Benevolenza cosmica
La trama
A Kurt O'Reilly non ne va bene una. Ma una, eh? Il medico cui si rivolge per un piccolo fastidio gli spiega, esterrefatto, che in tutti i casi conosciuti quel problema ha un esito nefasto – tranne che nel suo. Sul lettino di un tatuatore, una sensazionale pornostar gli lascia intravedere un paradiso a portata di mano. I soldi investiti distrattamente non fanno che moltiplicarsi. Persino il tassista che lo scorrazza in una Londra appena spostata nel futuro insiste per pagargli lui la corsa. No, decisamente qualcuno trama alle sue spalle, e a Kurt non resta che tentare di capire chi, e perché. Un po' alla volta una macchinazione verrà fuori, in effetti, ma non possiamo dire altro: perché la macchinazione è questo singolare, trascinante, divertentissimo romanzo.
– Viaggio –
Benevolenza cosmica di Fabio Bacà (Adelphi Edizioni) era un libro che mi spaventava. Ogni volta che un romanzo promette di essere divertente io mi preoccupo, perché di solito non rido mai. L’esperienza con Benevolenza cosmica è originale e molto meno leggera di come mi aspettavo.
La premessa è doverosa. Quello che leggerete qui sotto è frutto della Lettura consapevole condivisa sul gruppo facebook Billy – il vizio di leggere. Ho terminato il libro in un paio di giorni (non riuscivo a smettere perché la penna di Bacà mi ha conquistato) e durante la lettura condivisa i pensieri degli altri lettori hanno arricchito i miei. Ho fatto nuovi collegamenti, pensieri più profondi… ho scoperto un altro libro. Perché? Perché la lettura senza condivisone è un atto incompleto. Mancherà sempre qualcosa.
La storia di Benevolenza cosmica è quella di Kurt O’Reilly un uomo apparentemente nella media: lavora con i numeri, e solo per questo non potrebbe essere più distante da me, e la sua vita improvvisamente subisce un cambio di rotta inspiegabile. Il fatto che Kurt debba – per lavoro e quindi anche nella vita – cercare di ridurre tutto ai minimi termini, elaborando analisi e calcoli delle probabilità, non è casuale. Insomma, quante probabilità ci sono che tutto, ma proprio tutto, fili liscio in ogni ambito della vita?
Solo nelle ultime dodici ore, il mio consulente finanziario mi ha fatto guadagnare più di quarantamila sterline in un’operazione di borsa predisposta all’unico scopo di perdere denaro. Stamattina un agente delle forze speciali mi ha sparato per sbaglio ferendomi di striscio, incidente da cui ho ottenuto scuse ufficiali e un risarcimento di sessantacinquemila sterline. I tassisti di Londra si sono coalizzati per non farmi pagare. Tutte le donne che incontro finiscono per inviarmi segnali più o meno consapevoli di disponibilità sessuale. Mi hanno promosso senza motivo. L’agenzia delle entrate continua a rimborsarmi imposte pagate per errore, errori dei quali persino il mio commercialista ammette di non raccapezzarsi. La Porsche Cayman usata, che ho comprato un mese fa, ha un codice motore numerologicamente significativo e da giorni un tizio mi tempesta di telefonate perché gliela venda: ormai è arrivato a offrirmi quasi il doppio di quello che ho pagato. A proposito di auto, ho perso la nozione del concetto di ingorgo: su qualunque strada mi capiti di passare il traffico è semplicemente ridicolo. Vuole che vada avanti? Ne ho per un’altra mezz’ora.
Il nostro protagonista mi ha fatto subito una grandissima tenerezza. Quando lo incontriamo, la sua situazione è esattamente questa. Niente gli va storto. Quando durante la lettura è stato chiesto: “Quale personaggio ti ricorda Kurt?”. Sinceramente non ho avuto dubbi: a una prima occhiata Kurt è esattamente il tuo compagno di classe che dice di non aver studiato e prende 8, è il collega che ottiene la promozione e si lamenta, è il vicino di casa con la villa milionaria ma piange per le tasse… a una seconda occhiata Kurt è il ragionier Fantozzi all’incontrario: gli va tutto bene eppure è solo come lui, come noi quando non riusciamo a farci capire. E’ un uomo che di fronte al medico spera di avere un tumore perché significherebbe che l’incantesimo della buona sorte si è finalmente rotto.
Kurt è solo. Ha una moglie con la quale non vive perché hanno dovuto prendere atto del fallimento: la convivenza non fa per loro. Sono una coppia ma una coppia diversa da quella tradizionale. Si vedono, si parlano e soprattutto si amano ma si percepisce un velo di incomunicabilità tra loro. La stessa che Kurt prova nei confronti delle persone che lo circondano. Non riesce mai a trovare il momento giusto per confidarsi, potrebbe farlo con il collega, con la segretaria ma… è troppo faticoso. Non riesce. C’è un grande senso di solitudine in questo e ci sembra strano ma a volte è difficile comunicare anche le cose belle, soprattutto se ci preoccupano. C’è la paura di non essere capiti, accettati… è quella che tante volte ci paralizza e blocca Kurt. Inevitabile che sopraggiunga anche il senso di colpa. Questa benevolenza cosmica è una benedizione che si trasforma in maledizione: rischiamo di non poter più apprezzare le cose belle della vita e soprattutto… non facciamo altro che chiederci: perché il destino ha scelto me?
