Avviso di chiamata
La trama
Dopo Siracusa, arriva nelle librerie italiane il romanzo d’esordio di Delia Ephron, sorella della famosa Nora e insieme a lei autrice di film indimenticabili come C’è posta per te.
Eve Mozell è un’organizzatrice di eventi quarantaquattrenne che vive a Los Angeles. Quella da cui proviene è una famiglia di eccentrici artisti. Da tempo la madre ha lasciato il padre per un altro uomo e, ora che lui è divenuto anziano, tocca a lei farsene carico, insieme alle sue sorelle: la maggiore, Georgia, estrosa e brillante, è la direttrice di un’importante rivista e trasforma in moda qualsiasi cosa indossi o dica; la minore, Maddy, è un’attrice stralunata alle prese con una gravidanza imprevista e il conseguente licenziamento dalla soap opera in cui lavora. Il padre, con il suo alcolismo, i suoi episodi maniaco-depressivi, i suoi tentativi di suicidio e le sue assurde storie d’amore e di sesso, è un disastro. Ma Eve ha anche altri problemi: gli impegni lavorativi, le preoccupazioni per il figlio adolescente, l’angoscia per il proprio declino fisico. Per questo esistono le sorelle: nonostante le gelosie e le incomprensioni, basta alzare la cornetta del telefono per trovare un po’ di sollievo... Le carriere, gli amori e le rivalità di tre sorelle fra New York e Los Angeles: in Avviso di chiamata, romanzo che ha molto di autobiografico, l’autrice svela una serie di squisiti retroscena sulla famiglia Ephron, a partire dall’indimenticabile Nora. Da questo romanzo è stato tratto il film omonimo con Meg Ryan e Diane Keaton (anche regista).
«Il tempismo comico di Ephron è perfetto. Avviso di chiamata è pieno di vita e, in fin dei conti, di amore».«The New York Times Book Review»
«Ci sono dentro tutte le dinamiche familiari: la rivalità fra sorelle, la tristezza, la malattia mentale, le risate»«Vogue»
«Affettuoso, toccante e vivace: è come ritrovare un’amica». «Elle»
– Frustrazione –
Avviso di chiamata di Delia Ephron (Fazi) è un libro che mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca. Quando mi è stata proposta la lettura ero un po’ scettica, non avevo voglia di un romanzo in cui si ride, o comunque non mi sembrava il genere adatto a me. Ma mi piace sperimentare e quindi mi sono buttata anche se il romanzo non mi ha entusiasmato, o forse non l’ho capito.
Pensavo che Avviso di chiamata fosse una lettura “leggerina” e invece ho trovato sì ironia, ma anche tanta malinconia. Non parlo quasi mai dei libri che non mi sono piaciuti ma ci tenevo comunque a raccontarvi la mia esperienza.
La voce narrante è quella di Eve Mozel, ha superato i quarant’anni ed è moglie e madre. Lavora come organizzatrice di eventi e… ha un rapporto molto particolare con il telefono. Ha due sorelle: Georgia che fa la direttrice di una rivista di moda e Madeline che fa l’attrice.
Tra noi sorelle va sempre così. Ore attaccate al telefono, vite aggrovigliate, ma quando ci ritroviamo davvero faccia a faccia ci tratteniamo. Mio padre può scoppiare a piangere facilmente. E’ sdolcinato. Ma noi abbiamo preso da nostra madre. Non siamo tipi da smancerie.
La mamma se ne è andata di casa quando ha superato i quarant’anni per rifarsi una vita. Stanca di essere incasellata nel ruolo di moglie e madre, lascia le sue tre figlie con il padre. Un uomo con problemi di alcolismo, che fa i conti con l’impossibilità di restare solo e con diversi problemi nella sfera affettiva. Lo scenario non è dei più idilliaci e sorelle e papà pur abitando in città diverse, rimangono uniti dal filo del telefono.
