Il tempo della speranza
La trama
Dopo Una vita da ricostruire e Giorni felici, tornano le appassionanti avventure delle ragazze Thalheim nel capitolo conclusivo della trilogia delle sorelle del Ku’damm.
Insieme a Rike, Silvie e Florentine siamo ormai giunti agli anni Sessanta, anni cruciali nella storia di Berlino e dell’Europa intera, e come le sorti della città, anche quelle delle ragazze sono a un punto di svolta. La piccola Florentine, la più giovane delle tre figlie Thalheim, dopo un lungo soggiorno a Parigi ha deciso che è ora di tornare a casa. Ma cosa la aspetta lì? Da che ha memoria, Florentine ha desiderato sempre e solo una cosa: dedicarsi interamente all’arte. Ha sempre avuto uno spirito ribelle, combattivo, ma, quando inizia a dipingere, tutto si fa luminoso e leggero. In disaccordo col padre, che immaginava per lei un futuro nei grandi magazzini di famiglia, si è iscritta all’accademia d’arte. Il suo posto è lì. Ma presto un’ombra oscura la felicità della giovane. Rufus Lindberg, il suo imperioso insegnante, umorale e ineffabile, le sta rendendo la vita un inferno. Nel frattempo, le tensioni politiche tra Est e Ovest minacciano di dividere in modo definitivo la città, e anche la famiglia. C’è speranza per Florentine e i suoi cari? C’è speranza per Berlino?
Una conclusione che certo non deluderà i molti lettori di questa avvincente saga, che si è aperta con tre ragazze costrette a ripartire da zero e si chiude con tre donne padrone dei loro destini.«Berlino, la città in cui sono ambientati questi libri, è stata ed è tuttora un crogiolo di destini, nel secolo scorso come nel presente. La sua forza è stata meravigliosamente ritratta da Brigitte Riebe».
Carmen Korn«Tre sorelle che conosciamo bambine e vediamo crescere sotto i nostri occhi; lo scintillante mondo della moda; una città ricca di suggestioni come solo Berlino sa essere e, sopra ogni cosa, la mano della grande Storia, che tutto fa e disfa. Potrebbero essere questi gli ingredienti giusti per decretare il successo di una nuova trilogia al femminile».
Ilaria Zaffino, «la Repubblica»«Una nuova trilogia al femminile con tutte le carte in regola per diventare un bestseller».
Benedetta Marietti, «il Venerdì – la Repubblica»«Riebe costruisce un plot con lo stesso serrato ritmo di una serie tv e con una tensione emotiva e un’atmosfera capaci di sedurre anche il più smaliziato lettore».
Luigi Forte, «TTL – La Stampa»
– Appassionante –
Il tempo della speranza di Brigitte Riebe (Fazi editore) è l’ultimo volume della trilogia dedicata alle sorelle del Ku’damn. Salutarle non è stato per niente facile, specialmente per me che non voglio mai finire una serie o una saga per non dover dire addio ai personaggi. Dopo Una vita da ricostruire e Giorni felici, Riebe ha concluso la sua saga frizzante, leggera ma mai sciocca. Rispetto al primo volume, il secondo e questo sono decisamente più appassionanti.
Ne Il tempo della speranza la protagonista è Florentine, l’avevamo conosciuta nel primo capitolo come una bimba curiosa e la ritroviamo donna alle prese con amori, decisioni e parecchie difficoltà.
Dopo il ritorno da Parigi Flori deve fare i conti con il futuro: cosa vuole combinare da grande? Si sente un’artista ma la strada per studiare è lunga e piena di insidie. Il suo futuro non è ai grandi magazzini e a differenza delle sorelle Rilke e Silvie è imprevedibile e a tratti incomprensibile.
L’era degli abiti su misura sta finendo, e presto o tardi faremmo bene a chiudere questo reparto, che è davvero impegnativo anche dal punto di vista economico. La clientela occasionale vuole una moda prêt-à-porter più economica; non possiamo vivere di quelle poche clienti interessate ai capi su misura.
Lo ammetto, forse non mi è la sorella che ho amato di più ma ne Il tempo della speranza ho imparato a conoscerla e apprezzarla. Flori pensa fuori dagli schemi, è inarrestabile e ha quel pizzico di egoismo tipico di chi cerca la propria strada a qualunque costo.
Il grandissimo punto di forza di Riebe è la capacità di mescolare le vicende personali della famiglia Thalheim a quelle della Germania che stavolta fa i conti con il muro e tutte le implicazioni che ne conseguiranno:
Contrariamente a quanto avevano sperato alcuni ottimisti sia a Est che a Ovest, l’incubo non cessò. Anzi: il Muro di Berlino venne ampliato, anche in altezza, e rinforzato con il filo spinato e la cosiddetta ‘striscia della morte’, una lingua di terra dotata di illuminazione notturna, torrette di guardia e, in alcuni punti, assi di legno alte qualche metro.
Il contrasto è piacevole: da una parte abbiamo le vicende amorose, i continui colpi di scena da soap e la leggerezza di un romanzo che scorre senza intoppi, dall’altra il quadro storico abbastanza dettagliato, il periodo opprimente e la difficoltà di quegli anni fin troppo recenti.
Riebe è stata accostata spesso a Carmen Korn, credo che le due abbiano molte differenze a partire dallo spessore di personaggi e storie. I libri di Korn sono più “lenti” più credibili nei dialoghi, più verosimili nelle evoluzioni ma io ho letto con enorme piacere Riebe. Questa è una saga che permette di staccare la testa, godersi questo viaggio.
Ci vuole un bel po’ di coraggio a restare fedeli a ciò che si ama quando hai tutto il mondo contro.
Il tempo della speranza è…
Appassionante. Ho apprezzato tutto, un’ottima saga per evadere. Ho letto il libro in un periodo in cui non riuscivo a terminare nulla e ho divorato subito le prime cento pagine. Sono contenta di aver rivalutato Flori e di averle fatto compagnia mentre prendeva facciate, dipingeva e fotografava l’orrore.
Avevo paura che Riebe rovinasse il finale e invece è filato tutto liscio. Le sorelle Thalheim devono affrontare diverse difficoltà: la moda non sta attraversando un periodo facile ed è arrivato il momento, di nuovo, di cambiare, evolversi e rischiare. Dalla sfilata tra le macerie della Guerra alla passerella in mezzo alla tensione e alla minaccia di una nuova battaglia. Le donne di questa saga sono spesso in disaccordò ma si tendono una mano e insieme si rialzano, ad ogni costo.
Gli uomini di famiglia qui fanno un ulteriore passo indietro: tutto è in mano alle Thalheim, vecchie e nuove.
«Sei la mia sorellina e lo resterai per sempre». Rike era molto scossa. «Lo stesso vale anche per voi, Silvie e Miri. Non posso e non voglio immaginare una vita senza di voi. Siamo una famiglia. Siamo le sorelle Thalheim!
Consigliato per chi è in cerca di una storia avvincente, scorrevole e senza pretese. Una piacevole compagnia e so già che questa famiglia di matti mi mancherà.
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