Cerca...
TOP

Alcune riflessioni su Bruttezza (Moshtari Hilal)

Bruttezza di Moshtari Hilal (Fandango libri)
Alcune riflessioni su Bruttezza (Moshtari Hilal)

Bruttezza

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
06/09/2024

Pagine:
228
Genere:
ISBN:
9791256360284
ASIN:
B0CW85V2B1
Acquista:

La trama

In questo saggio dirompente e suggestivo, l’artista tedesca di origine afghana Moshtari Hilal prosegue in forma scritta – ma anche attraverso disegni, fotografie e stranianti autoritratti – la sua indagine sugli aspetti sociali e politici delle categorie estetiche. Secondo Hilal, infatti, la “bruttezza” è un fatto sociale, politico, persino economico, indissolubilmente legato alla razzializzazione degli individui. L’autrice sostiene che la bruttezza, così come la razza, non esista sul piano della realtà, ma sia piuttosto una categoria politico-economica utile a veicolare l’odio nei confronti di corpi e identità non conformi, da cui il capitalismo non riesce a produrre immediatamente valore e di cui deve quindi giustificare l’esclusione – in ultima istanza, la disumanizzazione – per renderne possibile lo sfruttamento. Il fondamento teorico da cui Hilal parte non è tanto la ricerca di parole e termini nuovi per definire il bello o il brutto, quanto la radicale messa in discussione delle cause della bruttezza, quindi della società che la produce, oggi come ieri, come categoria. Ispirandosi a pensatori come Frantz Fanon e attingendo al femminismo nero e ai Disability Studies, Hilal infrange ogni stereotipo e chiarisce quanto persino un senso come la vista, all’apparenza “naturale”, sia costruito ed educato da standard che rafforzano rigide gerarchie sociali. Con un passo tra saggistica e narrativa che unisce pagine di pensiero teorico a pagine più intime, liriche e familiari, Hilal ci conduce in un viaggio attraverso la vergogna e le paure che non siamo consapevoli di aver introiettato, un viaggio al termine del quale sarà impossibile guardarsi allo specchio come un momento prima di cominciare a leggere.

 – Stimolante –

Bruttezza di Moshtari Hilal (Fandango libri) è un saggio sui generis. Oserei dire sperimentale: ci sono poesie, aneddoti personali, screen presi da social oltre ovviamente a nozioni e teorie.

Chi decide cosa è brutto? Questa è la domanda attorno a cui ruota il saggio che si inoltra in regole e strumenti di tortura imposti dalla società soprattutto per quanto riguarda il corpo delle donne. Ma ci sono anche capitoli sui social che ci impongono (o ci siamo imposti noi?) standard di bellezza bidimensionali impossibili da raggiungere. E ancora il ribrezzo per i corpi malati, i cadaveri abbelliti così tanto da sembrare vivi e giovani… insomma in Bruttezza ci sono moltissimi spunti di riflessione conditi da esperienze vissute in prima persona dall’autrice.

Ho scelto di non scrivere una recensione tradizionale perché con un saggio mi sarei sentita in difficoltà e così preferisco riportare le parti che mi hanno fatto riflettere. Specialmente la seconda parte del libro.

Solamente negli ultimi anni ho pensato alla depilazione come a una schiavitù, come un’arma di distrazione di massa. Le lettura fatte negli ultimi anni mi hanno aiutato a capire che effettivamente questo ossessivo controllo sul corpo delle donne è servito per tenerle impegnate. Scarpe scomode, vestiti troppo corti o troppo stretti per sedersi tranquillamente, skin care, ore di sedute per cerette, unghie, depilazione laser… quando sei impegnata a fare queste cose difficilmente puoi pensare ad altro.

Queste pratiche spinte all’eccesso, ci conducono  inevitabilmente anche verso gli interventi di chirurgia plastica, sempre più frequenti:

Quanto più è normalizzata un corsa partecipazione a pratiche estreme di bellezza, tanto più diventano dominanti gli ideali incarnati in esse, come per esempio l’imitazione di un corpo giovane, rispetto al quale un invecchiamento evidente si configura come un falli-mento. Quante più donne si lasciano coinvolgere in nuove tecnologie come il botox, l’epilazione laser, il filler o i pee-lings chimici, tanto più queste pratiche saranno normalizzate e obbligatorie per tutte le donne che vogliano essere considerate curate, sane e non brutte.

E anche questo argomento ci porta dritti verso l’inquietante mondo dei social dove grazie ai filtri non esistono più pori dilatati, né rughe, né nasi o menti o troppo sporgenti. La simmetria è il valore da raggiungere ad ogni costo.

Ma la parte che forse ho apprezzati di più è quella finale, quella che si concentra sui corpi malati, anziani e morti.

Abbiamo paura della bruttezza. La vediamo nella debolezza e nella decadenza dei corpi invecchiati e malati, nell’impotenza di quei corpi che vorrebbero toglierci ogni presunzione, ogni orgoglio e ogni dignità. Quanto controllo ci rimane sul nostro aspetto quando sono altri a occuparsi dei nostri corpi, a toccarli, a controllarli. La perdita del controllo, quando e come veniamo guardati, è la perdita dell’autonomia e della possibilità di disporre di sé. La malattia e la vecchiaia ci tolgono la possibilità di disporre di noi stessi, questa possibilità di scelta, da un lato di mostrare, dall’altro di nascondere. Durante la vecchiaia e la malattia i nostri corpi cominciano a tradirci. Il tradimento assoluto è dunque la morte, dato che lascia il nostro corpo completamente indisponibile per noi stessi e anche per gli altri.

Bruttezza è scritto in maniera inclusiva e direi che è la prima volta che leggo un libro scritto così, che inneggia davvero all’accettazione della diversità facendola diventare un valore.

Io sono brutta, perché sono. Io sono bella, perché sono.


Bruttezza è…

Stimolante. Mi sono piaciute molto le poesie e l’idea di mescolare foto, componimenti e studi. Quello che mi è piaciuto meno  è che non  l’ho trovato abbastanza approfondito. Mi spiego meglio: è un saggio interessante e scorrevole, spinge alla riflessione ma ho  avvertito la necessità di raccogliere più informazioni. Alcune teorie o studi sono solo citati. Sono arrivata alla fine molto in fretta, con il desiderio di approfondire ulteriormente queste tematiche e quindi sono grata di aver letto Bruttezza.

Promuovo questo saggio e sono contenta di aver scoperto questa artista. Consigliato per chi come me è neofita e vuole avvicinarsi a queste tematiche: avrete  l’impressione di leggere un memoir e  non un saggio.

ACQUISTA QUI IL LIBRO 

link affiliati.

three-half-stars

Alcune note su Moshtari Hilal

Moshtari Hilal

Moshtari Hilal, nata a Kabul nel 1993, è un’ar-tista visuale, scrittrice e curatrice che lavora ad Amburgo e a Berlino. Ha studiato Scien-ze islamiche e Scienze politiche con un focus sulla teoria gender e decoloniale ad Amburgo, Berlino e Londra. E cofondatrice del colletti-vo AVAH (Afghan Visual Arts & History) e del progetto di ricerca CCC (Curating throu-gh Conflict with Care) a Berlino. Insieme al geografo politico Sinthujan Varatharajah, nel
2022 Hilal ha pubblicato con Wirklichkeit Books il libro di conversazioni English in Berlin

«

»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segui @lalettricecontrocorrente