La ragazza di Marsiglia
La trama
Unica donna a partecipare all’impresa dei Mille, protagonista del Risorgimento, per vent’anni moglie di Francesco Crispi, Rosalia Montmasson fu cancellata dalla storia, rimossa dai libri e dalle memorie dell’epoca. Maria Attanasio ne ha seguito le tracce, scavato tra cronache e documenti, si è appassionata alla vita di questa donna dal temperamento straordinario, ribelle a ogni condizionamento e sudditanza. E ce la racconta in un romanzo sulla libertà di pensiero che è quasi una storia al femminile del Risorgimento.
– Scoperta –
La ragazza di Marsiglia di Maria Attanasio (Sellerio Editore) è un libro che sottrae Rosalia Montmasson all’oblio. Lei, l’unica donna sbarcata a Marsala durante l’impresa dei Mille. Cancellata dalla storia, esclusa dalla vita del marito, costretta a ribellarsi alla vita con atti eroici e ingiustamente dimenticata.
Il lavoro di ricerca di Maria Attansio è accurato e minuzioso. Non stiamo leggendo un semplice romanzo, ma un’opera storica.
Rosalia è nata nel 1823 a Savoia ma lascia ben presto la casa familiare per cercare lavoro altrove, a Marsiglia. Di lei non sappiamo molto, ma quel poco che sappiamo è abbastanza per tratteggiare il suo carattere. E’ impetuosa, indipendente e passionale. Lì per caso incontra Francesco Crispi, Frasnuà per tutta la prima parte del libro, tra i due scocca subito la scintilla. Lui è avvocato, in fuga dalla Sicilia, lei si arrangia come può facendo lavori manuali, tra cui la lavandaia.
Qualche tempo dopo il destino li farà scontrare di nuovo, e questa volta non si lasceranno più. Rosalia non è solo innamorata di Francesco ma anche degli ideali mazziani che condividono. La loro relazione è una fusione, fisica, sentimentale e soprattutto mentale. Insieme lavorano alla spedizione dei Mille e ad altri progetti “sovversivi”.
L’ordine di Garibaldi prima della partenza era stato tassativo, mogli, madre o volontarie dovevano rimanere a casa. Tutte tranne una, Rosalia.
Nessuno seppe mai cosa esattamente si siano detti Rosalie e il Generale. Nemmeno il marito.
Forse la donna rivendicò il suo passato di cospiratrice, le tante volte che, in quel decennio, aveva rischiosamente attraversato dogane e frontiere con documenti nascosti persino tra le bande dei suoi rigonfi e ricciutissimi capelli. E talvolta costretta a ingoiarli.
Ma per la coppia le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Costretti a spostarsi, vivranno a Malta e poi a Londra. La nostra protagonista venera il suo Fransuà e le uniche pressioni che dovrà esercitare saranno quelle per farsi sposare dall’amato. Una vicenda che diventerà centrale per la carriera di Crispi.
Il tempo cambia e rimodella i nostri ideali, in alcuni casi li annienta. E’ quello che è successo a Crispi che una volta eletto nel Parlamento italiano abbandonerà progressivamente i dettami mazziniani. La distanza con la moglie non potrebbe essere più abissale.
La nostra protagonista guarda il compagno di una vita mentre si evolve, resta poco di quel giovane avvocato che progettava con fermento lo sbarco dei Mille e faceva sue le massime di Mazzini. Se la lontananza politica tra i due è abissale, quella sentimentale è incolmabile. Le scappatelle di Crispi annientano (ma solo un breve periodo) la determinazione di Rosalie.
La nascita di un figlio illegittimo di fatto, condanna Rosalie all’esilio dalle carte storiche. Per non far cadere il governo, Crispi proverà a dimostrare che il matrimonio di Malta non ha validità. Una folgorazione colpisce la nostra protagonista: quell’uomo non la ama più e non ha senso lottare per tenersi stretto un uomo che non la ama più. Ancora una volta dimostra grande coraggio e lascia libero il suo Fransuà. Chi dice “basta” è spesso più saggio di chi si ostina a perpetuare una battaglia persa in partenza.
Rosalie non andò a letto. Mentre su una poltrona aspettava che si facesse giorno, duramente si analizzava: lo amava, non l’aveva mai tradito, eppure l’aveva perduto. Perché? si domandava, cercando in sé colpe, possibili errori, mentre la brace si estingueva tra il freddo e l’avanzare dei ricordi… gli anni dell’esilio… il Maestro… la svolta Monarchica di Fransuà… che lei non aveva mai condiviso. Ma era sua moglie voleva stare accanto a lui, e aveva accettato le sue ragioni.
Veramente accettato?
La ragazza di Marsiglia è…
Una vera e propria scoperta. Attanasio restituisce all’unica donna dei Mille il posto nella storia che merita. Mi dispiace che da questo libro Crispi esca così male. L’abbandono degli ideali, le scappatelle, lo scarso sentimento paterno… non lo guarderò più con gli stessi occhi.
I capitoli finali contengono scritti che aiutano a capire ancora meglio la figura di Rosalie e ci regalano un assaggio della genesi del manoscritto. Mi aspettavo più dialoghi, ma meno completezza storica. Non avvicinatevi a La ragazza di Marsiglia trattandolo come un romanzo perché è molto di più.
Finalista al Premio letterario Rapallo per la donna scrittrice
La ragazza di Marsiglia di Maria Attanasio (Sellerio Editore, 2018) è stato selezionato nella terna finalista del Premio letterario Rapallo per la donna scrittrice 2018 (vedi albo d’oro) dove si è classificato al terzo posto, alle spalle di “Non fa niente” di Margherita Oggero (Einaudi, 2017). A conquistare la giuria del premio, conquistando il primo posto, è stato invece il romanzo “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018).
Nel corso della serata finale, svoltasi sabato 4 agosto 2018 sono stati assegnati anche il premio opera prima a Sabrina Nobile con “Per metà fuoco, per metà abbandono” (SEM, 2018), ed il premio speciale della giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, che è stato attribuito a Ilaria Scarioni per il suo romanzo d’esordio “Quello che mi manca per essere intera” (Mondadori, 2017).
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