Scintille
La trama
In questo terzo episodio si racconta uno sprazzo di vita, anzi, tanti piccoli sprazzi di giovani vite. Siamo a capodanno, in riva all'acqua, e Lea, Stefano, Rebecca, Giulia, Flavio e Aya hanno tredici anni, e non hanno idea del loro futuro. Il primo giorno dell'anno si trascina lento in mezzo a sfide da grandi e giochi infantili, in quella terra di mezzo che è la preadolescenza. Ogni protagonista divide con gli altri una scintilla di Elettra, e la più Elettra di tutte è la misteriosa Aya, preziosa e perfetta bambolina che va sempre tenuta per mano e che non parla quasi mai. Tra piccoli conflitti e grandi dissidi questo episodio è come la scintilla che fa una stella filante a capodanno l'attimo prima di spegnersi.
– Onirico –
Scintille di Francesca Scotti (effequ) è il terzo episodio della serie Elettra. L’olivastro di Marta Zura-Puntaroni e Bestiario parentale di Francesca Manfredi sono molto diversi da questo volume sia come registro sia come tipo di storia.
Padre, padrone, padrino. Padre spirituale, Santo Padre. Patria, antichi padri, Paternità. Patriarca, patriarcato.
Quante parole da una singola radice, eppure una sola dinamica: quella di subordinazione a qualcosa di più grande, più sacro, più autorevole (perfino nella morte, o forse proprio per questo)
Questa è la premessa che muove la serie Elettra composta da racconti che si leggono in un pomeriggio e di certo non si scordano. Io penso ancora alla protagonista de L’olivastro, ma questa è un’altra storia. In scintille i protagonisti sono pre adolescenti, questa compagnia mi ha ricordato la mia dell’epoca, interminabili pomeriggi scanditi da noia e divertimento tra lamentele e commenti sui compagni di classe. Lea, Stefano, Rebecca, Giulia, Flavio. Aya hanno tredici anni. Questo è il tempo dei primi baci, delle paure insormontabili, del disprezzo dell’infanzia, ancora troppo vicina per rimpiangerla o apprezzarla.
Noia, sospiri, sguardi che cadono sordi sulla sabbia. Ora ognuno pensa a qualcosa che non gli piace.
Ci tenevano così tanto a iniziare l’anno insieme, e adesso non sanno più il perché. Non se lo ricordano, forse era una fantasia di neve con il sole, una scena da telefilm, amici allegri e spensierati con mesi nuovi davanti, mesi senza fili tirati, macchie, ombre, lividi, graffi, ossa rotte.
Le ore e i treni passano, e il peso della delusione per qualcosa di tanto desiderato che si rivela nulla siede a cavalcioni sulle loro spalle. Stanno per decidere di tornare a casa, al mare voltano già la schiena. Andiamo? è nell’aria, lo dicono anche le onde, andate, andate… Ma poi, in cima alla spiaggia, compaiono due figure vicine.
Ed è qui che cambia tutto. Flavio e Aya non sono come gli altri ragazzini, o meglio, Aya non è come gli altri. Una bambolina perfetta nel suo abito lungo e i colori sbiaditi sui vestiti e sull’ovale perfetto. Lei ha la scintilla in grado di far divampare il fuoco contenuto da ogni personaggio. Tutti prigionieri, chi di un padre che non ascolta, chi di un genitore distante… ma non sono lì per caso.
Si scambino ancora sguardi, questa volta consapevoli, seri, concentrati anche se non saprebbero dire con precisione perché. È un richiamo.
Il primo dell’anno di Scintille è unì’epifania vissuta anche dai lettori, una scintille che si spegne nel mare… o forse mai.
Scintille è…
Un racconto dal sapore onirico. A differenza degli altri due episodi però, qui sono rimasta con un leggero senso di insoddisfazione. So che la protagonista del racconto è proprio la scintilla e quindi per definizione deve accendersi e scomparire in un istante ma avrei preferito leggere qualcosa di più, avere maggiori dettagli sul finale.
Consigliato per chi è in cerca di una lettura folgorante, Scintille è un lampo che illumina le vite dei ragazzini che siamo stati o che avremmo potuto essere. Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio.
Link affiliato.
Lascia un commento