Il tempo dentro di noi
La trama
Il tempo dentro di noi, il tempo prezioso della nostra crescita. Custodito dalla profonda e intensa amicizia tra Luca e Lidia è la colonna musicale d’eccezione di tutto il romanzo. Il tempo di una vita intera che a volte si dilata fino a sembrare eterno, che segue il ritmo delle emozioni e dei sogni, che scandisce e rende possibile l’evoluzione personale. Un tempo di due amici, un uomo e una donna, che ha il volto di tutti noi. Un tempo universale perché tocca l’intimità e le corde più profonde dell’animo umano.
-Vero –
Il tempo dentro di noi di Stefano Galardini (Edizioni Convalle) è un libro che parla di amicizia, quella che dura una vita, di amore e di ricordi.
I protagonisti sono Luca e Lidia, si sono conosciuti a scuola ma sono diventati amici grazie ai Nirvana. I due non potrebbero essere più diversi e forse, è proprio per questo che la loro amicizia è così forte.
Ogni capitolo riporta la data (mese e anno), trascorriamo così diverso tempo in compagnia di questa coppia, che coppia non è a livello sentimentale, e con le persone che la circondano.
[amazon_link asins=’8885434061′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’fe720309-6043-11e8-9ac5-d9ac21ec5da3′]L’amicizia cambia, come tutti i rapporti, con il passare del tempo. Dalle superiori all’età adulta esigenze ed abitudini si modificano ma i legami profondi resistono persino alle grosse distanze. Così mentre Luca e Lidia si diplomano e poi scelgono l’università li osserviamo e partecipiamo come se li conoscessimo. Quei due, parlo della versione giovanile nel mio caso, siamo noi, oppure avevamo dei compagni di avventure così. Le loro storie non sono eccezionali ed è forse questa la forza del libro.
Ho sentito diversi punti in comune con Luca, un po’ tormentato, pensieroso e sempre sulle spine. Ho trovato anche in Lidia qualcosa di me, la voglia di emergere, di conquistare obiettivi importanti sul lavoro per poi accorgersi che… la vita è da un’altra parte.
E’ difficile parlare de Il tempo dentro di noi senza svelare troppo. La prima domanda che ci si pone è: “Esiste l’amicizia tra uomo e donna?” a quanto pare questi due personaggi sono la prova. Andranno all’università, si sposeranno con altre persone che entreranno a far parte della narrazione, affronteranno lutti e insuccessi, come tutti noi.
All’inizio i compagni di scuola li prendono in giro per questo rapporto che sembra morboso e con il passare del tempo la moglie di Luca, arriverà a fare scenate di gelosia perchè si sente esclusa.
Loro si evolvono, fanno i conti con i problemi che crescono e mutano ma alla fine si ritrovano sempre. Il tempo che da giovani sembra così tanto, in un battito di ciglia si trasformerà in qualcosa di inafferrabile e ahimè inesorabile. E’ la classica domanda che si pongono gli anziani: Quando siamo diventati vecchi? La risposta è un passo alla volta, giorno dopo giorno e affrontando un avvenimento dietro l’altro.
Dov’è finito tutto il tempo?
-Dietro di noi. Anzi, no
dentro di noi.
Le ultime pagine sono le più commuoventi, ci sembra impossibile vederli così, a fare i conti con i dolori dell’artrite e i problemi di vista. Ci illudiamo che la morte sia qualcosa di lontano da noi ma quando comincia ad abbattersi su conoscenti ed amici della propria età le cose cambiano e parecchio.
Eppure la vita non è solo un susseguirsi di eventi, la vita è incontro, amore e soprattutto amicizia.
Il tempo dentro di noi è…
Un libro acuto, vero. Stefano Galardini ci mostra la vita e lo fa dal punto di vista di due amici che nonostante tutti i nonostante continuano a camminare affiancati, fino alla fine.
Alla fine tra ricordi e rimpianti non c’è una distinzione che sia netta, nel grande circo multiforme della vita. Tra i versi di quella terribile, bellissima poesia, c’ è solo la vita, un presente continuo fatto di attimi che si tramutano nella storia di qualcuno, episodi da raccontare, da condividere, da nascondere.
La storia mi è piaciuta molto e anche l’idea. La scrittura di Galardini è scorrevole anche se non l’ho sempre apprezzata: tante virgole (è anche il mio punto debole) e forse troppe precisazioni hanno rallentato la lettura. Ma è un romanzo d’esordio e sicuramente posso dire: Buona la prima!
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