La camera azzurra
La trama
«Sei così bello» gli aveva detto un giorno Andrée «che mi piacerebbe fare l’amore con te davanti a tutti, in mezzo alla piazza della stazione...». Quella volta Tony aveva accennato un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei – «un piacere assoluto, animalesco, senza secondi fini, e mai seguito da disgusto, disagio o stanchezza». Del resto, era stata lei a tirarsi su la gonna e a invitarlo con la sua voce roca, la prima volta, a prenderla in mezzo all’erba e alle ortiche che costeggiavano la provinciale: dopo, lui aveva colto nei suoi occhi un’espressione di trionfo. E anche quel 2 agosto, quando lei gli aveva chiesto (avevano appena fatto l’amore, nella camera dell’Hôtel des Voyageurs che da un anno accoglieva i loro incontri clandestini): «Se io mi ritrovassi libera... faresti in modo di renderti libero anche tu?», lui non aveva dato peso a quelle parole, quasi non le aveva udite. Solo più tardi avrebbe compreso l’oscura minaccia che nascondevano. Ancora una volta, nel suo stile asciutto, rapido, implacabile, Simenon ci racconta la storia di una passione vorace e devastante, che non arretra davanti a nulla. Nemmeno davanti a un doppio delitto. Terminato a Noland nel giugno del 1963, "La chambre bleue" apparve a stampa l’anno seguente.
– Crudele –
E’ la prima volta che leggo qualcosa di Georges Simenon. La Camera Azzurra non è come mi aspettavo. Abituata ai gialli di Agatha Christie in cui puntualmente capivo chi era l’assassino solamente dopo averlo letto, mi sono trovata di fronte un racconto completamente diverso. Tony e Andreè vivono una passione extraconiugale, “gli amanti sfrenati” come verranno soprannominati dai cronisti, finchè la loro scappatella non finisce in tragedia.
Il racconto non si apre con una scena qualunque. E’ il 2 agosto, lo sfondo è quello di una camera azzurra nella campagna francese degli anni Sessanta. Il giorno in cui per Tony, e non solo, cambierà tutto.
Andrée ancora distesa sul letto sfatto, nuda, con le gambe divaricate e la macchia scura del sesso da cui colava un filo di sperma.
Era felice? Se glielo avessero chiesto, avrebbe risposto di sì senza esitare. Non gli passava neanche per la testa di avercela con Andrée perché gli aveva morso il labbro. Faceva parte dell’insieme come tutto il resto.
Protagonista la passione appena consumatasi. Tony si sente così in pace con il mondo che non riesce a prestare attenzione alle sue parole.
Le parole contavano poco. Parlavano così, per il puro piacere di parlare, come succede dopo l’amore, quando il corpo è ancora eccitato e la testa un po’ vuota.
Ma per Andrèe quelle frasi saranno fondamentali. Tony farà rasentare l’ossessione al lettore. Le stesse frasi, le stesse scene e soprattutto le stesse domande ripetute all’inverosimile.
«Ti piacerebbe passare con me il resto della tua vita?». Registrava automaticamente le parole di Andrée senza prestarvi una particolare attenzione. Non più di quanto facesse con con le immagini e gli odori. Come poteva sapere che avrebbe rivissuto quella scena decine e decine di volte? E sempre in uno stato d’animo diverso, da un punto di vista diverso…
Per mesi si sarebbe sforzato di ricordare ogni minimo dettaglio. Non tanto di sua spontanea volontà, ma perché altri lo avrebbero costretto a farlo.
Un breve romanzo avvincente in cui i protagonisti sono la mente umana e le conseguenze delle nostre azioni.
La camera azzurra è…
Crudele perché la passione animalesca, la leggerezza e l’egoismo vengono puniti senza possibilità di riscatto. La scrittura di Simenon è ammaliante, coinvolgente e cruda. Impossibile non porsi le stesse domande di Tony, impossibile non riuscire a visualizzare l’aspetto, l’odore e la luce di quella camera azzurra. Consigliatissimo per chi con me non ha mai letto nulla del genere. Una volta terminato penserete:”Perché ho aspettato tanto per prendere in mano un Simenon?”.
2 COMMENTI
Gilles Gibreel
5 anni faL’ho appena finito. Anche per me era il primo (o forse il secondo dopo un vecchissimo Maigret letto in economica e probabilmente tradotto non alla perfezione)
Bello, ma… (spoiler alert)
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il finale ambiguo è una violazione di un patto non scritto col lettore.
Vorrei sapere con assoluta certezza chi è il vero assassino, e nel libro resta aperto il dubbio che sia stata la suocera di Andrée a usare il veleno, per vendicarsi della nuora che odiava.
Se hai maggiori informazioni…
Maurizio
5 anni faPrima di tutto bellissimo libro e ben tradotto. L’ho letto in due giorni in treno. Si il finale è ambiguo; io penso che lei ha pensato ed organizzato tutto e lui non ha capito nulla di quello che sarebbe successo. Lei vive un amore cerebrale e fisico lui solo fisico e questo comunque non lo scagiona dalle rsponsabilità