Per colpa di una merendina. Come sopravvivere ad una separazione restando interi
La trama
"Non ti amo più": comincia così, con queste parole, in un giorno d'estate, il percorso doloroso e scomodo di una trentaseienne madre e (ormai ex) moglie. D'altronde, provateci voi, dopo essere state scaricate, a fare 5 km di corsa rabbiosa con un paio di scarpe nuove! La rabbia si gonfia e diventa collera, poi si scioglie in un mare di lacrime e si trasforma in delusione ma anche disinganno e disperazione (tutte con la D?). Ma, ops, ci sono una casa ed un lavoro da mandare avanti, e soprattutto loro, Figlio 1 e Figlia 2, che chiedono baci, serenità e torte al cioccolato. Da ex a single, a tigre del ribaltabile, il passo (a uno) è breve ma, se si balla a piedi nudi sulle note dei The Killers, sorseggiando un Mojito, può diventare una danza emozionante e, udite udite, per certi versi addirittura divertente (Immagine di copertina: Marialinda Toriello).
– Frizzante –
Per colpa di una merendina di Manuela Monaco (Esperidi edizioni) è il racconto ironico, divertente e profondo di una separazione. O meglio, è il racconto di una donna, mamma, e moglie che ha lasciato andare il suo matrimonio e faticosamente, tra una battuta e l’altra ha cercato di rimettersi in piedi.
Manuela Monaco è autrice del blog di successo Io parlo da sola. Uno spazio in cui si parla di maternità, via quotidiana e si sorride nonostante tutti i guai della vita. E Per colpa di una merendina è così, una sorta di diario che tra ironia e sarcasmo diventa anche guida per rialzarsi.
Io faccio parte di quella generazione di trentenni che è stata rovinata da cartoni animati come Candy Candy, Lady Oscar e Mila e Shiro.
Come per tutte le storie Monaco parte dall’inizio e racconta le sue prime esperienze amorose: goffe, divertenti, imbarazzanti che noi leggiamo sorridendo e fingendo che le nostre siano state diverse.
Anche io come Monaco sono stata una bambina particolare: invece di appendere i poster di Cioè guardavo le videocassette dei processi di Mani Pulite e intonavo cori da stadio contro i politici corrotti (sì, ognuno ha l’infanzia che si merita).
E anche per me le prime esperienze sono arrivate tardi e avevano l’aroma delle Big Babol, rigorosamente panna e fragola.
Dopo la poesia iniziale però in Per colpa di una merendina si viene al sodo: come affrontare la fine di una relazione? Come per il lutto ci sono diverse fasi, periodi che nessuno di noi vorrebbe affrontare, tappe che dobbiamo per forza superare per tornare a stare bene.
Quando due persone decidono di lasciarsi, è inevitabile, inizia un vero e proprio periodo di merda. Dopo la fase delle lacrime, della tristezza, della rabbia, della pseudo depressione, le cose però che si possono fare, sono sostanzialmente tre.
- Evolvere
- Involvere
- mangiare tutto ciò che hai a portata di mano.
La terza opzione è quella più semplice da mettere in pratica sempre se ci si ricorda di fare la spesa e non sia il frigo vuoto. E’ cla soluzione più veloce, che in alcuni casi non presuppone neanche una preparazione, l’unico rischio che si potrebbe correre è quello di ritrovarsi, ad un certo punto, con l’osso del piede di uno dei propri figli in bocca.
Al di là degli scherzi Monaco si muove su un terreno minato, quello della sofferenza e lo sa perché l’ha vissuto sulla propria pelle.
La separazione è precisamente come un lutto: non ci sono cadaveri da seppellire ma ci sono un sacco di vittime. C’è la perdita, ci sono le lacrime, c’è il silenzio, c’è il fallimento, c’è la disfatta, cioè la vita nuova senza una persona. C’è la paura di ricominciare tutto dal principio.
Ma soprattutto c’è la sofferenza inaspettata. Un lutto lo si mette sempre in conto nella vita, un divorzio, paradossalmente, no.
La separazione regala nuove consapevolezze, per esempio retroattivamente, si capisce quanto sia bello trovare a casa una persona che chieda: “Come stai?”. Sapere di poter contare su qualcuno dalle piccole alle grandi incombenze è la forma d’amore più commovente.
In Per tutta colpa di una merendina si parla anche di figli. La vita di una mamma sola con due figli cambia radicalmente. La nostra protagonista non ha più una privacy: la doccia di cinque minuti mentre il marito bada ai figli è un miraggio e un ricordo lontanissimo, così come gli attimi di relax seduti sulla tazza… è tutto diverso per un mamma che si trova a dover ridisegnare la quotidianità, ma è anche una grande ricchezza. I figli diventano complici, amici, compagni… ancore a cui aggrapparsi, navi da riportare in porto.
Il tempo passa e la vita no, non diventa più semplice ma senza dubbio più divertente. Monaco ci accompagna nell’universo degli appuntamenti che assomiglia all’inferno dei colloqui di lavoro: in dieci minuti bisogna dare tutto ma attenzione, perché il “Le faremo sapere” è sempre dietro l’angolo.
Alla fine di Per colpa di una merendina (il perché del titolo non voglio svelarlo) c’è anche una divertentissima appendice, anzi due.
C’è la playlist strappalacrime, le ricette di cocktail e piatti imprescindibili per coccolarsi e un catalogo di uomini e donne che con ironia e leggerezza fa sorridere il lettore che sì, quei casi umani li ha incontrati un sacco di volte.
Per colpa di una merendina è…
Frizzante, divertente e profondo. Quella di Manuela Monaco è una coccola che tutte le persone in un momento difficile dovrebbero farsi. Chiudere una storia, un matrimonio è un dolore grande e mentre si lavora per uscirne tutti interi è possibile ridere di quelle piccole e grandi disgrazie che capitano quotidianamente. E poi per un Margarita (o come nel mio caso per un bicchiere di prosecco) in più non è mai morto nessuno.
Consigliato per chi è in cerca di una storia narrata con leggerezza e semplicità. La forma frammentata, da blog, facilita la lettura e chiuso un capitolo non si vede l’ora di leggere il successivo. In fondo nella vita siamo state un po’ tutte come la protagonista di Per colpa di una merendina. Ci siamo abbattute, disperate, autocommiserate ma alla fine ci siamo sempre rialzate.
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