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RECENSIONE: Lizzie (Shirley Jackson)

Lizzie - Shirley Jackson - Adelphi
RECENSIONE: Lizzie (Shirley Jackson)

Lizzie

Valutazione:
three-half-stars
Autore:
Traduttore:
Pubblicato da:
Data uscita:
2018

Pagine:
316
Genere:
ISBN:
9788845933189
ASIN:
B00KGDJVHO
Acquista:

La trama

«Quella giovane donna, anonima e ottusa, che ogni mattina si reca in ufficio per vidimare le lettere in arrivo al museo dove lavora, neanche ci pensa a entrare in contatto con la propria vita interiore. In compenso, avverte un persistente mal di schiena, continue emicranie e vertigini, oltre a soffrire d'insonnia: i primi sintomi di quel vero e proprio abisso mentale in cui sta per precipitare ... Shirley Jackson è abilissima a mettere in scena questo terrificante teatro dell'anima, con le diverse personalità che entrano ed escono di scena, prendendo via via il controllo del corpo». (Franco Marcoaldi)

 – Grottesco –

Lizzie di Shriley Jackson (Adelphi)  è la prima opera di Jackson che mi convince fino in fondo. Prima avevo letto soltanto raccolte di racconti come La lotteria e La ragazza scomparsa e non sono rimasta così entusiasta, ma con Lizzie è stato amore dalle prime righe:

Anche se il museo godeva di notevole fama in quanto sede di un sapere immenso, le sue fondamenta avevano cominciato a cedere. Così si era prodotta nell’edificio un’inclinazione verso ovest , bizzarra e fastidiosamente vistosa, e nelle giovani donne della città, le cui energiche questue avevano sostenuto il museo, una sconfinata vergogna e la tendenza ad incolparsi a vicenda.

In questo museo lavora una donna senza colore e apatica. Ogni mattina compie lo stesso tragitto e le stesse azioni: casa – ufficio – casa. Quando non è sola è in compagnia della zia che si prende cura di lei. Ma Jackson non ci mette molto per introdurre i primi elementi inquietanti nella vita di Elizabeth: una lettera di insulti ritrovata sulla scrivania, la prima di una lunga serie:

«cara lizzie» diceva la lettera «adesso il tuo scemo paradiso degli allocchi è finito per sempre occhi che arrivo e non fare niente di brutto perché se ti acchiappo e te la faccio vedere io e non pensare che non so quello che fai lizzie perché io vedo tutto – sporchi pensieri lizzie sporca lizzie».

Lizzie - Shirley Jackson - AdelphiLa premessa è doverosa: non credo che la Jackson volesse parlare dei disturbi della personalità nella maniera più realistica possibile, credo che lo scopo fosse spaventare il lettore, scaraventandolo in situazioni grottesche e inquietanti. Effetto riuscitissimo ancora oggi. Il romanzo è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1954.

Capiamo subito che Lizzie ha qualcosa che non va, al di là dei forti malditesta e dalla schiena sempre a pezzi, è troppo grigia per essere vera. Una ragazza rimasta orfana ma nel fiore degli anni, fa di tutto per compiacere la zia Morgen che la chiama “cocca cara”.

L’altro grande protagonista di Lizzie è il dottor Wright che nei suoi appunti si rivolge direttamente al lettore, rendendolo partecipe dei comportamenti – decisamente insoliti – di Lizzie.

La storia vera e propria comincia quando Morgen decide di consultare un dottore per i continui malesseri di Lizzie. L’intervento del medico di famiglia non basta più, ci vuole qualcuno che si occupi della mente della ventitreenne ed è qui che entra in gioco il vanitoso (e persino insopportabile) dottor Wright che in alcuni passaggi diventerà Wrong (Giusto e Sbagliato in inglese).

Inoltre ho il forte sospetto che i lettori d’oggi (ah, sei ancora con me, amico mio? Il nostro numero non è cresciuto dall’ultima volta; la letteratura – e voglio sottolinearlo con forza, caro signore – è un’arte in diminuzione) non sopporteranno docili il racconto di un lavoro condotto con scrupolo e attenzione: hanno poca pazienza da profondere nelle loro imprese personali, e nessuna per l’opera altrui.

Durante le sedute il nostro medico prova ad ipnotizzare Lizzie e immediatamente conferma il nostro sospetto iniziale: dentro quel corpo non c’è una sola ragazza. Wright darà un nome ad ogni personalità che incontrerà, inutile dire che molte di quelle chiacchierate non saranno piacevoli:

Quel pomeriggio avevo avuto davanti agli occhi il volto ghignante e spaventoso di un diavolo, e da allora, Dio mi aiuti, troppe volte sarei stato costretto a vederlo.

Lizzie è un ostaggio passivo in balia delle voci che si alternano nella sua testa. Basta un secondo per distrarsi ed ecco che riaffiora la sgradevole Betsy che urla insulti, spacca gli oggetti e ferisce se stessa, o meglio ferisce il corpo che la ospita.

Il dramma che mette in scena Jackson è terrificante e divertente al tempo stesso. Le personalità di Lizze (non tutte sia chiaro) sono pungenti e sarcastiche. Danno vita a indovinelli, battute e prese in giro. Così come bastano poche pennellate per gustarci l’incontro tra la zia Morgen e il dottore che quasi ci dimentichiamo di Lizzie.

Non solo, il capitolo dedicato a Lizzie a New York è bellissimo. Qui non c’è una struttura, siamo nella mente di Lizzie, non c’è più un terapeuta o una voce esterna a narrare il comportamento insolito e  curioso di Lizzie. Siamo Lizzie e Beth, Bess, Betsy… qui le voci si accavvalano alle immagini, ai ricordi.. presente, passato e realtà e finzione si confondono trascinandoci in un viaggio che assomiglia a quello di Alice nel Paese della Meraviglie con la differenza che qui ci sentiamo un po’ più inquieti e non capiamo chi siano i buoni e chi i cattivi.

Jackson cambia voce continuamente facendo parlare i personaggi diversi e facendoci cambiare idea ogni volta su chi è colpevole e chi no. Mai noioso, mai scontato, Lizzie è un viaggio che ci lascia con l’amaro in bocca perché alla fine di questo viaggio bisogna decidere chi buttare giù dalla torre e forse per questo non ero pronta.


Lizzie è…

Grottesco, avvincente e divertente. Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Conoscevo la trama e ne avevo sentito parlare molto bene ma mi sono avvicinata con circospezione… dopo aver letto l’incipit avevo già abbandonato i preconcetti.

Lizzie è inquietante, una storia che provoca inquietudine in maniera sottile. Pochi avvenimenti, quasi tutti nella testa della ragazza che diventa sfondo e protagonista allo stesso tempo. Cosa succede quando si diventa prigionieri di se stessi?

Consigliato per chi è in cerca di un’avventura imprevedibile, divertente e al tempo stesso inquietante. Non cercate colpevoli o innocenti, in Lizzie non si salva nessuno… o forse si salvano tutti.

 

three-half-stars

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