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RECENSIONE: La Strega (Marie NDiaye)

La Strega di Marie NDiaye prehistorica editore
RECENSIONE: La Strega (Marie NDiaye)

La Strega

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
14/03/2025

Pagine:
200
Genere:
ISBN:
9788831234375
Acquista:

La trama

Visto da fuori, il mondo di Lucie è piuttosto ordinario e rassicurante; quello di una moglie e di una mamma, in un tranquillo appartamento di un'agiata cittadina di provincia. Le donne della sua famiglia, però, possiedono tutte un dono che si tramandano di madre in figlia. Le sue due prodigiose ragazze non fanno certo eccezione. Lucie cammina così sul filo di un rasoio: cerca da un lato di coltivare i poteri occulti delle figlie, che vede crescere e sfuggire via, e tenta dall’altro di proteggere questo segreto, da una società pronta a distruggere ciò che esula dalla “normalità”. Il suo dono si trasformerà presto in una maledizione. Una delle scrittrici protagoniste della contemporaneità francese, “le cui sottili incongruenze, gli effetti di straniamento, l’onnipresenza di un latente malessere persecutorio denunciano, al di là di un fantastico di vaga ascendenza kafkiana, la difficoltà d’integrazione e d’appartenenza dell’individuo moderno” – per dirlo con Treccani.

– Intrigante –

La Strega di Marie NDiaye uscirà domani per Prehistorica editore. Sono molto contenta di aver scoperto questa autrice, come sempre a Prehistorica devo questo, la scoperta di qualcuno, penso ovviamente subito a Pierre Jourde, ad Alexandre Vialatte e ancora a Julia Deck e a tantissimi altri autori che hanno – chi più chi meno – rubato un pezzetto del mio cuore. E no, non mi pare poco. La Strega ha tutti gli ingredienti giusti per essere il romanzo che piace a me: si parla di donne, c’è il realismo magico e c’ è sempre qualcosina che non torna… almeno all’apparenza. Ma c’è anche un finale inaspettato e… basta perdersi in chiacchiere, veniamo alla storia senza anticipare troppo.

Quando le mie figlie ebbero raggiunto l’età di dodici anni, le iniziai ai poteri misteriosi. Misteriosi non tanto perché ne ignorassero l’esistenza,  perché io glieli avessi tenuti nascosti (a loro non nascondevo nulla di me, dato che eravamo dello stesso sesso), ma piuttosto perché, essendo cresciute con una conoscenza vaga e indifferente di questa realtà, non capivano la necessità di preoccuparsene o di doverla tutt’a un tratto padroneggiare in qualche modo, così come non vedevano l’utilità di imparare a cucinare i piatti che preparavo per loro e che rientravano in un campo altrettanto remoto e poco appassionante. 

La Strega di Marie NDiaye prehistorica editore La Strega comincia proprio così. Maud e Lise sono le due dodicenni figlie della protagonista. Da subito si dimostrano insopportabili e desiderose di dimostrare a Lucie di essere più potenti di lei e per la verità non ci mettono molto. Capiamo dalle primissime righe che Luci è una strega decisamente… mediocre.  Il potere viene tramandato da generazioni ma solo attraverso la linea femminile, persino la mamma di Lucie è una strega potentissima che ha scelto però di usare i suoi poteri il minimo sindacale…

Imparavano in fretta, entrambe alla stessa velocità. Dopo undici mesi, le prime lacrime di sangue sgorgarono sulle loro guance nello stesso giorno, e mentre io, strepitando per mascherare l’emozione, mi entusiasmavo di fronte a quell’inconfutabile prova che Maud e Lise avevano a loro volta acquisito la facoltà di vedere nel futuro e nel passato, ultime di una sequela di antenate più o meno talentuose, la più anziana e forse la più dotata delle quali era ancora mia madre, le mie figlie, quanto a loro, sembravano già disincantate e si asciugavano bellamente le guance con un fazzoletto di carta, sospirando di fierezza per essere comunque arrivate alla fine di quelle lezioni.

Maud e Lise prenderanno strade molto diverse da quelle di Lucie che è costretta a fare i conti con la solitudine, con la sensazione di non essere adeguata, con la certezza di non essere compresa né dai genitori , né dalla stramba amica.

La Strega  è ambientato in una cittadina di provincia tranquilla della Francia. Quelle cittadine in cui sembra non succedere mai nulla e invece succede tutto. Lucie farà i conti con segreti inconfessabili e con la difficoltà di rifarsi una vita dopo aver visto tutte le sue convinzioni sbriciolarsi. Pierrot, il marito, è mediocre e bugiardo, la mamma è cinica e spietata… non si salva nessuno ne  La Strega, mi dispiace non salvo neanche la protagonista così arrendevole e decisamente troppo mite.

La Strega non sarebbe tale senza l’accusa di stregonerie e una feroce critica alla società odierna.


La Strega di Marie NDiaye è…

Intrigante. Lo stile di NDiaye è decisamente ipnotico e impone di arrivare alla fine del libro prima di chiuderlo o di appoggiarlo. Allora perché non ho dato più stelle? Per la brevità, sono sincera, avrei preferito qualche pagina in più, molte di più. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Lily e stare di più in compagnia delle streghette malefiche ma ho apprezzato molto il finale.

Consigliato per chi è in cerca di una storia perturbante, dai contorni fantastici La Strega è incalzante e tocca diversi temi, tra cui appunto l’emarginazione. Essere diversi dagli standard imposti dalla società implica una solitudine dolorosa da sopportare. Non vedo l’ora di leggere altro di questa autrice!

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three-half-stars

Alcune note su Marie NDiaye

Marie NDiaye

Marie NDiaye nasce in Francia nel 1967 da madre francese e da padre senegalese. Vive nella banlieue parigina con il fratello e la madre. Studia linguistica alla Sorbona. Inizia a scrivere a dodici anni. Pubblica il suo primo romanzo, Quant au riche avenir, Éditions de Minuit all’età di diciassette anni. La consacrazione avviene nel 2001 con il romanzo “Rosie Carpe” con il quale ottiene il Premio Femina. Nel 2009 vince il prestigioso Premio Goncourt, prima donna afrodiscendente a conseguire questo Premio, con il romanzo Trois femmes puissantes, in cui tratteggia i destini sospesi fra Europa e Africa di tre donne capaci di reagire alle avversità della vita migrante.

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