasi dalla paura: quell’uomo è pronto a buttare giù la porta pur di entrare.
Mi ero reso colpevole di una forma particolare di debolezza: avevo rinunciato al mio ideale di felicità e di dignità. In parole povere, accettavo che mi rompessero le scatole. E lo accettavo per niente, in nome di niente: le convenzioni che avevo invocato per giustificarmi non esistevano.
Era un comportamento da vecchio. Meritavo di essere vecchio perché avevo atteggiamenti da vecchio.
E così ogni giorno Emile apre la porta del vicino che non a caso si chiama come un personaggio dell’Odissea. Questo strambo medico non solo fa ammalare la coppia un tempo così felice rendendola irrequieta e sempre in tensione, ma provocherà anche l’isolamento più profondo: nemmeno la loro alunna preferita, tornerà mai più a trovarli.
Nothomb è bravissima a rovesciare le nostre convinzioni ne Le Catilinarie. Ogni volta in cui il lettore si fa un’idea chiara dei personaggi o della storia, Nothomb la ribalta, fino a condurci verso un finale inaspettato e geniale.
Non sappiamo niente di noi. Ci crediamo abituati a essere noi stessi. E’ il contrario. Più gli anni passano e meno capiamo chi sia la persona nel nome della quale agiamo e parliamo.
Non costituisce un problema.
Che c’è di male a vivere la vita di uno sconosciuto?
Forse è meglio:conosci te stesso e ti prenderai in antipatia.
Palamède Bernardin ha una moglie grassa e probabilmente ritardata. Se da una parte abbiamo una coppia soddisfatta, dinamica e felice, dall’altra abbiamo l’opposto. I coniugi Bernardin non escono mai, sono grassi, immobili nella loro infelicità, o meglio, nella loro apatia.
Cosa si è disposti a fare per ritrovare la propria tranquillità?
Il male, invece, è simile a un gas: non è facile da vedere, ma individuabile dall’odore. Il più delle volte è stagnante, distribuito in falde soffocanti; lo si crede inoffensivo, all’inizio, per via del suo aspetto; e poi eccolo all’opera, ci si rende conto del terreno che ho guadagnato, del lavoro che ho svolto, e ci si ritrova a tappeto perché, in quel momento, è già troppo tardi. Il gas non si può cacciarlo fuori.
Le Catilinarie è…
Geniale. Nothomb è bravissima a raccontare valori e rovesciamenti. A togliere le maschere ai suoi personaggi e anche a noi. Sono ripetitiva lo so, ma questo libro ho poco più di cento pagine e non so come possa contenere tutti quei mondi.
Il mio biancore si è sciolto e nessuno l’ha notato…
In questo momento guardo la neve. Si scioglierà senza lasciare traccia, anche lei. Ma ora capisco che è un mistero.
Non so più niente di me stesso.
Spesso mi viene chiesto: “Da dove parto con Nothomb?”. Per me potete tranquillamente partire da questo, è una bomba.
1 COMMENTO
Carla
3 mesi faCiao.Ho apprezzato molto la tua recensione ma vorrei chiederti se ti è chiaro il motivo della scelta del titolo….se si’puoi illuminarmi?Grazie!