Carte in tavola
La trama
Decisamente uno strano invito a cena quello che ha ricevuto Poirot. Il suo anfitrione, il mefistofelico Schaitana, ha infatti promesso al celebre investigatore di mostrargli la più strana delle sue collezioni: quella di criminali che hanno commesso un delitto e non sono mai stati scoperti. Poirot, incuriosito, si reca al ricevimento con un funesto presentimento e ben presto scopre che la sua sensazione era ben motivata. Infatti, mentre gli invitati, tra i quali altri tre celebri cacciatori di delitti, sono impegnati in una partita a bridge, qualcuno pugnala a morte l'eccentrico padrone di casa. Il caso si presenta subito difficile da risolvere, il colpevole senza dubbio si nasconde tra gli ospiti, ma tutti sembrano al di sopra di ogni sospetto, eppure almeno uno di loro, in passato, ha già ucciso. apparso per la prima volta nel 1936, carte in tavola, è una delle più celebri storie del "periodo d'oro" del giallo classico.
– Dettagli –
Carte in tavola di Agatha Christie (Mondadori) è un’avvincente partita di bridge da gustarsi dalla prima all’ultima pagina. Protagonista ancora una volta il mio personaggio preferito: Hercule Poirot. Questa è l’ultima tappa della Read Christie 2019 (Per saperne di più leggi QUI), bisognava scegliere una storia da cui è stata tratta una serie tv e proprio Carte in tavola è diventato un episodio della serie britannica dedicata a Poirot, impersonato da David Suchet.
L’investigatore belga riceve un invito allettante e al tempo stesso inquietante: il mefistofelico Shaitana ha promesso di mostrargli la più strana delle sue collezioni: quella di criminali che hanno commesso un delitto e non sono mai stati scoperti. Quale occasione migliore di una partita di bridge? E qui lo ammetto, forse sarei riuscita a capire meglio questa storia, e i caratteri dei personaggi, se solo avessi conosciuto il meccanismo del gioco.
«Caro, carissimo amico, voi e io consideriamo tutto ciò da punti di vista completamente opposti! Per voi il delitto costituisce una materia di lavoro abituale: un assasinio, un’indagine, un indizio, e, in conclusione (perché siete indubbiamente capace nella vostra professione), un arresto. Queste banalità non potrebbero mai interessarmi! Non perdo il mio tempo con gli esemplari più modesti in ogni campo! E un assassino che viene scoperto non può che essere necessariamente cosiderato un fallito nel suo genere. E’ una persona di secondo ordine. No, io considero la faccenda da un punto di vista artistico. Faccio collezione soltanto di quel che c’è di meglio!»
«Quel che c’è di meglio?» domandò Poirot.
«Caro amico, certo… quelli che ce l’hanno fatta franca! Quelli che hanno avuto successo! I criminali che trascorrono una vita serena e piacevole, non sfiorata dal minimo sospetto. Ammetterete che si tratta di un hobby divertente.»
A casa di Shaitana si trovano quattro colpevoli e quattro segugi che annusano, pensano e inevitabilmente sbagliano. Non passano molte pagine e Shaitana viene ucciso sulla sua poltrona, è chiaro che il colpevole sia uno degli invitati ma chi? Ed è qui che leggere la Christie diventa un vero e proprio piacere. Sfumature e dettagli compongono i personaggi, nessuno sembra essere il colpevole, nessuno sembra avere un movente. Eppure il coltello piantato nel petto di Shaitana è reale e della macabra cena restano troppe domande e nessuna certezza. A condurre le indagini in maniera ufficiale è Battle di Scotland Yard, chi le conduce in maniera ufficiosa è Poirot che, come dice lui stesso, indaga riflettendo. Le celluline grige si mettono in moto senza bisogno di spostarsi fisicamente ma… Poirot non è solo, con lui ci sono anche la bizzarra scrittrice Adriadne Oliver e il colonnello Race che fa parte dei servizi segreti. Tutti personaggi che si riaffacceranno in altri romanzi della regina del giallo.
Adotteranno tutti approcci diversi per risolvere il caso, ancora una volta la Christie dimostra l’importanza dei dettagli e anche qui Poirot ha una marcia in più rispetto a tutti gli altri. Qui è evidente il talento della nostra Agatha che si diverte a mescolare le carte ogni volta che ci sentiamo vicini alla soluzione. Quando ci sembra di aver individuato il colpevole ecco che scopriamo qualcosa d’altro che indirizza i nostri sospetti da un’altra parte.
Il mio personaggio preferito è la signora Lorrimer, abilissima giocatrice di carte che ha qualcosa da nascondere. D’altra parte chi non ce l’ha? E poi incrociamo il dottor Roberts, il giocatore più sgradevole di tutti, il maggiore Despard e Anne… tutti conoscevano in maniera superficiale la vittima. Perché ucciderla?
Carte in tavola è…
Un libro in cui i dettagli fanno la differenza. Gli amanti del celebre investigatore belga non potranno lasciarselo sfuggire! Conoscere il meccanismo del gioco mi avrebbe aiutato a individuare il colpevole? Non lo so, non riesco mai a indovinarlo! Ancora una volta è stato un piacere conoscere i personaggi e soprattutto mi è piaciuto vedere Poirot incerto. Sì, qui il mio investigatore preferito crede di aver commesso un errore, ma l’incomprensione dura un battito di ciglia, nessuno può far confondere Poirot!
Consigliato per gli amanti dei giochi di carte, per chi ama le storie misteriose (per un attimo ho creduto di trovarmi di fronte a Dieci piccoli indiani e per chi non si stanca mai di perdersi tra le pagine della regina del giallo. Ho chiuso la mia Read Christie 2019 in bellezza. Ringrazio i ragazzi di Radical Ging per avermi fatto partecipare a una Challenge che mi ha divertito e appassionato!
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