Al di là delle parole
La trama
Negli ultimi decenni le scienze biologiche hanno ricostruito i tratti evolutivi che ci legano agli altri animali (dai pesci ai primati) sul piano morfologico e genetico. Un risultato già stupefacente, se non fosse che ora – grazie a studiosi della finezza e percettività di Carl Safina – ci avviamo a un salto ulteriore: verificare l'incidenza di quei tratti a livello cognitivo e affettivo-emotivo. Da rigoroso ricercatore sul campo, Safina ci immette in tre paesaggi esemplari: una riserva africana, dove elefanti dalle variegate «personalità» si aggregano in una spiccata socialità (non a caso i Masai li considerano dotati di un'«anima» al pari degli umani); il parco di Yellowstone, dove i lupi – reintrodotti di recente – si muovono echeggiando cadenze pleistoceniche, fra strategie di predazione e sorprendenti gerarchie sociali (le femmine, per esempio, sono deputate ai dilemmi decisionali come restare/partire); e le acque cristalline del Pacifico nordoccidentale, dove cetacei di diverse specie dispiegano la vertigine della loro visione «acustica» e interagiscono col Sapiens in modi inaspettati e toccanti. Penetriamo così in un ventaglio di intelligenze, «coscienze» e «visioni del mondo» di altri animali – con cui condividiamo molti «correlati neurali», a partire dal cervello «antico» e dalla sua tastiera emotiva – insieme familiari e aliene, contigue e alternative. Al punto da mettere in dubbio, ancora una volta, la tesi secondo la quale l'uomo sarebbe la misura di tutte le cose.
– Innovativo –
Al di là delle parole di Carl Safina (Adelphi Edizioni) è il primo volume della collana Animalia. E’ un libro che rovescia le convinzioni, i modi di dire e tutto quello che siamo abituati a definire “certezza”.
Al di là delle parole è diviso in tre parti, nella prima sono protagonisti gli elefanti che lasciano il posto a lupi e infine alle orche canadesi. Un saggio, piuttosto lungo, che ci mostra gli animali in modo del tutto innovativo. Safina ci offre una chiave per interpretare i loro comportamenti: l’empatia.
L’empatia sembra qualcosa di molto speciale: molti credono che “ci renda umani”. La paura, d’altro canto, potrebbe essere l’emozione più antica e diffusa. Perciò è sorprendente apprendere che in realtà paura ed empatia sono strettamente legate, che la paura è un tipo di empatia. Quest’ultima è la capacità di armonizzare il proprio stato emotivo con quello di un altro individuo. (…) Cogliere il disagio o l’allarme di un altro individuo richiede che il cervello sia in grado di armonizzarsi con la sua emozione. Questa è empatia.
A prima vista può spaventare, un po’ per il numero di pagine e un po’ per l’argomento, ma Al di là delle parole scorre come fosse un romanzo, elaborato, ma pur sempre un romanzo.
Scopriamo come gli animali in branco affrontano il lutto, la gravidanza e tutti quei problemi che con cui anche gli esseri umani fanno i conti ogni giorno della loro vita.
La mia principale motivazione per addentrarmi nei dettagli, qui, è quella di comprendere che – di fronte alla stranezza delle piante e alle grandissime differenze esistenti tra piante e animali – una femmina di elefante che allatta il suo piccolo è talmente simile a noi umani che potrebbe benissimo essere mia sorella.
Gli uomini guardano il mondo attraverso i propri occhi e quindi le convinzioni condizionano per forza l’osservazione. Siamo abituati a guardare i comportamenti degli altri nostri simili e non riusciamo ad andare al di là delle parole. Questo libro è un appello, diamo voce anche a chi non ce l’ha, anche a chi non parla come noi.
Al di là delle parole è…
Un libro innovativo. Non mi era mai capitato di leggere queste riflessioni sugli animali. La parte che ho preferito in assoluto (e che ho praticamente divorato) è stata la prima. Non avevo idea che gli elefanti fossero così simili a noi. Ho visto e sentito quei giganti piangere per una perdita, animale e umana. Ho visto i lupi chiudersi o aprirsi a seconda dei casi, ho visto l’intelligenza dei cetacei.
Ho sottolineato tantissimi passaggi. Safina ha una narrazione coinvolgente, parlando in prima persona ci fa sentire lì accanto a lui. E allora soffriamo per Luna e gli altri protagonisti descritti nel libro. Ci troviamo nel parco di Yellostone, che io fino a questo momento avevo visto solo nei cartoni animati, e ci tuffiamo nell’oceano.
Ho preferito in questa recensione non dilungarmi, un po’ per non togliere il piacere di leggere dei passaggi che lasciano il segno e un po’ perchè non penso di avere le competenze per addentrarmi in dettagli difficili da commentare. Posso parlare di sensazioni, di impressioni e di stile narrativo. Posso solo dirvi, che dopo averlo letto, non guarderete più gli animali nello stesso modo.
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