Lettera di una sconosciuta
La trama
«A te, che mai mi hai conosciuta»: è questa l'intestazione della lettera che, nel giorno del suo compleanno, riceve un romanziere viennese, un quarantenne di bell'aspetto a cui la vita ha offerto i suoi doni più ambìti: la ricchezza, la fama e un fascino «morbido e caldo». «Ieri il mio bambino è morto» esordisce la misteriosa donna, e prosegue: «adesso mi sei rimasto solo tu al mondo, solo tu che di me nulla sai». Quando lui leggerà quelle righe, lei sarà già morta: per questo concede a se stessa di raccontargli la propria vita - la vita di una creatura che per più di quindici anni gli ha votato, «con tutta l'abnegazione di una schiava, di un cane», un amore «disperato, umile, sottomesso, attento e appassionato», senza mai rivelargli il proprio nome, senza mai chiedere nulla, portandosi dentro un unico, struggente desiderio: che incontrandola, almeno una volta, lui la riconosca. Ma quasi sempre per l'uomo il volto di una donna rappresenta «rispecchia solo una passione, un gesto infantile, un moto di stanchezza, e svanisce con la stessa facilità di un'immagine allo specchio». Zweig ci trascina nel labirinto di un amore assoluto, offrendoci il ritratto di una donna ardente e viva, e al tempo stesso immateriale come «una musica lontana».
– Struggente –
Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig (Adelphi edizioni) è un libro che ho comprato tantissimo tempo fa. Un libro che mi aveva colpito ma che per chissà quale motivo non avevo mai cominciato. L’altro giorno, quando ho scelto di regalarmi un pranzo in solitaria fuori e un’ora solo per me, ho pensato di portare con me un libricino compatto. Non mi aspettavo fosse così intenso e coinvolgente.
Lettera di una sconosciuta è struggente, un amore assoluto in grado di travolgere e persino distruggere tutto. Uno scrittore il giorno del suo 41esimo compleanno riceve una lettera, la lettera di una sconosciuta appunto.
A te, che mai mi hai conosciuta
Si apre così questa lettera struggente. L’autrice che desidera solo essere riconosciuta ma non rivelerà mai la sua identità. Giunta vicina all’ora della fine decide di dichiararsi finalmente anche se la lettera giungerà quando lei sarà già morta. E questa premessa da sola basterebbe già a commuovermi ma Zweig fa molto di più. Dà voce a un amore assoluto, disperato e ovviamente mai corrisposto:
Ma io, ragazza di allora, non potevo immaginare che tu mi avessi dimenticata: essendo tu il centro dei miei pensieri, avevo infatti finito per illudermi che anche tu, e di frequente, pensassi a me e mi aspettassi; come avrei anche solo potuto respirare, se avessi avuto la certezza di non essere nulla per te, e che il mio ricordo non ti sfiorava mai, nemmeno vagamente!
La protagonista ricapitola così ogni incontro avvenuto con lo scrittore. Da quando era ragazzina ha aspettato pazientemente che gli sguardi si incrociassero, che lui si accorgesse di lei… Gli anni trascorrono, la bambina diventa donna e le strade dei due sono destinate a incrociarsi ancora ma non nel mondo in cui forse la nostra eroina avrebbe desiderato.
Immaginate un grido d’amore disperato ma al tempo stesso elegante, sussurrato:
Tu eri per me – come dirtelo? Qualsiasi paragone sarebbe riduttivo -, tu eri tutto, eri l’intera mia vita. Ogni cosa esisteva solo in quanto aveva un rapporto con te, ogni cosa nella mia esistenza aveva senso solo se era legata a te. Tu trasformasti, tutta intera, la mia vita.
Meno di due ore per leggere Lettera di una sconosciuta, una vita per dimenticarlo.
Ero sempre concentrata su di te, sempre in tensione e in movimento; ma tu non potevi sentirlo, così come non senti la tensione nella molla dell’orologio che porti nel taschino e che, nel buio, conta e misura pazientemente le tue ore, accompagna i tuoi passi con il suo impercettibile battito e sul quale il tuo sguardo cade frettoloso per uno appena fra i milioni di tic-tac, fra i milioni di secondi.
Lettera a uno sconosciuto è…
Struggente. Il libro è brevissimo e ho preferito riportare qualche passaggio piuttosto che “riassumere” la trama. Questo è stato il primo incontro con Stefan Zweig e sono sicura che non sarà l’ultimo. Mi è piaciuto lo stile elegante e incalzante. Leggiamo di un’ossessione, un’inquietante ossessione ma l’impressione è quella di leggere una storia d’amore.
Bellezza e dolore vanno a braccetto. Ammirazione e disprezzo per una donna che ha dedicato la sua vita a un’ossessione, sacrificare la propria vita per un amore mai nato è aberrante. Ma la letteratura non dà risposte, pone domande.
Consigliato per chi come me sta attraversando un periodo difficile (sì anche in amore) per quanto riguarda la lettura. Questo libricino sarà in grado di sbloccarvi. Consigliato per chi è in cerca di una storia d’amore intensa e disperatamente dolorosa.
Non ci sono cinque stelle solo perché purtroppo è troppo breve.
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