Da Wenling
La trama
"Il razzismo è un po' come l' è scandaloso, indigesto e, se non lo mangi spesso, lo senti. Se invece lo consumi a colazione, pranzo, merenda e cena e non te ne privi nemmeno nello spuntino di mezzanotte, non ti accorgi di averlo ormai nel sangue."Wenling, originaria della Cina, è arrivata a Barcellona incinta di sei mesi in cerca di un avvenire migliore per i propri figli. Ora, a distanza di dieci anni, gestisce con il marito un centro estetico che è il cuore nevralgico del quartiere Gràcia, frequentato anche da una regista di documentari stravagante e curiosa. Appuntamento dopo appuntamento, manicure dopo manicure, fra le due donne cresce una profonda amicizia, alimentata dai mille problemi di una società che continua a ostacolare l’integrazione e a favorire il pregiudizio. Nel salone di bellezza di Wenling, tra cure di mani e piedi, tagli di capelli e permanenti, lacrime e risate, si affrontano i grandi temi del presente…
– Mosaico –
da Wenling di Gemma Ruiz Palà (Voland edizioni) è stata una sorpresa piacevolissima. Inviatomi a sorpresa da Voland non sapevo cosa aspettarmi da questo che all’apparenza sembrava così lontano dalla mia zona di conforto. E invece, complice anche l’incontro con l’autrice al Bookpride di Milano, mi sono innamorata della vivacità di Palà, del continuo cambio di registro, dei personaggi che si affacciano in questo salone raccontano pezzi di vita e di storia dei propri Paesi di origine.
Si chiamano centri di estetica ma dovrebbero chiamarsi centri di riparazione.
Ebbene sì, da Wenling si svolge all’interno di un centro estetico. Ma chi è Wenling? È una donna cinese che ha sfidato la sorte andando a trasferirsi a Barcellona. Insieme al marito ha deciso di costruire un futuro migliore per la propria famiglia. Comincia così la storia del salone che opera ormai da dieci anni nel quartiere Gràcia.
da Wenling è narrato in prima persona. La voce narrante è una giornalista, documentarista e osserva la vita di Wenling e delle altre persone con uno sguardo neutro, imparziale, registrando ogni minimo dettaglio. Al lettore serviranno un po’ di pagine per abituarsi ai continui cambi di registro: c’è lo spagnolo stentato di Wenling e quello sicuro e forbito di clienti e della voce narrante, appunto. Ma non è solo questo, la varietà di voci è quella delle clienti, è quella dei desideri delle donne che frequentano il salone e dei e lavoratori che la protagonista raccoglie con una precisione scientifica, intervallata da battute e riflessioni.
Perché mi faccio la manicure? Per Simone de Beauvoir.
Il desiderio di accettazione di Wenling, il dolore per la perdita del padre e poi il brutale razzismo che si nasconde dietro alla scelta di determinate parole, contribuiscono a creare un mosaico in cui commozione, ironia e brutalità si alternano. Palà indica che il re è nudo e noi non possiamo far altro che smettere di fingere. La nostra società è intrisa di razzismo e spesso non ce ne rendiamo conto:
Il razzismo è un po’ come l’aglio: è scandaloso, indigesto e, se non lo mangi spesso, lo senti. Se invece lo consumi a colazione, pranzo, merenda e cena e non te ne privi nemmeno nello spuntino di mezzanotte, non ti accorgi di averlo ormai nel sangue.
E proprio perché il razzismo è così diffuso non riusciamo più a renderci conto di quanti razzisti ci siano in giro. Non ci rendiamo conto che molti dei nostri ragionamenti sono viziati da premesse fallaci e, appunto, razziste.
E siccome dentro si accumula tutto, non lo noti più e pensi di non esserlo, che i razzisti non esistano più, che siano tutti morti e sepolti, kaputt. Finché un bel giorno non ti rendi conto che ce ne sono ancora. E che lo sei anche tu. Perché ora le insinuazioni, le battutine, i nomignoli e le offese con cui marchiamo la pelle degli altri ti cominciano a bru-ciare. E non ti piace affatto. Non ti piace affatto appartenere alla tribù degli aggressori. Ma continui a non essere capace di attaccare un tuo pari. Non gli spacchi la faccia come avresti fatto a qualunque altro perché prima dovresti spaccarla a te stessa. Perché sì, devo aver riso anch’io come tutti quel giorno, durante quell’incontro o quella cena. O forse ho detto qualcosa di peggio. Oppure sono rimasta zitta.
I giorni passano e la bizzarra protagonista sente la necessità di stringere amicizia con Wenling. Appuntamento dopo appuntamento scorgiamo i problemi di Wenling, le bollette da pagare, i clienti impazienti, il desiderio di integrarsi finalmente in una città che l’ha accolta solo in apparenza.
da Wenling è un romanzo sull’amicizia, e che meraviglia poter credere che questo sentimento possa nascere anche nell’età adulta, ma anche sul femminismo applicato. Questo romanzo così vivace e crudele è la prova che i concetti per cui ci battiamo non sono astratti. da Wenling è uno spaccato della nostra vita e no, non guarderete mai più un salone cinese nello stesso modo.
da Wenling è…
Un mosaico. Vivace, divertente ma anche duro e commovente. Sono contentissima di aver trovato una voce particolare come quella di Palà, è come se la sua energia uscisse dalle pagine trascinandoci in questo salone. Sentiamo le risate, i piedi nervoso che battono per terra nell’attesa e ancora il nervosismo di Wenling, l’ansia per i conti che non tornano, per il bagno che non si riesce ad aggiustare…Palà prova che si può parlare di temi importanti con una leggerezza trascinante, il sorriso sulla bocca e l’amaro in fondo alla gola.
Consigliato per chi è in cerca di una storia incalzante, divertente e al tempo stesso profonda e commovente. Lo riscrivo: non guarderete più i saloni di bellezza nello stresso modo dopo aver letto da Wenling. Scruterete clienti e lavoratrici e vi chiederete se le loro storie somigliano almeno un po’ a quelle raccontate da Palà.
Lascia un commento