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RECENSIONE: L’erba di ieri (Carolina Schutti)

L'erba di ieri - Carolina Schutti - L'Orma editore
RECENSIONE: L’erba di ieri (Carolina Schutti)

L'erba di ieri

Valutazione:
three-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
20/06/2019

Pagine:
153
Genere:
ISBN:
9788899793746
ASIN:
B07V6BFDCC
Acquista:

La trama

Quadri dalla vita di una donna. Dall'infanzia alla maturità e ritorno. Maja è una bambina che conosce poco o nulla del proprio passato; sa solo di esser nata in un Paese lontano da cui è dovuta scappare. Vi si parlava un'altra lingua, di cui ormai non ricorda neanche una parola. Unico legame con il mistero delle sue origini è il vecchio Marek, straniero come lei, che con le sue favole le offre un insperato senso di appartenenza. Maja poi cresce - ogni capitolo è una tappa della sua esistenza - fino a divenire una donna complessa, dagli amori inquieti, che decide di portare la figlia di pochi mesi sui luoghi della propria infanzia: per scoprirli, tramandarli, forse reinventarli.

 – Perdita –

L’erba di ieri di Carolina Schutti (L’orma editore) è una storia frammentata, carica di ricordi e silenzi. Una ricerca di identità, una richiesta di radici.

L'erba di ieri - Carolina Schutti - L'Orma editorePer me non è stata una lettura facilissima e ho fatto molta fatica a tenere il filo. L’erba di ieri è scritto volutamente in maniera frammentaria e se da una parte questo stile può confondere, dall’altra fa si che il lettore non possa distrarsi nemmeno un istante.

Il tema dei ricordi, che per me hanno tutti un odore e a volte un sapore, è centrale nella mia vita. Mi piace annusare l’aria quando piove o sta per farlo, perché mi riporta alla memoria i pomeriggi in campagna da bambina, per esempio. Per questo ho acquistato il libro praticamente a scatola chiusa a Una Marina di libri a Palermo.  Però arrivata all’ultima pagina sono rimasta abbastanza insoddisfatta perché mi mancavano dei tasselli per completare il puzzle della vita della protagonista. Ma d’altra parte non sempre nella vita si ottengono le risposte che stiamo cercando.

L’incipit di L’erba di ieri  ci costringe ad essere la nostra protagonista, bambina prima, donna poi:

Si chiama matrioska, non babuška, mi corresse la prozia, l’unica zia di mio padre. Anche se il russo non lo sapeva aveva ragione, ma non le credetti. Avevo sempre usato quel nome per la mia babuška; la scuotevo con grande cautela, la smontavo e rimontavo dopo aver ispezionato +n nei minimi dettagli la bambola più piccola per assicurarmi che non ci fosse un qualche meccanismo segreto in grado di farla aprire come le altre. Non riuscivo mai a convincermi di essere arrivata davvero all’ultima.Di notte spesso rimanevo a letto sveglia, lasciando vagare lo sguardo per la stanza, e descrivevo alla babuška più grande la casa vista da fuori, il giardino, il villaggio che gli si estendeva attorno e quell’ombra che per più di metà anno si posava sulla maggior parte delle case. Le narravo della valle con i suoi pendii boschivi e del cielo notturno teso sopra di essa. Che paura quando nessuno mi aveva saputo dire cosa ci fosse dietro! Ma forse era la domanda a essere sbagliata, perché per ottenere delle risposte bisogna fare le domande giuste. La babuška mi fissava con i suoi grandi occhi e così io l’aprivo +no a tirar fuori la bambola più piccola, me l’adagiavo con dolcezza sul palmo della mano e la cullavo, sorprendendo mi di quanto sembrasse adulta.

Così Maja comincia a scavare nei ricordi della sua infanzia e ricorda i piedi sull’erba e la meravigliosa matrioska con il vestito fatto di fiabe e ricerca la sua lingua perduta.

Impossibile sottrarsi per il lettore: la ricerca è anche la sua. Così di stanza in stanza scopriamo le assi del pavimento che cigolano, le favole di Marek che la fanno sentire a casa, l’odore del cibo, i rimproveri della zia.  Sentiamo e guardiamo tutto attraverso gli occhi di una bambina in cerca di affetto.

Molte storie hanno sfiorato la mia, storie che cambiano, si mescolano tra loro, a volte non so più neanche dire dove inizi l’una e finisca l’altra. Me ne sono appropriata, le ho prese in prestito, prolungate, forse per troppa immaginazione, per poi indossarle come un mantello magico che mi rendesse invisibile: ma adesso voglio entrare nella mia, di storia, confrontare il villaggio e la valle della mia infanzia con un paesaggio che non ho mai conosciuto.

L'erba di ieri - Carolina Schutti - L'Orma editoreDifficilissimo raccontare L’erba di ieri perché è un libro da cinque sensi. Le parole non scivolano addosso ma rimangono incagliate, soprattutto quando Maja diventa adulta e anche una semplice passeggiata diventa una presa di coscienza del proprio corpo. Il caldo sulla testa, l’appannamento della vista, il dolore al polpaccio e quella disperata voglia di raccontarsi, anche (soprattutto) a uno sconosciuto.

Maja farà un viaggio fisico e mentale alla ricerca del villaggio delle sue origini. Forse non si può davvero ricominciare se non si è prima voltata  o ritrovata la pagina del proprio passato.


L’erba di ieri è…

La perdita dell’identità. Maja adulta non può fare a meno di pensare agli affetti, alla casa, al volto della madre, alla lingua. Le è stato tolto tutto, tranne il potere di ricordare, almeno una parte di ciò che è stato.

Mi dispiace non essere riuscita ad andare oltre alle tre stelle, ma al libro manca qualcosa secondo me. Avrei voluto più pagine (sono centosessanta scritte con un carattere decisamente grande) e sapere di più degli altri personaggi della vita di Maja, specialmente Marek. Il protagonista di una rivelazione coinvolgente (ma non abbastanza approfondita) e al tempo stesso il ricordo più confortante di Maja. E… non voglio dirvi altro perché personaggi e pagine sono pochi. Ho apprezzato – anche se ho fatto fatica ad orientarmi – la scrittura e la costruzione della trama, originale ma non sono rimasta del tutto convinta dallo svolgimento. Avevo aspettative altissime dettate anche dall’incipit bellissimo.

Consigliato per chi è in cerca di una storia originale, costruita con creatività.

three-stars

Alcune note su Carolina Schutti

carolina schutti

Carolina Schutti (Innsbruck, 1976) ha studiato letteratura e musica. Ricercatrice universitaria e autrice di testi critici, in particolare su Elias Canetti, con i suoi libri ha ottenuto svariati riconoscimenti, suscitando grande interesse nella comunità letteraria internazionale. L’erba di ieri, suo primo romanzo tradotto in italiano, ha vinto il premio dell’Unione europea per la letteratura ed è stato pubblicato in dieci nazioni.

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