La strada oltre il muro
La trama
È una tipica strada dei sobborghi americani Pepper Street, abitata ancora – siamo nel 1936 – da una maggioranza Wasp che non si arrende all’arrivo degli invasori: cattolici, ebrei, cinesi. Gli uomini sono altrove, nella vicina San Francisco, assorbiti dal loro lavoro. Tocca dunque soprattutto alle donne puntellare le barricate del conformismo: «Per quanto desideriamo trovare nuovi amici degni di stima, persone che ci entusiasmino per le loro idee nuove, o perché sono diverse, dobbiamo fare ciò che ci si aspetta da noi» afferma una di loro con infernale candore – e quando la figlia le chiede ottusamente che cosa ci si aspetta da lei, risponde: obbedire. Di queste donne, murate vive nell’ostilità, impettite nella difesa del loro piccolo mondo, Shirley Jackson penetra, come solo lei sa fare, i pensieri e le abitudini; e penetra le case, decifrando il codice dell’arredamento e della cura del giardino. La facciata radiosa vela infatti l’orrore quotidiano e i cupi segreti che lo sorreggono: infedeltà, pregiudizi, malignità morbose, tensioni pronte a esplodere – e che puntualmente esploderanno. Con questo primo, fatidico passo narrativo Shirley Jackson si presenta già armata dei suoi strumenti più affilati: un’ironia leggera e corrosiva, uno humour sbarazzino e irridente, un occhio cui non sfugge nulla, una lingua che non perdona. Strumenti con cui ritrae nitidamente il clima avvelenato – preludio alla catastrofe – che avvolge e impregna tutti i personaggi di questo romanzo, in particolare i bambini: stupidi, vanesi, ipocriti, imbroglioni, crudeli, adulti in miniatura, criminali in nuce.
– Crudele –
La strada oltre il muro di Shriley Jackson (Adelphi edizioni) è stata una piacevole lettura. Su Jackson ho sempre pareri diversi a seconda dell’opera che leggo. Ho amato Lizzie, mentre mi ha lasciato tiepida L’incubo di Hill house, non ho apprezzato particolarmente La lotteria ma ho amato Paranoia… insomma con Jackson ho questo rapporto particolare ma ogni volta in cui esce un suo libro io devo averlo. E questa è una certezza.
La strada oltre il muro inizialmente mi ha messo in difficoltà per la quantità di nomi messi in campo. Da sempre è il mio tallone d’Achille, anche i libri che ho amato e magari letto più volte non sono riusciti a farmi memorizzare i nomi dei protagonisti. Sono partita quindi con un bel po’ di diffidenza, spesso dovevo tornare indietro per capire di chi stessimo parlando ma poi Jackson non mi ha deluso.
La tensione crescente che si respira è familiare nelle opere di Jackson. Sappiamo che da un momento all’altro succederà qualcosa anche se non sappiamo cosa. In Pepper Street la cattiveria è all’ordine del giorno. In questa strada di San Francisco ci sono famiglie all’apparenza per bene che si nutrono di cattiverie, invidie e azioni terribili.
La prima parte del libro, ma oserei dire praticamente tutto il romanzo escluso il finale, ha un ritmo lento, lentissimo in cui la tensione si avverte ma senza mai riuscire ad afferrarla.
Ad ogni modo, un mattino gli abitanti di Pepper Street dovettero arrendersi all’evidenza, come se avessero altra scelta, quando nella via comparvero una ruspa, una squadra di uomini in tuta blu e l’improvviso rumore di lavori in corso lungo il muro. I ragazzini erano lì, naturalmente, il più vicino possibile all’invitante ruspa, a fare domande, a confabulare tra loro sul probabile intento degli operai, sull’età della ruspa, su cosa avrebbero trovato oltre il muro. Mrs. Merriam, sulla veranda di casa, che aveva la vista migliore sui lavori, interruppe le futili faccende domestiche per osservare meravigliata le larghe spalle degli operai; Mrs. Desmond tirò le tende per non vedere e quel pomeriggio tenne Caroline in casa. Fu la distruzione del muro ad aprire la prima crepa nella sicurezza di Pepper street, una sicurezza così fragile che, una volta incrinata, andò in frantumi nel giro di poche settimane. Quella sera, per la prima volta, Mr. Desmond valutò concretamente l’idea di traslocare; un attento esame del suo conto in banca gli dimostrò che al momento non era pronto a varcare i pilastri, non senza un ponderato risparmio in casa e nella vita che avrebbe quasi annullato gli effetti positivi del trasloco. Detestava chiedere soldi in prestito, ma un trasferimento che non lo avesse portato oltre i pilastri sarebbe stato un passo indietro.
Come sempre i personaggi di Jackson sono ben delineati, ci sembra di vederli. E no, non si salva nessuno. Dietro alla facciata di brave persone, dietro ai muri di quelle case perfette si nascondono persone invidiose e malefiche. Grandi o piccine non fa nessuna differenza.
Ci sono lettere “scandalose”, insulti per l’aspetto fisico, sofferenze, botte… questo è uno dei libri più cupi forse che ho letto.
Anche questo libri di Jacksion non fa eccezione: l’orrore si nasconde dietro alla normalità. Se l’obiettivo di Jackson è quello di farci fare i conti con la malvagità dentro ad ognuno di noi direi missione compiuta.
La strada oltre il muro è…
Crudele. Jackson si diverte a mettere in scena il male dietro il perbenismo, dietro i sorrisi falsi e condisce tutto con quel pizzico di incongruenza che diventerà poi così famigliare per i lettori. Il finale, di una violenza inaspettata, rimane con alcuni punti inspiegabili.
Ho fatto fatica all’inizio ma non lasciatevi scoraggiare dalla moltitudine di personaggi, il messaggio de La strada oltre il muro arriva forte e chiaro anche se non ci si ricorda il nome di tutte le comparse. E poi la penna di Jackson è sempre magnetica.
Harriet, sola nella sua stanza, si sedette accanto alla finestra. Fuori, nella prima, intensa oscurità, gli eucalipti erano calmi e infinitamente delicati, con qualche foglia che di tanto in tanto sfiorava dolcemente le altre. Era abituata a immaginarli come un merletto contro il cielo notturno; nelle notti di vento smaniavano, cercavano di strapparsi dal suolo come creature impazzite.
Consigliato per chi è in cerca di una lettura inquietante, lenta e al tempo stesso avvolgente e scomoda. Jackson come una sirena vi sussurra all’orecchio tirandovi dentro a Pepper Street che sì, somiglia all’inferno eppure non vorremmo andarcene.
La strada oltre il muro è un buon modo per cominciare a conoscere Jackson anche se per me Lizzie rimarrà sempre insuperabile.
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