Conoscete tutti la mia passione per la letteratura russa… oppure ancora no? Scherzi a parte, immaginate la mia gioia quando ho visto che per Fazi editore usciranno due libri, dal sapore del grande classico, russi. Novembre è anche il mese del mio compleanno… una combinazione perfetta.
Peredonov, il demone meschino
Peredonov, il demone meschino di Fëdor Sologub (traduzione di Silvia Carli) uscirà il 7 novembre.
Ottuso, volgare e superstizioso, Peredonov è un insegnante di provincia reazionario della Russia zarista, che disprezza i ginnasiali diligenti e puliti che ama provocare con discorsi sconvenienti, diffida degli amici, teme l’autorità e si dimostra fermo sostenitore delle punizioni corporali al limite del sadismo. Ciononostante, ricchezza e successo si profilano al suo orizzonte: da Pietroburgo, la principessa Volcanskaja sembra pronta a garantirgli un avanzamento di carriera, l’agognato posto da ispettore, a patto che lui sposi Barbara, la donna con la quale già convive.
E così, tutta la vita di Peredònov si focalizza. Mentre lui si destreggia tra audaci pretendenti e nemici che agiscono nell’ombra per ostacolarlo, e combatte con un feroce demone che lo tormenta, la sua paranoia si tramuta lentamente in un’ossessione che, trascinandolo in un abisso visionario e grottesco, sfocia nell’orrore di una follia distruttiva. La selvaggia lascivia e l’agghiacciante crudeltà del protagonista si intrecciano con la giovane, luminosa e profumata amicizia tra Saša e Ljudmila, portatori di una bellezza incontaminata e sensuale, che lotta per la sopravvivenza nel sordido ambiente della società di provincia.
Definito «il più perfetto romanzo russo dopo quelli di Dostoevskij», Peredonov, il demone meschino, raccontando della follia lucida dell’uomo qualunque e delle infinite bassezze umane, è uno specchio sociale e interiore dell’esistenza umana, dove «il mostruoso e il bello si riflettono con la medesima precisione».
L’ultimo inverno di Rasputin
L’ultimo inverno di Rasputin di Dmitrij Miropol’skij (traduzione di Carmelo Cascone) uscirà il 28 novembre.
Durante la calda estate del 1912, il novello poeta Vladimir Majakovskij arriva per la prima volta a San Pietroburgo e s’immerge nella scena bohémienne. L’alta società della capitale sta complottando contro un contadino siberiano, Grigorij Rasputin, che ha attratto a sé l’imperatore Nicola II. Lo spionaggio europeo tesse intrighi e si prepara per una grande guerra, la cui imminenza sono in pochi a percepire. La popolazione assiste con entusiasmo alla prima esibizione degli atleti della nazionale russa ai Giochi Olimpici. Adolf Hitler dipinge quadri, Vladimir Uljanov compone
poesie… Durante il freddo inverno del 1916, la guerra mondiale è al suo apice: si versano fiumi di sangue, si sgretolano enormi imperi. Vladimir Majakovskij è chiamato ad arruolarsi nell’esercito. Il suo destino è strettamente intrecciato con quello del granduca Dmitrij Pavlovič, del principe Feliks Jusupov, del deputato della Duma Vladimir Puriškevič e di altri complici dell’assassinio di Rasputin.
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