Evie è la sorella meno fortunata: il papà non fa altro che osannare il lavoro svolto dalle altre due. Georgia è la classica donna abituata ad ottenere tutto ciò che vuole, con il suo carisma stupisce e convince chi ha intorno, Maddy si realizza recitando nelle soap e assomiglia allo stereotipo della attricetta un po’ stupida. Non mi sono simpatiche queste due. Più passano gli anni e più mi sembrano superficiali ed egoiste. La prova l’avrò quando sarà il papà ad avere bisogno di loro. Evie si è tenuta stretta, a metà tra soddisfazione e frustrazione, il ruolo di figlia confidente. Il papà la chiama sempre, il trillo del telefono è una costante nella sua vita.
Ma torniamo alle cose che si complicano. La diagnosi non è incoraggiante: demenza senile. Quell’uomo ha bisogno di assistenza continua e ovviamente le altre due sorelle per un motivo o per l’altro riescono a chiamarsi fuori. Tutto rimane sulle spalle di Evie che durante la notte aspetta la chiamata della morte, che deve fare i conti con i problemi del figlio e della sua amica, con un gatto non voluto e con un misterioso uomo che svolgerà un ruolo fondamentale durante la storia. E intanto le telefonate si moltiplicano tra segreterie che scattano e avvisi di chiamata che interrompono le conversazioni. Il livello di stress della nostra protagonista è altissimo:
Continuo a comporre numeri. Qualche volta, quando inizio, non riesco a fermarmi. La bocca vuole parlare. Il corpo vuole sentire la sicurezza intima della cornetta infilata tra l’orecchio e la spalla. Tutto l’essere brama quella sensazione inebriante di quando si gioca con il telefono. Pigio quei tasti con incredibile velocità e destrezza e mi poi mi collego. Non importa per quanto tempo o con chi, parlare al telefono placa la mia ansia. Anche se mi si potrebbe obiettare che, quando l’effetto finisce, quando mi scollego, l’ansia torna più forte di prima. Il telefono mi calma davvero o mi manda su di giri? Non conosco la risposta.
Così Evie trascorre le giornate mescolando ricordi e impegni presenti. Il papà è un peso anche per lei. Appena arriva non vede l’ora di andarsene e è decisamente questa la parte che ho sopportato di meno. La descrizione impietosa di un anziano che si rende ridicolo con apprezzamenti e atteggiamenti. Una figlia che gli fa visita obtorto collo, e che a sua volta viene trattata molto male come madre, ignorata come moglie e schiacciata come sorella. Un quadro di frustrazione difficile da digerire, specialmente per me che mi aspettavo una lettura completamente diversa.
Avviso di chiamata è…
La storia di una frustrazione senza via di uscita. I personaggi sono praticamente tutti negativi. Non sopporto Joe, il marito della protagonista, che non parla con il suocero da più di un decennio per un motivo poco credibile, non mi piacciono le sorelle di Evie, non mi piace nemmeno quel ridicolo anziano che fa gli apprezzamenti a cameriere, infermiere e a un certo punto persino alle figlie.
Ma ci sono anche parti positive: le conversazioni al telefono strappano sorrisi, il rapporto con le segreterie telefoniche, il racconto della storia d’amore con Joe. Ho letto alcuni commenti molto positivi sul libro e forse anche per questo credo di non averlo compreso appieno. Ci sono delle parti che mi hanno infastidito, non sono riuscita ad entrare in empatia con nessuno dei protagonisti (soltanto a volte con Evie) ma sono riuscita ad arrivare alla fine anche perché la scrittura è davvero piacevole, questo devo ammetterlo.
Consigliato per chi ha voglia di leggere una storia dai tratti decisamente malinconici, non prendete Avviso di chiamata come una lettura divertente. E’ sicuramente più profonda di quello che sembra e ci sono parti che potranno toccarvi , ricordandovi esperienze passate.
1 COMMENTO
Paola
5 anni faIl libro più brutto, assurdo e insensato che abbia mai letto. Scritto malissimo. Consiglio vivamente all’autrice di cambiare mestiere.