A grande richiesta, non è vero, ma che importa? Ecco i libri che mi piacerebbe ricevere per il mio compleanno! Come sapete non ho comprato per quattro mesi, ho ceduto perché desideravo tantissimo l’edizione illustrata da Minalima. Però la lista dei desideri è lunga ancora quindi ecco qui! Fatemi sapere se questi titoli ispirano anche voi.
L’amante fedele di Massimo Bontempelli
Attraverso quattordici racconti e un romanzo breve, l’autore mette in scena le vite di protagonisti evanescenti e diafani, il cui universo spiazzante, in maniera imprevista, si sovrappone alla normalità quotidiana del mondo. Dall’uomo che scopre di avere in macchina una ragazzina addormentata e, distraendosi per pochi minuti, si accorge che è improvvisamente sparita al ladro che aiuta a non precipitare da un tetto il poliziotto che sta per arrestarlo; dalla ragazza che si crede un’imperatrice all’anziana signora che, dopo avergli raccontato molti segreti della propria vita, estrae una pistola e uccide il genero; dall’amante che si sforza in tutti i modi di non tradire la fiducia della donna a cui è legato alla famiglia che si divide intorno alla sorte di un gallo, valutando se sia più corretto lasciarlo vivere o cucinarlo. Fino alla storia di Madina che, per sfuggire alla prepotenza dei molti uomini che la desiderano e di cui non ricambia il sentimento, si immerge in un ruscello e diventa acqua. A distanza di anni, torna in libreria un’opera capitale del realismo magico italiano, che valse a Massimo Bontempelli il premio Strega e la consacrazione letteraria.
Vita e morte di Adria e dei suoi figli di Massimo Bontempelli
Adria è una donna di straordinaria bellezza. Nel timore che qualsiasi effusione possa svigorire questa dote rarissima, consente ai propri figli, Tullia e Remo, un solo incontro settimanale. Anche al marito è vietato abbracciarla: la bellezza è la religione di Adria e nessuno può interferire. Col passare degli anni, però, la devozione incondizionata all’estetica inizia a risentire del peso della maturità. Adria si sente ancora più bella, ma avverte l’assedio delle emozioni, minaccia angosciante per la sua perfezione. Decide, perciò, di sparire. Parte per Parigi con la sua cameriera e ordina alla famiglia di non raggiungerla: nessuno potrà più vederla. Al marito e ai figli non resta che rassegnarsi. Incombe la Prima guerra mondiale e i loro destini sono segnati dalle vicissitudini e dal dolore. Adria, invece, trascorre i suoi anni in un’autentica clausura. A un certo punto, però, una nuova ordinanza impone la demolizione di interi quartieri per un ammodernamento urbanistico. Anche la sua abitazione parigina è coinvolta, ma la protagonista si rifiuta di abbandonarla. Non può sopravvivere alla segretezza del suo riparo, che da anni ne preserva la bellezza e la tiene lontana dal mondo e dalle persone. Riprende tra le mani lo specchio, in cui da tempo rifiuta di riflettersi, e si consegna a un epilogo sconvolgente e misterioso. Prefazione di Marinella Mascia Galateria.
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra di Michael Bible
Mentre tutti sono raccolti in preghiera, dall’ultima fila Iggy avanza verso il centro della chiesa. Trema, e la benzina che ha portato con sé per darsi fuoco – come quei bonzi che ha visto in rete – si rovescia. Il fiammifero acceso gli cade di mano. Nel rogo muoiono venticinque fedeli. Diciotto anni più tardi gli abitanti di Harmony, una cittadina del Sud degli Stati Uniti, ancora si portano dentro quel lutto, ancora – come un antico coro – si interrogano e commentano l’accaduto. La loro versione si alterna a quella di altre figure direttamente coinvolte o appena sfiorate dalla tragedia, mentre su tutto si impone, ipnotico e straziante, il racconto del colpevole, rinchiuso nel braccio della morte. Ora che l’esecuzione si avvicina, a Iggy resta solo il rifugio nel sogno – o nel ricordo – di un’altra vita, di mille altre vite. Da dove è scaturita quella decisione estrema e inconsulta? Che cosa gli ha sconvolto la mente? Gli antidolorifici che sniffava, l’alcol e l’eroina? L’amore «selvaggio, cosmico e strano» per Cleo, o quello per Paul, l’amico scomparso «come un temporale che passa sopra la campagna e si dilegua in un batter d’occhio»? O piuttosto quel dolore segreto, quel tedio insopportabile, quello sgomento di fronte a un universo infettato da un oscuro morbo di cui solo loro tre sembravano avere consapevolezza?
Tra oggi e domani di Carmen Korn
Un nuovo decennio si schiude dinnanzi agli Aldenhoven, ai Borgfeldt e ai Canna: per i membri delle tre famiglie gli anni Sessanta promettono nuove avventure, prosperità, gioia di vivere. A Colonia, la galleria d’arte di Gerda e Heinrich è finalmente risorta dalle sue ceneri e gli affari vanno a gonfie vele, anche grazie all’arrivo del nuovo talentuoso pittore Karl Jentgens. Nel frattempo, ad Amburgo, Ursula aspetta il suo primo figlio; è grata a Elisabeth e Kurt, gli amici di una vita dei suoi genitori, per aver procurato una casa a lei e Joachim, ma vivere insieme sotto lo stesso tetto non è facile. La nuova generazione cerca il proprio posto nel presente, mentre Elisabeth preferisce aggrapparsi al passato e Kurt, sempre più spesso, si concede delle piccole fughe. Anche a Sanremo il nuovo decennio è foriero di grandi cambiamenti: l’azienda di floricoltura è minacciata dagli investimenti malaccorti dell’erede Bixio e uno scandalo coinvolgerà la famiglia; Gianni, però, non fa che pensare all’amico Pips, l’ex pianista del suo jazz club, che si è improvvisamente trovato di fronte a un capitolo oscuro del passato. Ma cosa riserva, invece, il futuro? Che cosa c’è tra l’oggi e il domani? Tre città, tre famiglie, un decennio di vita condivisa: Carmen Korn conclude in bellezza la sua nuova saga in due volumi imbastendo una grande storia familiare sullo sfondo dei turbolenti anni Sessanta. Con il suo tocco delicato, la scrittrice continua a raccontare delle persone, dei piccoli momenti quotidiani e dei grandi eventi mondiali; in fondo, di ciò che rende la vita una vita vissuta.
1 COMMENTO
Marisa
1 anno faCiao. Ti leggo sempre e seguo i tuoi consigli…Quello di Michael Bible l ho comprato ieri. Mi ispirava il titolo..e poi é un adelphi