La diga
La trama
1922. Mentre Perdido si sta riprendendo dalla devastante inondazione, la costruzione di una diga è l'unico baluardo possibile contro la furia dell'acqua. Ma il cantiere riversa sulla cittadina il suo carico di imprevisti: la rivolta degli operai, il capriccio delle correnti, il mistero di alcune sparizioni. La matriarca Mary-Love si scontra con Elinor, ora parte della famiglia Caskey. Macchinazioni, alleanze innaturali, sacrifici: a Perdido i mutamenti saranno profondi, le conseguenze irreversibili. La lotta è appena cominciata.
– Lento –
La diga è il secondo volume della saga di Blackwater di Michael MCDowell (Neri Pozza). Via il dente e via il dolore: ho fatto davvero fatica a finire questo capitolo. Rispetto al primo, La piena (LEGGI QUI la mia recensione), questo ha un ritmo decisamente più lento e per aspettare un colpo di scena, un guizzo, o comunque qualcosa che sorprenda, bisogna aspettare le pagine finali. Lo so, sto leggendo Proust per il mio gruppo di lettura e sicuramente questo non mi ha aiutato, ma insomma mi aspettavo un volume un po’ più ricco. Detto questo, ormai ho comprato il terzo (chi resiste alle copertine bellissime?) e vediamo come andrà, spero sia più appassionante di questo e questo mi farà decidere se proseguire oppure no. So che è un’opinione un po’ impopolare perché tutti, ma letteralmente tutti stanno adorando questa saga… chissà, magari non era il momento giusto. Anche il fatto che ci abbia messo diverse settimane per finirlo non mi ha aiutato, anzi, dovevo tornare indietro per ricordarmi nomi e avvenimenti.
Veniamo alla storia: con la costruzione della diga sta cambiando tutto a Perdido e infatti arriveranno nuovi personaggi. Ma la protagonista per gran parte de La diga è proprio Sister, sarà lei che riuscirà ad ingannare Mary Love, in perenne lite con Elinor. Vuole andarsene di casa, almeno così dice, ed è disposta a pagare qualunque prezzo…
Early è ospite di Mary Love e Sister e diventerà, suo malgrado, un personaggio chiave. Odiato a morte da Elinor, perché d’altra parte è colpa sua se la costruzione della diga va avanti, è trattato con tutti i riguardi dalla matrona che non sa quanto queste azioni le si rivolteranno contro.
Mary-Love decise che Elinor non era stata abbastanza umiliata, e si mise in cerca di un modo per annientare la nuora.
Non voglio togliervi il piacere di scoprire cosa succederà e quindi non mi dilungherò sulla comparsa di altri personaggi, tra violenze, incomprensioni e finalmente la piega horror che tanto aspettavo.
Sì, perché nella manciata di pagine finali comincia a succedere qualcosa di strano nella casa di Elinor e d’altra parte il titolo del prossimo volume è proprio la casa.
La diga è…
Lento. So che con tutta probabilità molti lettori avranno amato il modo di caricare la tensione di McDowell ma io non sono rimasta conquistata. Ripeto, probabilmente il momento non è adatto e infatti aspetterò un po’ prima di cominciare La casa. Nonostante le due stelle e mezzo la parte finale mi ha convinto. Ed è sempre difficile dare un giudizio su una parte così piccola di un’opera complessiva, vedremo.
Cosa succederà in questa casa? E come si muoveranno vecchi e nuovi personaggi? La lotta è appena iniziata promette la trama e io voglio proprio vedere fino a che punto di spingeranno.
Consigliato per chi è in cerca di una lettura inquietante, sottile e dal ritmo lento, in cui la tensione cresce poco a poco fino ad esplodere nel finale.
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