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RECENSIONE: Senza via di scampo (Masaji Ishikawa)

Senza via di scampo. La storia vera dell'incredibile fuga dalla Corea del Nord di
RECENSIONE: Senza via di scampo (Masaji Ishikawa)

Senza via di scampo. La storia vera dell'incredibile fuga dalla Corea del Nord

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
21/03/2019

Pagine:
192
Genere:
ISBN:
8822728815
ASIN:
B07LBBDWD3
Acquista:

La trama

Metà coreano e metà giapponese, Masaji Ishikawa è il protagonista di un'incredibile storia vera. Quando la sua famiglia si trasferì dal Giappone alla Corea del Nord aveva solo tredici anni. Nessuno poteva immaginare l'incubo che li attendeva. Suo padre, coreano di nascita, decise di tornare al paese natale sedotto dalla propaganda che prometteva abbondanza di lavoro, un'educazione di alto livello per i figli e uno status privilegiato. Ma, una volta arrivati, fu chiaro che la realtà era molto diversa. In un racconto che abbraccia tutta la sua vita, Ishikawa ripercorre le tappe di trentasei brutali anni sotto lo spietato regime totalitario nordcoreano, tra miseria assoluta, fame e repressione, fino al giorno della sua fuga in Giappone, nel 1996. Una fuga rocambolesca che lo costrinse ad abbandonare la moglie e i figli, con la speranza di riuscire, una volta arrivato, a fare qualcosa per loro. Una speranza che tutt'oggi non si è mai realizzata. Un libro che non è solo il racconto scioccante della vita di tutti i giorni in Nord Corea, ma anche un'importante testimonianza della dignità e dello spirito indomabile dell'uomo che lotta per la propria libertà.

– Sofferenza –

Senza via di scampo. La storia vera dell’incredibile fuga dalla Corea del Nord di  Masaji Ishikawa (Newton Compton Editori) è una storia – come dice il titolo – incredibile fatta di dolore, violenza, soprusi e ingiustizie.

Chi mi segue su IG sa che sto partecipando al gioco Librino Express organizzato da Alessandro di Libri in cammino. La prima tappa del gioco è stata la Corea del Nord e noi partecipanti abbiamo letto questo libro amarissimo che forse, dico la verità, senza la scusa del gioco non avrei mai letto.

Non si può scegliere di venire al mondo. Nasci e basta. Alcuni dicono che la tua nascita rivela il tuo destino. Io dico: al diavolo. Non sono nato una sola volta, ma ben cinque, e per cinque volte ho imparato la stessa lezione. Qualche volta nella vita bisogna afferrare il cosiddetto destino per la gola e torcergli il collo.

Sicuramente Masaji Ishikawa è nato dalla parte sbagliata del mondo, cresciuto in Giappone con  un padre violento,  sopporta la sua dose di dolore con stoicità. Più grande delle sorelle, cerca di essere una guida per loro quando la mamma riesce a scappare. Una fuga che durerà pochissimo (tranquilli non è spoiler, sono le prime pagine del libro). Mentre leggiamo sappiamo che il peggio dovrà ancora arrivare: Senza via di scampo. Sì perché le persone come Masaji la porta per la libertà faticano a trovarla.

Senza via di scampo è il racconto di una deportazione. Certo, le famiglie giapponesi con origini coreane come in questo caso, si sono trasferite per libera scelta ma è impossibile negare l’inganno. Il papà dell’autore, di origini coreane, desideroso di tornare in patria è partito con tutta la famiglia al seguito: finalmente avrebbero avuto il rispetto che meritavano, avrebbero fatto la bella vita… inutile dire che dall’arrivo il sogno si è trasformato in incubo.

Trentasei anni vissuti tra miseria, sfruttamento, botte, fame… la scrittura è asciutta, la definirei quasi stanca. Quanto dolore si può sopportare in una vita? Il protagonista fa vivere al lettore una quantità di sofferenze inimmaginabili: si parte dagli insulti dei compagni di classe “bastardo giapponese” per passare presto alla vita militare. In Corea del Nord tutto è militaresco: bisogna imparare frasi a memoria, inculcare la dottrina a chiunque e non si è padroni del proprio destino. Nessuno può scegliere un mestiere, né tantomeno quanto cibo avere in tavola.  Masaji Ishikawa impara a fare il contadino, guida il trattore e poi “sogna” di andare a lavorare in fabbrica. Vuole garantire un futuro migliore alla famiglia, quella di origine e quella nuova. Ma niente in questa vita va come deve andare: matrimoni infelici, bimbi malati.., E ancora i crampi per la fame, il desiderio che rimarrà inesaudito di vedere la mamma felice… Senza via di scampo non è un’opera di fantasia, se lo fosse diremmo: basta, è esagerato. Ma questa realtà (il libro arriva fino ai primi anni del 2000) è vicinissima a noi, troppo vicina per far finta di niente.

Masaji Ishikawa non ha però perso la voglia di lottare e di sognare un futuro migliore per le persone che ama. Ha scritto la sua storia, ha denunciato l’orrore e ora tocca a noi: non possiamo voltarci dall’altra parte.


Senza via di scampo è…

Sofferenza. Ad un certo punto, quasi per difendermi, ho pensato che non potesse essere tutto vero, finale compreso. Eppure non c’è nulla di inventato qui ed è questo che mi mette davvero i brividi. Non sono scesa nei particolari perché quando lo leggerete (e no, non riuscirete a fermarvi) proverete il mio stesso stupore e il medesimo disagio. Come è possibile che succedano queste cose? Ovviamente questo libro non fornisce risposte, solo dolorosi interrogativi che ci permettono di affermare: sì, siamo proprio fortunati a vivere qui e non altrove.

Ringrazio ila mia compagna di viaggio CiffaBooks,  ovviamente Alessandro e tutti i partecipanti a Librino Express.

Consigliato per chi è in cerca di una storia forte, vera e crudele come solo la vita sa essere.

 

three-half-stars

Alcune note su Masaji Ishikawa

Masaji Ishikawa

Masaji Ishikawa è nato nel 1947 in Giappone. Quando si è trasferito in Nord Corea con tutta la famiglia, ha avuto inizio un incubo che è durato per più di trent’anni, fino alla fuga. Senza via di scampo. La storia vera dell’incredibile fuga dalla Corea del Nord, pubblicato originariamente in giapponese è poi stato pubblicato negli Stati Uniti dove ha avuto un incredibile successo e poi in tutto il mondo.

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1 COMMENTO

  • Fra

    Davvero una storia toccante e terribile. Non conoscevo questo libro, non l’avevo mai sentito nominare. Quindi, grazie per averlo recensito

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