Fedeltà
La trama
«Il malinteso», cosí Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell'università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l'ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione. Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, cosí come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un'ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l'ha ottenuto grazie all'influenza del padre. La porta dell'ambizione, invece, Margherita l'ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un'agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l'interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell'esistenza. In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l'orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.Con una scrittura ampia, carsica, avvolgente, Marco Missiroli apre le stanze e le strade, i pensieri e i desideri inconfessabili, fa risuonare dialoghi e silenzi con la naturalezza dei grandi narratori.
– Dubbio –
Fedeltà di Marco Missiroli (Einaudi) è un libro che avevo in attesa da molto tempo. Ero curiosissima, ho sentito l’esigenza di farmi un parere tutto mio. La comunità di lettori (ovviamente mi riferisco solamente a quelli con cui ho parlato io) si divideva in due categorie: chi lo ha amato e chi lo ha odiato. Lo ammetto, mi sono avvicinata a Missiroli piena di terrore perché pensavo l’avrei odiato e così non è stato, non è stato però nemmeno il libro rivelazione dell’anno.
La narrazione di Missiroli è incalzante, soprattutto perché non c’è una divisione in capitoli vera e propria e quindi il lettore si sente “costretto” ad andare avanti, peccato che arrivata alla fine io mi sia chiesta – senza trovare una risposta – quale fosse l’intento della storia.
Attenzione, non è però tutto da buttare in Fedeltà, anzi. Mi piace lo stile e mi è piaciuta l’idea, compresa quella di far sviluppare la trama ai personaggi che la guardano e quindi la costruiscono da un punto di vista diverso. Non mi ha convinto molto la parte finale e la tesi, o l’idea di fondo che voleva dimostrare Missiroli mi è completamente sfuggita.
Carlo e Margherita sono una coppie come tante, vivono e lavorano a Milano. Margherita sogna una nuova e costosa casa di cui si è innamorata per la luce, mentre Carlo è un insegnante e redattore precario. Deve far pace con la sua famiglia che lo voleva probabilmente diverso, e con sua moglie. Sì perché da quando tra loro si è insinuato il dubbio, le cose non vanno molto bene.
Il malinteso, così viene chiamato quell’incontro tra il professore e la studentessa Sofia. Cosa è successo in quel bagno quando uno studente li ha sorpresi? Nulla secondo Carlo, qualcosa secondo Margherita. E proprio quel maledetto dubbio si insinua in una relazione tranquilla e che forse potrà essere distrutto soltanto dal rogito per la nuova casa.
Missiroli ci fa guardare anche nella camera da letto dei protagonisti, nonostante tutto Carlo e Margherita si desiderano e anzi le fantasie sono ben accette nell’intimità :
L’immaginazione prendeva la forma di uomini maestosi che fantasticava di avere addosso e intorno, insieme o separati, una cerchia che la proteggesse e la usurpasse.
Proprio in un momento di massima intimità, Margherita farà capire il suo interesse nei confronti di Andrea, fisioterapista che la sta curando per una tendinite.
E così avviene una sorta di sdoganamento… “forse mi hai tradito o forse no” basta il pensiero. D’altra parte andare a letto con qualcun altro è davvero un tradimento?
Già durante il primo fiotto lui aveva avvertito un alito di oscurità: ciò che prima era impellenza ora diventava inquietudine.
Non sono molti i personaggi che ruotano attorno a questa coppia ma sono quasi tutti marginali tranne Anna, la mamma di Margherita. Rimasta vedova è una donna premurosa e materna con il genero, anche lei deve fare però i conti con i dubbi e con quella maledetta parola: fedeltà.
Fedeltà è…
Dubbio. Il dubbio dovrebbe essere il motore della storia. Carlo è stato oppure no con quella ragazza? Margherita ha tradito il marito con il massaggiatore? Possibile che i due riescano ad avere un matrimonio felice nonostante i presunti tradimenti? A questa domanda non può esserci una risposta univoca e forse è lo stesso Missiroli a non volerla dare. Ho cominciato Fedeltà con grande slancio e nel giro di poco sono arrivata a metà, volevo sapere. Non sono però riuscita a scrollarmi di dosso l’idea che il romanzo fosse artefatto. Costruito apposta per stupire in alcuni parti, in altre rasserenare o scandalizzare. Il finale sembra stato scritto apposta per commuovere. Se il libro non è autentico rimane un mero esercizio di scrittura, una compagnia piacevole per qualche giorno, ma una volta arrivati all’ultima pagina non resta nulla da conservare. Né i personaggi eccessivamente piatti, né la storia fatta di dubbi o certezze a seconda della prospettiva. Peccato.
2 COMMENTI
Federico
12 mesi faCiao Alessandra,
Ho comprato “fedeltà” solamente perché sono rimasto affascinato da “atti osceni in luogo privato”, libro precedente di Missiroli.
Sperando di trovare argomenti diversi ma uno stile simile, mi sono imbattuto In una delusione.
C’era qualcosa che stonava, in primis lo stile ma c’era dell’ altro che non riuscivo a condensare.
Continuando poi la lettura mi sono illuminato..ho avuto la sensazione che quel libro fosse una copia di wu Ming 2 “guerra agli umani”…sia in stile che come sceneggiature…A te risulta?
Grazie per l’attenzione
Federico
Alessandra - La lettrice controcorrente
12 mesi fa AUTHORCiao Federico, no non l’ho letto! A me Fedeltà non è piaciuto, è stata una delusione anche per me.