La mia ragazza su Marte
La trama
Annoiata dalla solita vita, Amber - che vive con Kevin, trent'anni entrambi, insieme da quattordici, in un appartamento a Vancouver dove coltivano illegalmente marijuana - decide di iscriversi alle selezioni di un nuovo reality. Si chiama MarsNow e i due vincitori - un uomo e una donna - verranno spediti su Marte, per la prima missione umana sponsorizzata dal miliardario Geoff Task. Kevin, che è uno sfaccendato, non capisce questa improvvisa smania di Amber di voler dare un senso alla sua vita, quando, se mai dovesse andare su Marte, si tratterebbe, per loro, di non vedersi mai più: la tecnologia garantisce l'andata, ma non il ritorno sul pianeta Terra. Ma Amber è irremovibile. Le selezioni cominciano: ventiquattro concorrenti provenienti da tutto il mondo - tra cui un bell'israeliano, un'affabile canadese e un assortimento di scienziati nerd e aspiranti influencer - competono per i due posti in palio, e Amber dà il meglio di sé, sorretta da un'appassionata ambizione e un incrollabile idealismo. "La mia ragazza su Marte" comincia con un grande ritmo ironico che man mano acquista sostanza, calore e profondità, fino a diventare una riflessione malinconica sul nostro presente, sulla complessità delle relazioni umane e sul mondo climaticamente al collasso, aprendo però la porta alla possibilità di una rinascita interiore. Con un finale potentissimo e commovente, dopo una disamina impietosa delle nostre debolezze, Deborah Willis riesce a infonderci fiducia nelle nostre capacità di adattamento ed empatia, dandoci speranza, se non sulle sorti del pianeta Terra, almeno sul genere umano e su quel profondo desiderio che connota l'umanità intera, da tutti conosciuto come «amore».
– Disturbante –
La mia ragazza su Marte di Deborah Willis (Bollati Boringhieri) è stata una scoperta bellissima. Il romanzo è arrivato a sorpresa e l’ho cominciato subito a gennaio senza sapere nulla, incuriosita solo dal titolo. In un battibaleno sono stata catturata dalla penna di Willis così ironica e precisa. Era gennaio, i problemi personali hanno fagocitato la mia vita e i libri sono rimasti indietro, sono riuscita a terminarlo solamente un mese dopo averlo iniziato e sono anche contenta perché me lo sono proprio gustato.
Kevin e Amber sono i protagonisti, il loro punto di vista continua ad alternarsi per tutto il libro e questo conferisce dinamicità alla narrazione. Questa coppia è una coppia agli opposti. Amber è dinamica, ha fame, voglia di mordere la vita… Kevin trascorre le sue giornate sul divano ad osservare le piantine di marijuana che crescono. Sì, i due coltivano droga leggera per arrivare a fine mese. Amber da ragazzina è stata un’atleta prodigio, l’unica cosa che contava era superare i propri limiti , stringere i denti e andare avanti verso la vittoria. A qualunque costo. È questo che la spinge a partecipare a un reality sui generis: MarsNow.
Perché? chiesi. Perché Marte? Perché Adesso?
Perché voglio vedere la Terra dall’alto!
Perché è un’opportunità incredibile!
Perché è la prima missione nel suo genere!
I concorrenti dovranno sfidarsi a colpi di prove di sopravvivenza. Una sorta di Isola dei famosi… i vincitori avranno la possibilità di andare su Marte. Senza ovviamente avere la possibilità di tornare indietro.
Insieme ad Amber ci saranno diversi concorrenti, scienziati, influecer… ma solo due vinceranno. Kevin non condivide la scelta della sua ragazza e il tempo trascorso separati sarà un tempo lungo che lo porterà a riflettere sulla loro relazione e sulla sua vita. Kevin scrittore mancato, dovrà fare i conti con la mancanza della madre, con i sensi di colpa e con l’enorme vuoto che si è spalancato davanti ai suo occhi da quando Amber partecipa a MarsNow.
La mia ragazza su Marte però non è soltanto il racconto di una storia d’amore che zoppica e si esaurisce a causa di un reality show, è qualcosa di diverso. La mia ragazza su Marte diventa un’analisi della società, che vi vuole competitivi, performanti ad ogni costo, e una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani. Per quanto ci sforziamo di collocare tutto in determinate caselle, la realtà ci costringe a ripensare ai rapporti usando solo sfumature.
Per questo non riesco proprio a capire perché Amber dovrebbe voler andare da qualche altra parte, soprattutto su una roccia rossa e morta. Pensavo avessimo un accordo. Non siamo sposati; non abbiamo bambini; non abbiamo animali. Ma abbiamo le nostre piante e abbiamo noi stessi. E siamo molto impegnati in questa sorta di non impegno: coltivare erba nel nostro appartamento, ordinare la pizza dal locale gluten free in fondo alla strada, guardare intere stagioni di Arrested Development tutte in una volta… C’eravamo, credevo, impegnati a non andare da nessuna parte. Da nessuna parte, ma insieme.
E ancora il tema del sovraffollamento… come riusciremo a far fronte? Dello sfruttamento delle risorse… insomma La mia ragazza su Marte è un grande contenitore di temi che vengono snocciolati con leggerezza e drammaticità a seconda delle scene.
La seconda parte è senza dubbio quella più impegnativa, ormai non si ride più. Amber è andata davvero su Marte sognando di salvare il pianeta ma le implicazioni – compresa quella di non poter fare ritorno – peseranno tantissimo.
La mia ragazza su Marte è…
Disturbante. Ma non per scene cruente o per linguaggio no. Deborah Willis sembra scrivere una distopia, un romanzo fantascientifico e invece dipinge una realtà che non è molto distante dalla nostra.
Il problema dello sfruttamento della terra, di una società competitiva prigioniera di una finta condivisione e ancora una società in cui i rapporti umani sono sempre più difficili e la realizzazione personale e lavorativa un miraggio,
La penna di Willis è (lo so che è un termine abusato) tagliente. Commovente e ironica quando serve, ci convince per la prima parte che leggeremo qualcosa di leggero, divertente e atipico. Lo fa per poi spingerci in un altro mondo: quella della riflessione.
Il personaggio che ho amato di più, pur rivedendomi tantissimo in Amber, è Kevin. Alla ricerca di una guida, di una svolta, è un ignavo che vorrebbe solo essere destato.
Perché anni fa scrivevo e scrivevo ma non ho mai trovato un pubblico. Quando sono solo due le persone che pensano che tu sia dotato, e quelle due sono tua madre e la tua fidanzata, devi essere sincero con te stesso. E quando una di quelle due persone muore… insomma, mi sono arreso.
La mia ragazza su Marte è un romanzo consigliassimo per chi ama le penne alla Margaret Atwood (ma questo mi è piaciuto di più rispetto a Il racconto dell’ancella) e per chi non ha paura di buttarsi in riflessioni introspettive e non solo. L’universo inventato di Willis è tragicamente reale, ed è solo responsabilità nostra.
1 COMMENTO
Fra
9 mesi faLa tua recensione mi ha conquistato. Per questo credo che leggerò il romanzo, anche se non è proprio il mio genere.
Un saluto