Simona Vinci con il suo libro “Mai più sola nel bosco”, edito da Marsilio, ha vinto la 36° Edizione del Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice Rapallo 2020, giunto a conclusione in ritardo a causa della pandemia da Covid-19. Nella votazione congiunta della Giuria Tecnica, presieduta da Elvio Guagnini, e della Giuria Popolare, costituita quest’anno da una selezione degli studenti, coi relativi professori, degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore di Rapallo Da Vigo-Nicoloso e Liceti, Simona Vinci ha superato con ventisei voti Melania G. Mazzucco, che ha ottenuto diciassette voti con “L’Architettrice” (Einaudi) e Silvia Ballestra, autrice del romanzo “La nuova Stagione” (Bompiani), alla quale sono andati sei voti.
La cerimonia si è svolta in video-conferenza in collegamento con il Salone Consiliare del Comune di Rapallo, dove si trovavano in presenza il Sindaco dott. Carlo Bagnasco e il Presidente del Consiglio Comunale avv. Mentore Campodonico, unitamente al Coordinatore del Premio Pier Antonio Zannoni, agli addetti ai lavori e a una rappresentanza degli studenti che hanno dato vita alla Giuria Popolare.
Due studentesse hanno parlato con entusiasmo della loro esperienza, con acute osservazioni sui libri dati loro in lettura.
Alla cerimonia hanno partecipato anche le scrittrici vincitrici dei premi collaterali: Romana Petri che ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria intitolato ad Anna Maria Ortese per il romanzo “Figlio del lupo” (Mondadori) e Irene Salvatori, alla quale è stato assegnato il Premio Opera Prima per il romanzo “Non è vero che non siamo stati felici” (Bollati Boringhieri).
Mai più sola nel bosco di Simona Vinci
C’è una fiaba in questo libro, e la fiaba racconta di una bambina e di una creatura misteriosa. La Creatura d’acqua scura che striscia nella soffitta è forse il fantasma di un uomo ucciso durante la Resistenza e il cui corpo è stato occultato nello stagno. La Creatura d’acqua scura somiglia – dal buio nel quale la bambina la incontra – al lupo che attende Cappuccetto Rosso, al ginepro che conserva vita e morte nei suoi rami, al fuso di Rosaspina bella addormentata nel bosco, alla mela avvelenata di Biancaneve. La Creatura d’acqua scura torna, come in una favola nera, ad avvertire, raccontare, raccordare la vita adulta e l’infanzia, le colpe e le assoluzioni, i morti propri e quelli degli altri, gli amici perduti e i luoghi ritrovati. Simona Vinci, raccoglitrice di erbe per l’arrosto, fichi per le conserve e storie per queste pagine, continua a dire della sua paura e della nostra, svelando perché abbiamo tutti vissuto nelle fiabe dei fratelli Grimm e come, qualche volta, torniamo a viverci. Un viaggio dentro e fuori “il gusto della paura” di una scrittrice italiana che, per sua stessa ammissione, talvolta vede ancora l’invisibile.
QUI TROVATE le altre finaliste il Premio Letterario nazionale per la Donna scrittrice Rapallo 2020.
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