Amanti di Camilleri vi chiamo a raccolta. Ogni fine settimana (per tutto agosto) con la Repubblica infatti troverete un libro: Il mondo di Camilleri.
Dieci racconti (i regali sono cominciati il primo agosto) ambientati negli anni Trenta in quel luogo dell’anima che è ormai diventato Vigàta e che esprimono l’altro Camilleri, quello che pur senza le avventure del commissario Montalbano manteneva tutta l’ironia, tutta la carica narrativa, tutto l’esotismo siciliano delle vicende del suo personaggio più celebre.
Un’iniziativa che celebra questo primo anniversario della morte di Camilleri, segnato dal ricordo dei tantissimi, scrittori e no, che l’hanno amato, dalle letture dei suoi incipit organizzate da Sellerio, e soprattutto dall’uscita del nuovo, e ultimo, romanzo, “Riccardino”, atto finale del commissario Montalbano.
Ecco le prossime storie in uscita, trame dal sito di Repubblica:
“Il merlo parlante (in edicola per Ferragosto) troviamo Ninuzzo Laganà che, per mantenere la promessa fatta alla madre, cerca una donna “con la faccia di mogliere”, vale a dire né bella né brutta, una che non deve far girare la testa ai “masculi”.
Si salta un giorno, poiché il 16 agosto non uscirà il giornale, e il 17 ecco “La lettera anonima”: è il 1945 e a Vigàta sembra scoppiata un’epidemia violenta di missive senza nome capaci di suscitare chiacchiere e pettegolezzi a mai finire.
Ne “Le scarpe nuove” (22 agosto) il gran teatro di Camilleri mette in scena la festa di San Calò, il “santo nivuru” del paese che protegge poveracci, morti di fame e malati e ogni anno alimenta una giornata particolare. Il giorno dopo, il 23 agosto, tocca a “La rivelazione” che racconta il ’43 siciliano della liberazione dal fascismo per mano degli Alleati e il ritorno alla politica degli oppositori condanni al carcere e al confino.
La doppietta finale vede “La fine della missione” (29 agosto) che fa salire sul palco di Vigàta l’avvocato Totino Mascarà, uno che a trentacinque anni suonati non si decide ancora a “farisi zito”, cioè a fidanzarsi, e “I duellanti” (30 agosto), la lotta senza quartiere, personale e commerciale, di due gelatai rivali. Una sfida che assume proporzioni tali da chiedere l’intervento del Podestà.
Racconti dai toni fiabeschi, che hanno il ritmo della parlata affabulatoria e torrenziale di Camilleri, il suo tono da contastorie, quello che sfoderò a Siracusa per la sua ultima uscita pubblica, quando recitò “Conversazione su Tiresia” davanti a quattromila persone. Quanto basta per restare “alluccuti”.
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