La trama
Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Proprio la notte del suo arrivo, una donna viene uccisa. Il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: «Tu non farai alcun male». Aurora è certa che si tratti dell’opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum... Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti...
– Ritmo serrato –
Aurora nel buio di Barbara Baraldi (Giunti Editore) è un thriller ambientato in Emilia Romagna. Non mi stancherò mai di ripeterlo, non sono un’amante del genere, eppure ho deciso di leggere questo libro dopo aver letto un bel po’ di recensioni ultra positive.
La storia è quella di Aurora Scalviati profiler della polizia, reduce da un bruttissimo episodio, in cui ha perso il compagno di lavoro e di vita, che viene trasferita in un tranquillo paese della Bassa. Il giovane ispettore ha un frammento di proiettile incastrato nel cervello e da allora soffre di disturbi bipolari e in seguito all’orrore vissuto a Torino combatte con gli attacchi di panico e di ansia.
Appena arrivata a Sparvara, un paese in cui non succede mai nulla, Aurora si imbatte proprio in un efferato omicidio. Il corpo di una donna viene ritrovato in una posizione assolutamente innaturale, i chiodi conficcati nel corpo… e una strana scritta sul muro: «Tu non farai alcun male». Per la protagonista non ci sono dubbi, si tratta di un serial killer. Comincia così la corsa di Aurora contro il tempo, deve trovare Aprile, la figlia di quella donna. E’ convinta che l’assassino stia lasciando tracce per essere trovato e per farle salvare la bimba spaventata. Ma nessuno, tranne il collega Bruno, le crede. Oltre a lottare con l’inesorabile scorrere del tempo dovrà lottare contro i superiori che non la ritengono idonea, per il suo passato e per gli attuali problemi, per condurre le indagini.
Menti continuamente a te stessa, cerchi di convincerti che quello che hai vissuto non ti ha cambiata per sempre. Vorresti essere Aurora che rende orgoglioso il suo papà, ma sei soltanto Aurora che vaga nell’oscurità.
[amazon_link asins=’8809832477′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’954f8b08-5748-11e8-94e1-0177a691674f’]La narrazione, serratissima e ricca di colpi di scena, viene interrotta dai pensieri e dai turbamenti di Aurora. Le risulta difficile fidarsi di qualcuno ma per riuscire a scovare il Lupo cattivo che terrorizza la Bassa dovrà farlo, a costo di oscillare tra pazzia e sanità mentale.
Le sue debolezze diventano punti di forza, è emotiva, non riesce mai a staccare e sbotta subito. Scalviati insieme a una squadra molto improbabile porta avanti, anche e soprattutto forzando le regole, indagini che porteranno a rivelazioni sconvolgenti.
La situazione si complica quando i cadaveri ritrovati, scomposti e martoriati si moltiplicano. Possibile che sia davvero un rituale? Il Lupo cattivo è davvero tornato. L’incendio al commissariato, e che distrugge l’archivio di polizia, convince Aurora: il serial killer vuole tenere nascosto il passato. Perchè?
Era stato lui, ne era sempre più convinta. Il soggetto N-1 era una persona come tante, in grado di passare inosservata al punto da sembrare invisibile; ma lei ne percepiva la presenza ogni istante, come se camminasse nella sua ombra, come se respirasse la sua stessa aria. Fino ad arrivare a sfidarla apertamente, entrando nella sua stanza. Aurora non aveva intenzione di retrocedere di fronte a quella sfida. E sciogliere l’enigma dei chiodi era il primo passo per vincerla.
Alla fine sospetterete di tutti e il finale ci lascerà in sospeso.
Aurora nel buio è…
La figura della donna, poliziotta, che sgomita in un mondo di uomini, che nasconde la femminilità vestendosi da uomo, che è scontrosa, diffidente e problematica perché ha avuto un passato difficile alle spalle è una figura vista e rivista. Sicuramente Aurora è descritta molto bene, la sua lotta, quando crede di essere impazzita è assolutamente credibile però mi sarei aspettata qualcosa di più, qualcosa che uscisse dal solito chlich della donna bella che non sa di esserlo. Della donna che viene sfidata apertamente dal serial killer.
Detto questo è una lettura abbastanza piacevole. Ammetto che a metà avrei voluto abbandonare ma nel finale il libro si è decisamente ripreso. Consigliato agli amanti del thriller, che hanno voglia di perdersi in una storia feroce e ambientata in un paesino dell’Italia.
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