La pazza di Itteville
La trama
Prima di individuare nel commissario Maigret il personaggio che lo avrebbe accompagnato fino al 1972, Georges Simenon ha «testato» parecchi altri detective destinati alla serialità. Uno di questi è l'ispettore G.7, che a Maigret non somiglia affatto: ha trent'anni, i capelli rossi, l'aria timida; e guida la macchina. In questo racconto il giovane ispettore si trova a dover risolvere una faccenda piuttosto intricata, in cui ci sono cadaveri che vengono sostituiti e poi scompaiono, e soprattutto c'è una misteriosa ragazza, bionda, bella e un po' folle.
– Incompleto-
La pazza di Iteville di Georges Simenon (Adelphi) è un giallo breve, brevissimo. Sono una sessantina di pagine che vengono divorate in pochissimo tempo e che lasciano, almeno per me è stato così, insoddisfatti.
Premessa doverosa: a parte la Camera Azzurra (Recensione qui), non avevo mai letto nulla di Simenon. Ho visto in tv le puntate di Maigret e non sapevo che prima del commissario l’autore avesse creato protagonisti come l’ispettore G.7.
I suoi colleghi lo hanno soprannominato così per via dei capelli rossi, che fanno pensare al colore dei taxi della Compagnia G. 7. E’ un soprannome che gli si addice. G.7 ha trent’anni- Ho già detto che ha l’aria di un giovanotto beneducato, un tantino timido. Insomma lo vedresti benissimo come segretario del sindaco in una cittadina di provincia o praticante da un notaio.
Ad accompagnarlo in queste indagini è uno scrittore, una figura che ricorda quella di Watson, braccio destro di Scherlock Holmes. Il caso questa volta sembra più complicato del solito. E’ notte, diluvia e i due uomini si trovano a ricostruire una vicenda intricata. Una ragazza urla per strada e accanto a lei viene trovato un cadavere. A dare l’allarme un passante… peccato che al ritorno il cadavere non fosse più lo stesso, ma quello di un altro uomo. A far da sfondo in questa storia che dura solo ventiquattro ore, un paese di campagna, una casa isolata e… la pazza di Itteville.
La pazza di Itteville è…
Sono sempre molto scettica sui romanzi brevi perché in genere preferisco le storie con molti dettagli, numerose pagine e non voglio assolutamente leggere nulla che sembri sbrigativo. La pazza di Itteville è un libro che mi ha dato la sensazione di incompletezza. Ci sono molti aspetti frettolosi e nel complesso non mi è piaciuto poi così tanto proprio perché l’indagine dura troppo poco e i dialoghi sono da mordi e fuggi. È come se Simenon avesse abbozzato commissario, accompagnatore… in attesa di disegnare ulteriori dettagli.
Consigliato per gli amanti del giallo che anche se hanno poco tempo non vogliono rinunciare alla scrittura di un grande autore. Adatto per chi viaggia e ha voglia di portare con sè qualcosa di breve e adatto a chi si vuole avvicinare a questo scrittore, cominciando con qualcosa di semplice ma sicuramente lascia la voglia di saperne di più, su G.7, sui gialli e su altri personaggi usciti dalla testa dell’autore.
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