Nuoto libero
La trama
Gli amanti del nuoto libero sanno che la loro amatissima piscina sotterranea è un luogo quieto, perfetto per il relax e la concentrazione, dove ciascuno gestisce il suo corpo e il suo tempo lontano dal mondo di superficie. È il loro spazio, la loro zona di conforto, la fonte di un benessere superiore. La loro è una vita appartata e felice, vasca dopo vasca, virata dopo virata. Fino al giorno in cui la comparsa di una crepa sul fondo della piscina incrina le certezze di tutti, soprattutto di Alice. Alice, madre della narratrice, soffre anche lei, in parallelo, per le crepe insanabili che minacciano la sua memoria. Senza la piscina a strutturare il suo tempo, la sua vita intera scivola nella confusione, nello scompiglio, nell'incertezza. Sua figlia la osserva, e ricostruisce per lei un passato che la memoria non trattiene più: l'infanzia, il campo di concentramento per giapponesi, il lungo matrimonio, la morte della prima figlia neonata, l'esperienza di madre nippoamericana in California. Con una scrittura essenziale e con indicibile grazia e profonda tenerezza, Julie Otsuka osserva il declino di una madre imparando a orientarsi in un rapporto difficile e insieme ad amarla come mai prima.
– Essenziale –
Nuoto libero di Julie Otsuka (Bollati Boringhieri) è un romanzo crudo, che punta dritto al cuore della sofferenza. Diviso in due parti, ho apprezzato molto la seconda e meno la prima dedicata appunto alla piscina, al nuoto e alle persone che gravitano intorno alla struttura che raccogliere dubbi, gioie e dolori.
Nuoto libero è un librino molto breve ma sicuramente di impatto. Otsuka, di cui non avevo mai letto nulla, scatta delle istantanee a tratti commoventi, a tratti impietose delle persone.
Quasi sempre, in piscina, riusciamo a lasciarci alle spalle i problemi della terraferma. Pittori falliti diventano eleganti ranisti. Professori precari fendono l’acqua come squali, a velocità mozzafiato.La direttrice del personale fresca di divorzio afferra una sbiadita tavoletta di polistirolo rosa e scalcia impunita.
La piscina si trova nelle profondità della terra, in un vasta sala cavernosa molti metri sotto le strade della nostra città. Alcuni di noi vengono qui perché stanno male e devono curarsi. Soffriamo di problemi alla schiena, piedi piatti, sogni infranti, cuori spezzati, ansia, malinconia, anedonia, le solite afflizioni del mond di superficie. Altri lavorano al college vicino e preferiscono fare la pausa pranzo qui sotto, nell’acqua, sottraendosi agli sguardi arcigni dei colleghi e dei monitor. Alcuni di noi vengono qui per sfuggire, anche solo per un’ora, a un matrimonio deludente nel mondo di superficie.
Ricorda il nome del presidente, il nome del cane del presidente ma non l’amore del suo devoto marito, non come ci si allacciano le scarpe
Nuoto libero è…
Essenziale. Non ci sono parole in più abbellimenti o esagerazioni. Nuoto libero è un resoconto che porta alla solitudine, al vuoto e alla sofferenza senza giri di parole.
La casa di riposo è una prigione con regole, imposizioni e l’aria pesante come un macigno. Chi entra sa che non ne uscirà ma non possiamo far a meno di guardare quasi con piacere colpevole la reclusione di questa donna. Perché alla fine se abbiamo preso in mano questo libro è perché volevamo soffrire.
Consigliato per chi è in cerca di storie struggenti e senza scampo raccontate senza fronzoli. ACQUISTA QUI il libro.
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