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RECENSIONE: Il caso Léon Sadorski (Romain Slocombe)

Il caso Léon Sadorski - Romain Slocombe - Fazi editore Darkside
RECENSIONE: Il caso Léon Sadorski (Romain Slocombe)

Il caso Léon Sadorski

Valutazione:
two-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
14/11/2019

Pagine:
448
Genere:
ISBN:
9788893257084
ASIN:
B07ZKXTLYV
Acquista:

La trama

Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena Occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all’ebreo di turno sono all’ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l’occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall’indole egoista e meschina, per lui l’Occupazione sarà anche l’alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d’astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista.Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell’atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.
«Una penna come uno scalpello, netta, precisa, efficace: l’arte di Slocombe è quella di rendere la grande Storia terribilmente umana». Ian Manook
«Un poliziesco senza filtri né concessioni, minuziosamente documentato, che mette in scena un bastardo puro nella Parigi delle Citroën Traction nere, degli scantinati della Carlingue a rue Lauriston, delle uniformi grigioverdi».«Le Figaro»
«Il talento di Slocombe sta nel saper mescolare la letteratura popolare con la descrizione vertiginosa di un abisso ordinario».«Le Monde»

 – Buio-

Il caso Léon Sadorski di Romain Slocombe (Fazi editore) è stato il mio primo DarkSide (collana noir della casa editrice) e credo che purtroppo però sarà anche  l’ultimo. 

Il caso Léon Sadorski - Romain Slocombe - Fazi editore DarksideOrmai lo sanno tutti,  amo i libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, sia che si tratti di romanzi o di biografie. Il caso Léon Sadorski ha una trama (per gli appassionati) irresistibile. Siamo a Parigi nel 1942, la città è occupata dalle truppe tedesche e il nostro protagonista, per gli amici Sado, ha già deciso da quale parte stare: collaborare con i nazisti è senza dubbio la scelta migliore, perché la più vantaggiosa. Sado è un personaggio sgradevole, perché è un vigliacco, un sadico, un poveraccio senza né arte né parte.  Sposato con Yvette conduce una vita irrequieta, le bombe spaventano e rompono la tranquillità dei parigini.

Spaventato Sadorski ha tirato Yvette verso l’interno della camera, l’ha costretta a rifugiarsi sotto il letto, dove l’ha raggiunta; dopo Ѐtampes, l’ispettore è preso dal panico davanti ai bombardamenti aerei. L’indomani la gente raccontava che gli inglesi avevano sganciato bombe atomiche, il che è impossibile – si trattava semplicemente di bombe con una grande potenza di esplosione.

La vita di Sado cambia quando viene portato in carcere in Germania. Lì capisce subito che portare a casa la pelle deve essere disposto a tradire, infangare, non guardare in faccia nessuno. A mandarlo dietro alle sbarre di una cella di Berlino è proprio la Gestapo. I metodi utilizzati per far confessare i prigionieri sono talmente crudi che è impossibile riportarli qui. L’eccitazione di Sadorski nel vedere delle donne nude e martoriate è rivoltante e sinceramente non aggiunge nulla al romanzo che ha la lentezza di un film francese (non me ne vogliano gli appassionati) ma con le volgarità di un thriller non perfettamente riuscito. Il caso Léon Sadorski - Romain Slocombe - Fazi editore DarksideMi sarei aspettata di riuscire ad entrare nella testa del protagonista. Certo, è un antisemita, un assassino, un codardo, un deviato… ma speravo che l’autore ci avrebbe fatto entrare in quei ragionamenti perversi e invece la sensazione è che ci si trovi di fronte a una narrazione cruda e fredda, distante.

Nemmeno in carcere riusciamo a provare un po’ di empatia per Sado (e ancora di atroce non gli abbiamo visto fare nulla) e le pagine scorrono lente mentre l’ufficiale di polizia misura con i piedi la grandezza della cella.

Il suo ritorno è nonostante tutto un rientro al lavoro in grande stile. E lì sì che dovrà mettere in pratica le tecniche apprese con la Gestapo ma il paradosso è che Sadorski non riesce ad essere crudele come loro.

Il suo lavoro è identificarli per mandarli a Drancy. Gli succede di strapazzarli, d’accordo, e il giorno in cui Albers e l’interprete si sono messi a suonarle al giudeo, la cosa al principio è piaciuta a Sadorski, ma ci sono dei limiti, cazzo! Nemmeno BaugerBarrachin e quelli delle brigate speciali avrebbero agito così! Che tipo di legge può autorizzare una simile schifezza? E’ inconcepibile.

Il mistero in questo libro c’è, ed è costituito dalla morte di una ragazza… una ragazza che turba Sadorski. Per la prima volta nella vita  il funzionario prende una posizione e si mette ad indagare. Una decisione che stride con il suo lavoro e con il suo modo di agire. Ma si sa, i nazisti all’interno dei campi erano capaci – in una cornice di crudeltà estrema – di compiere gesti di pietà e altruismo.

E così le due anime di Sado convivono, una mano per picchiare, incriminare, sporcare, e una per indagare sulla morte di una giovane ragazza. Il contesto, ed è quello che ho apprezzato di più, è carico di tristezza, di paura, di morte. E quello mi ha appassionato più della storia.


Il caso Léon Sadorski è…

Lo so, sono stata molto severa con questo libro che per me è stato solo buio. Ho apprezzato la manciata di pagine finali, lì sì che ho sentito disperazione, follia, partecipazione… ma prima per me è solo buio. Mi aspettavo un ritmo incalzante, ero preparata alla crudeltà (insomma chi ha amato Notte di Hilsenrath è pronto a tutto) e non mi aspettavo questa lentezza, questo distacco. Il voto, lo ammetto, è il frutto di una delusione: mi ero creata aspettative diverse dalla realtà.

Resta comunque un libro noir (non un thriller) dagli spunti storici interessanti. Avrei preferito un personaggio più approfondito. Invece che leggere la descrizione di un’eccitazione avrei voluto leggere il perché questa eccitazione avvenisse. Ho reso l’idea?

 

 

 

two-half-stars

Alcune note su Romain Slocombe

Romain Slocombe

Romain Slocombe è nato nel 1953 a Parigi. È scrittore, regista, illustratore e fotografo. Il caso Léon Sadorski è stato finalista al Premio Goncourt e Goncourt des Lycéens.

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