Bacà ci scaraventa nella testa di Kurt e nel bel mezzo di una storia così assurda che all’inizio pensiamo sia impossibile immedesimarci in qualcuno. Invece, anche gli episodi più strampalati sono carichi di significato. Quando Kurt si mette sulle tracce della sua fortuna deve superare tantissime prove e così Benevolenza cosmica cambia ritmo: ci muoviamo in un’avventura ai confini della realtà.
Il terapeuta è il primo personaggio chiave, bizzarro e incomprensibile, consiglia a Kurt di abbandonarsi nella sua piscina. Una metafora della vita, dovrà seguire la corrente, lasciarsi andare e alla fine semplicemente respirare.
Ero la lucertola tra le fauci del gatto. La serpe fra gli artigli della poiana. Ero ogni essere vivente mai stato in bilico sulla morte dall’inizio dei tempi. Ero l’esperienza pulsante di ogni coscienza, compressa e sintetizzata nell’anabolismo inesorabile delle mie sinapsi crepitanti. Mi lasciai andare. La paura divenne un piccolo sedimento sul fondale della mente. Mi voltai verso il vuoto, pronto ad accogliere quel grandangolo di vastità inimmaginabili.
A tre o quattro metri dal confine, la corrente mi spinse improvvisamente a sinistra. Sorpreso, quasi dimenticai di guardare lo spettacolo che mi veniva offerto. Il cielo era una sindone calda e immacolata che avviluppava il mondo. Sotto il filo dell’acqua intravidi il gradino di marmo. Allungai una mano per aggrapparmi. Volevo vedere il resto. Volevo sporgermi, inebriato, sulla maestosità dell’abisso. L’aria, l’acqua e la terra, la conflagrazione degli elementi primari nel fuoco del mio spirito. La mia mano sfiorò appena il bordo ma non riuscì ad afferrarlo. Era troppo tardi.
Contemplai tutto ciò che potevo mentre scivolavo via. Qualche secondo dopo un altro flusso d’acqua tornò a spingermi in direzione delle rocce. Mi abbandonai alla corrente, la mente intorpidita da sensazioni confuse. Quindi m’infilai nel pertugio tra l’ultimo lembo di roccia e il bordo della piscina, nuotando in diagonale fino all’angolo da cui mi ero tuffato.
In due minuti di lente bracciate arrivai a destinazione.
M’issai sul lettino, allungandomi sulla pancia.
Ero esausto. Chiusi gli occhi, immobile. Respiravo piano, senza pensare a nulla.
L’avventura di Kurt è appena cominciata, gli alti e i bassi sono tanti. Rideremo di alcune circostanze (tutti vorranno offrirci un passaggio in taxi senza farci pagare) e avremo paura in altre (ci ritroveremo persino coinvolti in un’aggressione e in una rapina). Una ricerca estenuante ci condurrà da una cartomante, una sensitiva, una figura che difficilmente riusciamo a collocare: dobbiamo trovare la persona legata a Kurt. Un doppio filo li unisce e li divide: Kurt è fortunato, l’altra persona no. Bisogna trovarla, a costo di smettere di lavorare, a costo di nascondersi, scappare, mentire… Kurt ce la farà?
Benevolenza cosmica è…
Un viaggio. I temi che Bacà riesce a toccare sono tantissimi. Solitudine, amore, comunicazione, senso di colpa, karma… questo libro è ricchissimo di contenuti, di riferimenti e di parole. Lo stile, e ci tengo a sottolineare che si tratta di un esordio, è fresco e frizzante ma si capisce che c’è stata una grande ricerca dietro. Un lavoro, un’attenzione che probabilmente senza la lettura condivisa non avrei mai colto. La storia di Kurt è la mia, la vostra. E’ la vita: ci sono situazioni che non sappiamo leggere, altre che capiremo soltanto dopo anni… i sentimenti sono quelli che tutti prima o poi abbiamo provato. Ho sottolineato tantissimi passaggi, pagine intere e le ho lette e rilette. Ho provato ilarità, tenerezza, malinconia ma anche sconforto, ira, frustrazione:
È dunque a questo che dovrò subordinare tutta la saggezza appresa in decenni di studi, di rapporti umani, di vita urbana, di vacanze italiane o irlandesi, di proverbi russi, di filosofia e botanica e statistica, e di dozzine di bocche baciate prima di un unico dolo- re lancinante per arrivare ad arrendermi a…
Già: a chi? O a cosa?
Ho fatto un passo indietro e ho lasciato parlare il libro, io vi ho solo suggerito come mi sono sentita perché ho trovato tanto di me in Kurt. Benevolenza cosmica è pieno di vita e ve lo anticipo… il finale lascia a bocca aperta. Bacà ci regala un’avventura che difficilmente dimenticheremo. Consigliato per chi ha voglia di mettersi in gioco. Bisogna lasciarsi andare in questo libro e viverlo: si corre, si sorride, si resta a bocca aperta. Un viaggio che vale la pena affrontare.
1 COMMENTO
Paola
4 anni faComplimenti!
L’ho letto tutto d’un fiato, conservando un sorriso costante lungo tutte le 225 pagine.
Scrittura fornita, divertente, contemporanea, pulita.
Storia surreale, dove gli imprevisti sorgono ad ogni angolo, capace di indurre il lettore a voler conoscere il seguito e ancora e ancora e come terminerà.
Ottima panoramica della città di Londra, della vita moderna, della tecnologia e giusta rivalutazioni dei rapporti umani e dei sentimenti.
Attendo presto il secondo.