LiB – Paolo Ragusa a Libri in Baia
Ieri, sabato 7 ottobre, ho presentato a LiB, Libri in Baia i due saggi dell’autore Paolo Ragusa. Laureato in Lettere presso l’Università Statale di Palermo e dal 1998 è vicepresidente e responsabile delle attività formative del CPP., Centro psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti d Piacenza. formatore, Counselor e mediatore di comunità, si occupa della progettazione, conduzione e monitoraggio di corsi di formazione per insegnanti, genitori, operatori socio-sanitari, dipendenti pubblici nell’ambito della gestione dei conflitti attraverso la pratica della mediazione e della Consulenza Maieutica. Una piacevole chiacchierata per spiegare i due saggi pubblicati da Bur.
Imparare a dire no
Ho scritto questi libri per aiutare gli altri e… anche me stesso.
Così Paolo Ragusa ha aperto l’incontro. Sono stati tanti i temi toccati durante l’ora della presentazione all’ex Convento dell’Annunziata. Uno molto importante riguarda proprio la struttura del volume
E’ un libro da praticare. Se vi limitate sfogliarlo e a riporlo sul comodino, sulla scrivania o non so in quale cassetto, ecco, allora lo state sotto – utilizzando! Ciò che ci permette di migliorare è fare esperienza!
[amazon_link asins=’8817068373′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’913ece25-ac21-11e7-a8f0-17b8b46415c9′]Ecco allora che Impariamo a dire no diventa una sorta di eserciziario, da leggere, rileggere e studiare. All’interno dei primi capitoli, oltre agli esempi, si trovano degli esercizi da svolgere, per capire a che punto siamo e dove possiamo arrivare.
Durante la presentazione sono stati toccati alcuni del no fondamentali. Paolo Ragusa nel suo saggio, fa una sorta di distinzione e classificazione dei no. Una lettura resa più scorrevole dagli esempi. Storie vere di persone che si sono rivolte al mediatore Ragusa che precisa:
I saggi sono anche autobiografici, ci sono alcune mie esperienze
Centrale il tema dell’educazione per bambini e adolescenti. Siamo partiti dal no dell’interdizione
ovvero il vietare per aiutare a stare al mondo, per continuare poi con il no della resistenza che serve per investire sull’autonomia, fino ad arrivare a quello della ribellione, ben diverso da quello della sovversione.
Se pensate di ribellarvi alle regole politiche, alla società… lasciate perdere per quelle ci vuole la sovversione.
Interessanti anche i passaggi sui no della seduzione, che servono per modellare la distanza e quello del rifiuto, andare contro l’altro danneggiando se stessi.
Il potere del sì
Visto che Paolo Ragusa ha confessato di aver aiutato anche se stesso attraverso la redazione dei saggi una domanda sorge spontanea. Come quello del sì ha potuto aiutarlo?
Pensavo che gli intellettuali fossero tenuti a dire no. Che il no fosse quello del progresso mentre il sì il contrario, un concetto populista
[amazon_link asins=’8817088498′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’89b5077d-ac21-11e7-af9c-19765fb1d33a’]Poi qualcosa è cambiato… addentrandosi dentro la materia il mediatore ha scoperto “un altro mondo”. Questo volume si apre con la distinzione tra adeguarsi ed adattarsi. L’uso improprio del sì infatti può portare addirittura all’autodistruzione e, a casi estremi come il suicidio.
L’autore ne Il potere del sì snocciola un decalogo, i sì sono tante possibilità, vediamone qualcuna. Interessante il caso di Carla che combatte ogni volta attacchi di panico e depressione, andando in cura, cercando di porre rimedio di fronte a ogni problema e ad ogni cambiamento, più o meno traumatico della sua vita.
Cambiare significa imparare questo è il si dei cambiamenti come precedenti positivi
Un altro punto molto interessante è stato quello che riguarda il diventare esperti della nostra vita.
Non cambiare vita: cerca la tua vocazione in quella che hai.
Viene esaminata la storia di Stefania che a un certo punto non capisce più se sta seguendo la strada giusta per lei o semplicemente si sta adattando.
Ultimo caso, forse il più complesso è quello che suona come una slogan: “Sì a spendersi piuttosto che al disperdesi”. Tre storie di sacrifici, tre storie di persone bloccate.
Il sacrificio serve solo al nostro ego. Non ci chiede nessuno di farlo.
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