Confidenza
La trama
Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l'ennesimo litigio, a lei viene un'idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno - gli propone -, raccontami la cosa di cui ti vergogni di piú, e io farò altrettanto. Cosí rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Cosí, quando Pietro incontra Nadia, s'innamora all'istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l'ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: «Attento a te». Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai piú dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla? Dopo il successo internazionale di Lacci e Scherzetto, Domenico Starnone aggiunge una pagina potente al suo lavoro di scavo sull'ambivalenza delle persone e delle relazioni. Con uno sguardo insieme complice e distaccato, e la leggerezza lancinante che possiedono soltanto le grandi narrazioni, ci racconta di un uomo inadeguato a se stesso e alle proprie ambizioni. Ma in realtà ci racconta di noi, di quanto sismico sia il terreno su cui si regge la costruzione della nostra identità.
Apparenze
Un libro molto lontano dal mio genere ma ho sentito parlare così bene di questo autore che ho deciso di buttarmi in Confidenza che chiude idealmente la trilogia sentimentale di Starnone, è composta da Lacci, Scherzetto e appunto Confidenza. Ovviamente le storie sono slegate tra di loro e per questo sono partita proprio dall’ultima. L’incipit di Confidenza ha spazzato via tutti i miei dubbi:
L’amore, che dire, se ne parla tanto, ma non credo di aver usato spesso la parola, ho l’impressione, anzi, di non essermene servito mai, anche se ho amato, certo che ho amato, ho amato fino a perdere la testa e i sentimenti. L’amore come l’ho conosciuto io, infatti, è una lava di vita grezza che brucia vita fine, un’eruzione che cancella la comprensione e la pietà, la ragione e le ragioni, la geografia e la storia, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà, l’eccezione e la regola.
I protagonisti sono Pietro e Teresa, il loro è un amore esagerato in tutto. Si amano e si odiano. Pietro è un insegnate e Teresa un’ex alunna che da sempre è stata innamorata di lui. Un sogno che potrà coronare soltanto diverso tempo dopo il diploma. Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio, perché la relazione tra i due è problematica, tradimenti, accuse, un’altalena che risucchia energie e sorrisi. Dopo più di tre anni di relazione i due si lasciano e qui, per noi comincia la vera storia.
Qualche giorno prima di interrompere la storia, Teresa propone un’idea a Pietro che non lo sa, lo condizionerà per il resto della vita.
Facciamo che io ti racconto un mio segreto così orribile che nemmeno tra me e me ho mai provato a raccontarmelo, e tu però me ne devi confidare uno equivalente, qualcosa che se si sapesse ti distruggerebbe per sempre
I due si raccontano a vicenda i segreti terribili delle proprie vite, pensando (e a ragione) che questo li terrà uniti per sempre.
Confidenza è fatto di tre prospettive diverse, la prima quella di Pietro, la seconda quella di Teresa e la terza quella della figlia di Pietro, ma procediamo con ordine.
Pietro è un mediocre, condannato a ricercare eternamente la perfezione senza raggiungerla, il confronto con Teresa lo affossa, lo fa scomparire:
Che guaio, mi disse una volta un mio amico, innamorarsi di una donna che sotto tutti gli aspetti è più viva di noi. Il mio amico aveva ragione: sebbene io non fossi smorto, in Teresa c’era forza vitale in eccesso e quando traboccava nessun argine la poteva trattenere. Questo ero bello e mi dava nostalgia, ogni tanto desideravo rivederla. Ma proprio quando mi stavo convincendo che a farle una telefonata non c’era niente di male, mi imbattei in Nadia.
Nadia diventerà la moglie di Pietro e si annullerà per lui. Insegnate del liceo ha grandi sogni per quanto riguarda l’Università, ma i suoi progetti verranno messi da parte a causa di difficoltà e… diciamolo, a causa dell’egoismo di Pietro. Sì perché se il professor Vella è un uomo insipido e scialbo vicino a Teresa, accanto a Nadia si accende e conquista persino una discreta popolarità come scrittore ma l’ombra di Teresa – che nel frattempo è diventata una scienziata affermata – e i non detti tra Pietro e Nadia pesano così tanto su quel matrimonio che sembra ormai fatto solamente crepe. Nadia è frustrata, costretta ad ospitare colleghi del marito, discorsi pedagogici, complimenti stanchi, accumulerà amarezza e rabbia che renderà impossibile tra i due un rapporto vero di reciproco abbandono. E Teresa in realtà non se ne è mai andata dalla mente e dal cuore di Pietro… difficile dire se a condurre il suo pensiero verso di lei è l’amore e lo paura di una rivelazione.
Dolce e prigioniero anche lo sguardo di Emma, la figlia di Pietro e Nadia. Innamorata della figura del padre lo venera, forse anche troppo. E questo amore si ripercuote inevitabilmente sugli aspetti sentimentali della propria vita.
Starnone ci accompagna per mano verso un finale in punta di piedi solo all’apparenza, trasmettendoci una sensazione di inquietudine difficile da scacciare.
Lo sguardo degli altri è la nostra ossessione, la nostra gratificazione, la misura della nostra inadeguatezza. Siamo disposti a perderci, curvando la vita intera, pur di somigliare al nostro profilo migliore. È allora che diventiamo pericolosi: quando diamo il meglio, ben sapendo che il peggio si nasconde poco lontano.
Chi può dirsi immune da quello sguardo?
Confidenza è…
Un libro che ci ricorda quanto sia importante per noi l’apparenza. In Confidenza c’è tanta carne al fuoco. Si parla di sistema scolastico (inadeguato), di tradimenti, sesso, bugie, ipocrisia. Il primo racconto è quello più lungo. Le riflessioni di Pietro, un uomo mediocre che non si accorge di soffocare la moglie, sono le riflessioni di tutti noi. Mi è piaciuta l’idea che a parlare fossero persone diverse, ho apprezzato quasi di tutto di questo libro ma… ma l’impressione è che manchi qualcosa e non mi riferisco al finale, amo il punto e virgola alla fine di una storia. Non sono rimasta folgorata, non l’ho amato come mi sarei aspettata. Qualcuno pensa che Starnone sia la Ferrante, beh, io con la Ferrante ho avuto tutt’altro rapporto: più viscerale, magnetico, inquietante… nel complesso promuovo questo romanzo e leggerò sicuramente anche gli altri due ma… come se fossimo a scuola: “Mi aspettavo di più”.
2 COMMENTI
marco
4 anni faStarnone è semplicemente inattaccabile. Ogni suo libro è stilisticamente elegantissimo e la costruzione sempre raffinata.
Autore di altri tempi e ciononostante forse (!) il più grande scrittore italiano vivente.
Confidenza è più debole di Lacci e decisamente meno essenziale di Scherzetto (che resta a mio modo di vedere uno dei migliori libri italiani del decennio scorso), ma resta una lettura piacevolissima.
Maro
5 anni faHo trovato questo libro molto bello. la costruzione del racconto mi sembra perfetta, è sorprendente che lui descriva la formazione della persona dall’interno, di una persona che lotta con i suoi demoni avendo come scopo ultimo il bene e che riesce a vincere questa guerra. In letteratura sono molto più diffusi e a questo punto ovvi i personaggi autodistruttivi, i perdenti. Che palle e che coraggio ha avuto Starnone. Vivaddio.