Sigma
La trama
Sigma è un’Organizzazione segreta, il cui scopo è quello di controllare e neutralizzare le opere d’arte giudicate sovversive. Dispiegherà tutti i suoi agenti sotto copertura e userà ogni mezzo per mettere le mani sul quadro del pittore Konrad Kessler, ritenuto distrutto ma appena ritrovato.
Prendendo in prestito i codici del romanzo di spionaggio ma non senza una sottile ironia, Julia Deck tratteggia i ritratti a tinte fosche di una ventina di personaggi – in una Svizzera cupa e piovosa –, alle prese con il magnetismo dell’arte figurativa, irresistibile e oscuro oggetto del desiderio.
– Delizioso –
Sigma di Julia Deck (Prehistorica editore) è un noir incalzante, ironico e raffinato. Ve lo dico subito, questo libro è molto diverso dagli altri Prehistorica e mi sono avvicinata con un po’ di timore. Non sono una grande amante delle storie di spionaggio, gialli… difficile immaginare (per me) una scrittura raffinata che costruisce un mondo fatto di azioni, intrighi e colpi di scena. Invece Deck mi ha proprio stupito e penso proprio che recupererò anche Viviane Élisabeth Fauville uscito per Adelphi.
Sigma è un’organizzazione, il cui scopo è quello di neutralizzare le opere d’arte ritenute sovversive. L’arte è una forma di espressione e quindi di libertà. Una libertà che Sigma vuole neutralizzare. Nel mirino di questa organizzazione con decine (centinaia) di agenti, c’è l’opera riscoperta del pittore Konrad Kessler.
Da Sigma, operazioni elvetiche, a Sigma, direzione esecutiva, Berna, 15 marzo, 17:50
Siamo venuti a sapere che un’opera scomparsa del pittore Konrad Kessler sarebbe riapparsa nei pressi di Ginevra. È dalla fine del secolo scorso che la nostra Organizzazione tenta di limitare l’influenza di questo artista sovversivo. Ma dal momento che, nonostante i nostri sforzi, la sua fama continua a crescere, temiamo che il ritrovamento di un suo capolavoro possa incrementare la sua capacità di nuocere. Salvo parere contrario, siamo pronti a rendere operativa la nostra rete affinché la ricezione pubblica dell’opera avvenga in maniera conforme alle nostre esigenze.
E così Sigma è un libro composto da comunicazioni tra gli agenti infiltrati e Sigma. Sì gli agenti sono molti e anche i bersagli ma niente paura perché all’inizio del libro c’è una legenda con i personaggi che aiuta a memorizzare tutti i ruoli.
L’operazione Kessler è scattata, i nostri agenti si stanno infiltrando presso tutti i soggetti interessati. Alcuni di questi sono già sotto la nostra sorveglianza per via delle posizioni influenti che occupano nei rispettivi ambiti. Raccomandiamo agli agenti incaricati di tenerli sotto controllo e di fare attenzione a qualsiasi elemento che li colleghi al controverso pittore.
La missione è chiara: bisogna recuperare l’opera scomparsa e non permettere alle persone di ammirarla, di contemplarla e di permettere la riflessione su di essa e sull’esistenza in generale. Le pagine scorrono velocissime, ahimè troppo, mentre studiamo le reazioni, a tratti imprevedibili, dei personaggi coinvolti e ci riconosciamo (purtroppo) in quella massa manipolata e castamente distratta dalle cose che contano.
Non spaventatevi però, Sigma si può leggere in due modi: o come se fosse una parodia leggera e avvincente o come qualcosa di più. Come una riflessione sul potere della cultura, dell’arte, della creatività. Ci sono molti passaggi, soprattutto nella parte centrale che ho sottolineato con piacere ma che non riporterò per non rovinarvi il piacere della scoperta ma che rendono perfettamente il livello più profondo di Sigma.
In compagnia di questi agenti calcolatori e spietati ci ritroveremo a spiare conversazioni dietro alle porte, a scavare negli scantinati e a schivare qualche pallottola… ma di più non posso dirvi.
Pronti a scoprire con gli infiltrati chi è davvero questo Kessler?
Sigma è…
Delizioso. Credo sia la parola perfetta per descrivere lo stile di Deck. Fresco, accattivante e ironico è un tipo di scrittura che cattura subito il lettore e con sottile ironia lo trascina nel mondo dello spionaggio tra segreti, battute e riflessioni.
Come dicevo all’inizio è un libro molto diverso dagli altri Prehistorica e forse era quello che mancava al catalogo, e non solo perché Deck è una donna, ma perché c’era bisogno di un libro accattivante, leggero ma di altissima qualità.
Come al solito quando mi trovo di fronte a un libro con dei contorni “gialli” faccio una gran fatica a raccontare la trama ma spero di essere riuscita a incuriosirvi almeno un po’. Il libro è decisamente breve (un po’ troppo ed è il motivo per cui mi sono fermata a tre stelle e mezzo).
Consigliato per chi ha voglia di imbattersi in una storia ad alta tensione, appassionante e divertente (sì riderete di qualche agente, è inevitabile).
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