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RECENSIONE: Di vette inarrivabili e mezzi straordinari (Alexandre Vialatte)

Cronache dalla Montagna Di vette inarrivabili e mezzi straordinari - Alexandre Vialatte - Prehistorica editore
RECENSIONE: Di vette inarrivabili e mezzi straordinari (Alexandre Vialatte)

Di vette inarrivabili e mezzi straordinari

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
13/10/2022

Pagine:
94
Genere:
ISBN:
8831234218
Acquista:

La trama

La collana Cronache dalla montagna è dedicata alle raccolte delle cronache scritte con cadenza settimanale da Alexandre Vialatte fra il 1952 e il 1971, per "La Montagne", lo storico giornale dell'Alvernia, nel cuore del Massiccio Centrale... dove ancora oggi pulsa un umorismo incongruo che si vuole altro rispetto alle fortunate voghe promosse nei salotti della capitale francese. Raccolta di 12 cronache.

 – Frizzante –

Cronache dalla Montagna Di vette inarrivabili e mezzi straordinari - Alexandre Vialatte - Prehistorica editoreDi vette inarrivabili e mezzi straordinari  di Alexandre Vialatte (Prehistorica Editore) è il secondo volume della collana Le cronache dalla montagna.  Una raccolta di  bizzarre. e incongrue riflessioni che Vialatte ha pubblicato dal 1952 al 1971 sul giornale La Montagna. Ho letto il primo volume (LEGGI QUI la recensione) e sono rimasta abbastanza spiazzata. Non era il Vialatte che avevo conosciuto con Battling il tenebroso e ho faticato ad entrare nello spirito della raccolta, con questo secondo volume però, è stato diverso.

Sono entrata finalmente nella modalità giusta? Non lo so, ma ho trovato questi articoli divertenti, inaspettati e soprattutto li ho usati come iniezioni di buonumore. Di vette inarrivabili e mezzi straordinari è frizzante e spiazzante, ma questa volta all’aggettivo regalo tutte le sfumature positive del caso. Quando si apre questo secondo volume, i due libri si possono leggere anche in ordine sparso, affrontiamo subito Cronache delle giuste altitudini: l’autore avrebbe sbagliato a riportare l’altitudine di una montagna… ma ha davvero sbagliato? Ed è davvero importante?

Sono stato molto rimproverato (mi sarei preoccupato del contrario) per aver esagerato l’altitudine del Puy de Dome, in un libro sul Massiccio Centrale (gli avrei attribuito cento metri di troppo). Questa critica è segno di una certa ingratitudine. La sposa non è mai abbastanza bella. E da tantissimo tempo il Puy de Dome era troppo piccolo.

Ho sorriso pensando a come sarebbe divertente pubblicare una riflessione così sul giornale al posto di una rettifica, dovrò valutarla come opzione in futuro.

Come per il primo volume anche queste cronache sono slegate tra di loro, l’unica cosa che le unisce è il genio di Vialatte che stupisce, fa sorridere e costringere a cambiare schema mentale. Non si può leggere Vialatte come si legge qualunque altro autore.  Dalle riflessioni sulla carne di cavallo passando per la poesia approdando alla necessità delle panchine:

Qui, l’uomo va piano. Dove va? Non si sa. Ad ogni modo ci va lentamente, come le persone che vogliono andare lontano o quelle che hanno molto da far: il contadino e il venditore ambulante. Va così piano che non sembra nemmeno muoversi, né andare di là piuttosto che qua, perchè i suoi passi non lo avvicinano a nulla. Occorrono lunghe osservazioni, o una felice coincidenza per scoprire la sua meta. Tuttavia, una volta l’ho visto arrivare alla fine del suo tragitto. Ho capito come fa l’uomo che cammina: va a sedersi, ha trovato una panchina.

Di vette inarrivabili e mezzi straordinari ha anche quel pizzico di malinconia che si mescola all’ironia. E alla fine è quella a salvarci, a distrarci, a regalarci quel sorriso che nasce leggero di fronte alle parole di questo scrittore che no, non sono ancora riuscita ad inquadrare:

Un uomo saggio alla ricerca della felicità dovrebbe prima crearsi un mucchio di fastidi.

Ci sono persone che ne fanno un punto d’onore, di essere più infelici di tutti gli altri. Fanno della loro stessa miseria un’orgogliosa felicità. Il loro petto porta un tatuaggio blu che li designa come “figli della disgrazia”. Con un motto: “Vai avanti o crepa”.

Cronache dalla Montagna Di vette inarrivabili e mezzi straordinari - Alexandre Vialatte - Prehistorica editore

Una lettura che scappa dalle definizioni e ci costringe ad attivare tutti i sensi per goderne. Non lo so, forse ho letto il primo Cronache quando non ero pronta, forse ho solo bisogno di più tempo per entrare in confidenza con l’autore… forse avrei dovuto abbandonarmi e non aver paura di questa sospensione del reale.

Vialatte prende gli ingredienti della realtà, li mescola alla fantasia e dà vita a un nuovo mondo, possiamo solo guardarlo ed esclamare: Ed è così che il Divino è grande!


Di vette inarrivabili e mezzi straordinari è…

Frizzante. Questa seconda raccolta mi ha coinvolto di più, ho affermato meglio il senso delle cronache (o almeno credo) e mi sono divertita.  Il mio consiglio è sempre lo stesso: leggete prima la postfazione perché vi darà coordinate importanti per orientarvi tra i testi. Consiglio anche di leggere entrambi i volumi perché 12 cronache, almeno per me, non sono bastate per apprezzare Vialatte.

Consigliato per chi è in cerca di una lettura surreale, insolita e che regali buonumore. Una cronaca tira l’altra.

three-half-stars

Alcune note su Alexandre Vialatte

Alexandre Vialatte

Alexandre Vialatte divenuto celebre per aver fatto conoscere per primo ai francesi le opere di Kafka, e per avere tradotto autori del calibro di Nietzsche, Goethe, von Hoffmannsthal, Mann, Brecht, Alexandre Vialatte (1901 Magnac-Laval – 1971 Parigi) ha nel corso degli anni dato prova di un’immensa creatività artistica, che lo ha portato a spaziare dalla poesia alla cronaca letteraria, per arrivare al romanzo. Ha pubblicato presso alcune delle più prestigiose case editrici d’oltralpe, tra le quali Gallimard e Juillard. Oggi, è universalmente annoverato dalla Critica nella categoria dei grandi classici senza tempo. Questo è il primo romanzo di Vialatte edito in Italia.

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