Cosmetica del nemico
La trama
Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza.
– Geniale –
Cosmetica del nemico di Amélie Nothomb (Voland) entra di diritto tra i miei preferiti di Amélie. Questo è stato il primo romanzo che ho comprato. Lo ricordo ancora: Book Pride Genova, mi avvicinai allo stand di Voland e cominciai a parlare con il ragazzo che se ne occupava, in particolare del libro Notte (ma questa è un’altra storia). Di Cosmetica del nemico mi disse poco e niente, ma quel poco bastò per folgorarmi. Da allora sono passati anni e il libro ha atteso pazientemente il suo turno fino a una manciata di giorni fa.
Sto leggendo Amélie in ordine cronologico dopo aver passato anni a leggerla alla rinfusa e devo dire che questo metodo mi sta piacendo molto. Ma torniamo al libro.
La trama è come sempre, all’apparenza, molto semplice. Ci sono due uomini in aeroporto, il volo è in ritardo e uno dei due con un’insistenza al limite della maleducazione, attacca bottone. Si tratta di un olandese dal nome bizzarro: Texel Textor.
Cosmetico, l’uomo si lisciò i capelli con il palmo della mano. Doveva essere impeccabile perché l’incontro con la sua vittima avvenisse a regola d’arte.”
Questo è l’incipit di Cosmetica del nemico. Nothomb cattura da subito il lettore con una buona dose di ironia, sarcasmo e un’inaspettata tensione. Il botta e risposta iniziale, divertente e sarcastico, infatti, si trasforma presto in qualcosa di più inquietate. L’insistenza di Texel all’improvviso non è più così divertente, o almeno non solo. L’olandese confessa di aver ucciso due persone, una in un modo alquanto bizzarro che strapperà un sorriso, l’altra beh… è una dinamica carica di violenza.
Meno di cento pagine per inchiodarci a una domanda. Chi è il vero nemico?
Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall’interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che ti mostra il disfacimento insito in ogni realtà. È quello che ti rivela la tua bassezza è quella dei tuoi amici. È quello che, in un giorno perfetto, troverà un’ottima ragione per torturarti. È quello che ti ispirerà il disgusto per te stesso. È quello che, quando scorgi il viso celeste di uno sconosciuto, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza.
Leggendo Cosmetica del nemico mi sono sentita divisa, l’inizio del libro è chiaramente comico. Potrebbe essere un numero di improvvisazione (quelli di Ale e Franz per intenderci), ma nasconde qualcosa d’altro. Un’inquietudine che cresce di pagina in pagina. La violenza di Texel è così banale da risultare insopportabile… eppure c’è qualcosa che ci spinge ad andare avanti: Nothomb cammina sul filo tra irritazione e magnetismo. La seconda parte di questo dialogo fa pensare al passeggero oscuro di Dexter (la serie tv), tutti noi ci portiamo dietro, o meglio dentro, una parte di noi che preferiremmo lasciare a terra.
Cosmetica del nemico è…
Geniale. Quanto mi sono tenuta in superficie, lo so. Vorrei che vi buttaste come ho fatto io. A scatola chiusa. Dove vi porterà Amélie? All’inferno. Come per Igiene dell’assassino questo libro è brutale, spietato ma anche acuto, divertente e con quel pizzico di tristezza.
Il faccia a faccia di Jerome e Texor è febbrile, con tutti gli ingredienti preferiti dalla nostra beniamina: crudeltà, assurdità e comicità. Senza però dimenticare la profondità di Cosmetica del nemico:
Ma sappia che è terribile scoprire la nullità di Dio da una parte e l’onnipotenza del nemico interiore dall’altra. Uno crede di avere sopra la testa un tiranno benevolo, e si rende conto di vivere sotto il giogo di un tiranno malvagio che si annida nelle viscere.
Di questa Amélie apprezzo tanto la durezza, quella che negli ultimi romanzi ha perso trasformandola in malinconia. Cosmetica del nemico, anche se il finale è abbastanza intuibile da un certo punto in avanti, è spiazzante, scorretto, geniale.
Consigliato per chi è in cerca di una storia che catturi senza se e senza ma, non penserete a nient’altro, dovrete arrivare alla fine e ringrazierete il fatto che Amélie ha scritto più di trenta romanzi. Non vi staccherete più da lei.
2 COMMENTI
Fra
1 anno faHo letto Cosmetica del nemico e mi è piaciuto molto. Amélie Nothomb si conferma una scrittrice intelligente, dalla cultura smisurata.
Fra
1 anno faHo letto un solo libro di Amélie Nothomb: Barbablù. Mi sono piaciuti lo stile sarcastico della scrittura e la storia surreale. È stata una bella scoperta e spero di leggere presto qualcos’altro. Magari proprio Cosmetica del nemico. A presto