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Cinque motivi per leggere Spettri diavoli cristi noi (Riccardo Ielmini)

spettri diavoli cristi noi di Riccardo Ielmini (Neo edizioni).
Cinque motivi per leggere Spettri diavoli cristi  noi (Riccardo Ielmini)

Spettri diavoli cristi noi

Valutazione:
four-stars
Autore:
Pubblicato da:
Data uscita:
12/02/2025

Pagine:
180
Genere:
ISBN:
9791280857309
Acquista:

La trama

Un uomo racconta, comincia da quando lui e il suo gruppo di amici – la Confraternita – ascoltavano le nenie delle vecchie che li mettevano in guardia dal Diavolo, da Belzebù, che aleggiava sulla loro giovinezza. E il Diavolo prende forme diverse in ogni storia che ferisce il paese – la Contea.Un paese sulle rive di un lago ai piedi di una montagna, dove i boschi transfrontalieri allungano la propria ombra, nascondono contrabbandieri e messe nere, lambiscono strade di provincia dove il male propaga in ferite che tutti vorrebbero dimenticare.C’è la morte di Frida, l’amata del gruppo, e c’è il Gigante dei traslochi. C’è Artù il muto, figlio del Gandhi, e c’è Arben l’albanese, con le sue cinque figlie e il loro improvviso destino. Ci sono personaggi che spariscono e riappaiono come fossero spettri.

Cinque motivi per leggere un libro, questo libro. So che è un format che vi piace molto e quindi lo ripropongo (seppur in versione stringata perché divorata dalla vita ultimamente) per  il romanzo Spettri diavoli cristi noi di Riccardo Ielmini (Neo edizioni).

Originale

Spettri diavoli cristi noi è una storia originale e sicuramente non è per tutti.E questo è quello che mi ha colpito. Quando ho cominciato a leggere questo romanzo non ho pensato che somigliasse a un altro romanzo. Certo, in alcune parti ho fatto un po’ di fatica e sono tornata indietro, ho letto, riassaporato.  La narrazione è innovativa, Ielmini mescola generi conosciuti e crea qualcosa di nuovo: un romanzo in cui sacro e profano si alternano, reale e immaginazione si confondono, paura e grottesco vanno a braccetto.

Feroce

Questo è un libro feroce, non a caso è nella collana Iena (quella che io amo di Neo). I personaggi si muovono nella Contea spietata e cupa. Ci sono messe nere, violenze, richieste di aiuto. Fredy, Bardo, Accio, Dambro e Frida si muovono tra le campagne della Lombardia e assistono a scene raccapriccianti, crude e spietate.

Scappano, è l’unica cosa che sanno fare, l’unico destino possibile. Scappare dal male, da sé stressi, dal diavolo che dimora in luoghi e persone.

Lo stile

Quando mi è stata proposta la lettura di Spettri diavoli cristi noi, sono andata subito a leggere l’incipit con quel pizzico di scetticismo, mi piacerà? Caspita sì. Lo stile di Ielmini è stato per me ipnotico. C’è qualcosa di ruvido, qualcosa di cui sento la complessità (non è un libro che si può leggere distrattamente ma in effetti quale libro può essere letto così?) e qualcosa che mi porta a continuare a leggere ancora e ancora. Come in apnea:

In principio, nel buio, prima del sonno, è la paura, la magica incontrollabile paura del Diavolo che aleggia sulla giovinezza, il Diavolo bestemmiato dalle nostre vecchie come Anticristo, Bestia, Ciapìn, l’acchiappa-anime che visita i tuoi sogni, bambino, che si intrufola nel tuo ozio, pinìn, che perlustra gli angoli morti della tua fragile fortezza, stèla, e quindi sta’ lontano dal Diavolo, e bestemmialo, Satana, tienilo a mente, tienilo a cuore, che se il principio è buono il resto è buono, dicevano le vecchie nella veglia e nel sonno, e noi nottetempo o splendi-giorno non volevamo crederci, ma elettrizzavamo la nostra vigilanza, divorando nostro malgrado storie di santi e madonne oppure accatastando pacchi di riso, scatole di salsa, plateaux di tonno per poveri cristi che se ne stavano a crepare di fame a Gulu, Uganda, come se tutto quell’ammonticchiare fosse la nostra muraglia contro le incursioni di Belzebù, e poi ancora abbarbicandoci ai capitoli successivi della dottrina delle vecchie, costellata di esorcisti alle prese con legioni di porci indemoniati e di brucia-stròlighe, e via, quindi, sempre fate attenzione, tesori nostro sangue, dicevano le vecchie, che il diavoloesiste, che esistono sciami di diavoli come calabroni impazziti e rabbiosi che vorticano e depongono il Male, e poi via verso altri luoghi, esistono uomini e donne che il Ciapìn acchiappa come polli in un sacco, e il loro malvagio principio è la loro terribile fine di guaiti e latrati.

Ora ditemi che non volete andare avanti se avete il coraggio!

Ha vinto il premio Neo

Spettri diavoli cristi noi  ha vinto il premio Neo, e per me, lo ammetto, si trattava di un nome sconosciuto. Troppo spesso, e mi ci metto anche io, facciamo spallucce quando si tratta di romanzi esordienti o poco conosciuti. Aspettiamo di incontrare voci più mature, magari che già conosciamo e spesso rimaniamo delusi. Io devo ammettere che proprio grazie a Neo ho conosciuto autori di cui mi sono innamorata. Penso a Peppe Millanta con il suo Vinpeel degli orizzonti e a Giampaolo Rugo con il suo Acari… e non mi sono mai pentita.  A volte nelle cose bisogna buttarsi e basta.

 


Non è per tutti

Spettri diavoli cristi noi non è un romanzo per tutti. Non lo è per i temi trattati, non lo è per lo stile utilizzato. C’è la violenza, c’è il soprannaturale ma c’è anche una scrittura per palati fini.  Su certe frasi, come ho già scritto, sono tornata più volte. Ma Spettri diavolo cristi noi è un romanzo scritto per chi non ha paura di accettare che il diavolo esiste.

Avevamo appreso meglio di ogni catechismo che la Bestia esiste e indossa panni di carne umana e schianta la sua fame aggredendo altra carne, carne debole, innocua.

In realtà avrei voluto dire molto di più su Spettri diavoli cristi noi, ma lunedì comincerò un nuovo capitolo della vita, un nuovo lavoro e inevitabilmente il blog rallenterà. Spero che questi brevi cenni vi abbiano incuriosito e aspetto i vostri commenti, qui e sui social.

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Alcune note su Riccardo Ielmini

riccardo ielmini

Riccardo Ielmini, anno 1973, vive a Laveno-Mombello ed è dirigente scolastico. Ha pubblicato i libri di versi Il privilegio della vita (Atelier, 2000) e Una stagione memorabile (Il ponte del sale, 2021). Ha vinto il Premio Chiara Inediti 2011 con la raccolta di racconti Belle speranze (Macchione, 2011). Ha pubblicato il romanzo Storia della mia circoncisione (Unicopli, 2019). Suoi racconti sono usciti su riviste e nell’antologia Splendere ai margini (Oligo, 2023).

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