Lonely Betty
La trama
Nella casa di cura di una cittadina del Maine, nella contea di Durham, tutto è pronto per festeggiare i cento anni di Betty Holmes, la vecchia maestra di
scuola. È la vigilia di Natale, nevica fitto, e Sarah Marcupanni, la vice sindaco, è costretta a occuparsi della cerimonia.
Nel frattempo John Markham, l’ex tenente di polizia ora in pensione, sta passando la prima notte di Natale da solo dopo la morte della moglie. Ma all’improvviso la vecchia maestra, che non pronuncia una parola da più di cinquant’anni, chiede di parlare con lui: ha informazioni sulla scomparsa dei tre fratelli Harrys, avvenuta sessant’anni prima, un caso finora mai risolto.
Un piccolo romanzo dal ritmo serrato, una parodia che mescola tutti gli ingredienti del noir e si trasforma in omaggio: Joseph Incardona diverte e si diverte, come il padrone di un luna park dove le attrazioni si moltiplicano, sorprendono, incantano e lo spettacolo termina in uno scintillante fuoco d’artificio.
Un piccolo romanzo dal ritmo serrato, una parodia che mescola tutti gli ingredienti del noir e si trasforma in omaggio: Joseph Incardona diverte e si diverte, come il padrone di un luna park dove le attrazioni si moltiplicano, sorprendono, incantano e lo spettacolo termina in uno scintillante fuoco d’artificio.
– Bizzarro –
Lonely Betty di Joseh Incardona (NNEditore) è un racconto che lascia numerosi interrogativi. Non si ha il tempo di entrare nella storia che già è arrivato il momento di uscirne, eh sì, perchè Lonely Betty dura lo spazio di un mattino, 101 pagine (e per giunta in un libro con formato piccolo) che sbalordiscono per la loro originalità.
Non ho mai letto nulla di Incadorna e quindi non posso paragonare questo libro ad altri. Quello che posso dire è che non bisogna aspettarsi una storia convenzionale, nemmeno nel suo sviluppo. All’inizio sembra un noir, poi una parodia e ad un certo punto episodi e personaggi si moltiplicano mentre le pagine sembrano troppo poche per sbrogliare la matassa.
Betty Holmes, storica maestra di una cittadina del Maine, sta per compiere cento anni e non pronuncia una parola da più di mezzo secolo, precisamente da quando sono spariti i fratelli Harry sessant’anni prima. Un fatto che ha sconvolto una contea intera. Tre ragazzini non possono sparire nel nulla durante l’ora di ricreazione, eppure a loro è successo. Betty da quel giorno non è stata più la stessa, si è sentita responsabile per la scomparsa degli alunni e da allora è stata ricoverata in una struttura.
E’ la vigilia di Natale e fervono i preparativi per il compleanno della vecchia Betty, ma quel giorno nulla va come previsto, la festa è un disastro e Betty pronuncia una frase che fa raggelare tutti i presenti: vuole parlare con John Markham, il tenente (ora in pensione) che si era occupato del caso.
La vecchia maestra gli consegnerà un oggetto preziosissimo che potrebbe aiutare l’ex poliziotto, sessant’anni dopo, a risolvere il caso. Questo è il nocciolo della storia, non voglio andare oltre per non rovinare nemmeno il più piccolo colpo di scena.
Nel contrasto che si crea tra l’ambientazione, festosa e immacolata dalla neve, a differenza della vicenda oscura e inquietante, si muovono personaggi quasi grotteschi, sesso e frustrazione occupano le pagine marginali del racconto, creando la sensazione di “spiare dal buco della serratura” la vita di queste persone di provincia.
Ma tutti si fanno una sola domanda: riuscirà John a risolvere il mistero?
Lei non ha mai sentito dire che la realtà talora supera la finzione?
Lonely Betty è…
[amazon_link asins=’8899253870′ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5dfd8bfb-76f6-11e8-8059-73f9c75bedd5′]Un libro bizzarro, dissacrante e spiritoso. L’originalità regna nelle pagine ma purtroppo anche qualche oscenità che può facilmente essere giudicata di troppo. Non sono un’amante delle espressioni esplicite ma in Lonely Betty nulla è lasciato al caso e anche certi dialoghi conferiscono carattere al racconto. D’altronde l’intento dell’autore sembra proprio quello di scandalizzare, rovesciare le convinzioni e scherzare con il fuoco. Sul retro della copertina di NNEditore infatti, possiamo leggere:
Questo libro è per chi adora il silenzio perfetto dei paesaggi innevati, per chi ha un brivido ogni volta che apre una porta su una stanza buia, per chi non ha paura di giocare con i mostri, anche quelli sacri, e per chi ha capito che il disegno del destino è scritto nelle strane incongruenze di ogni giorno.
Non abbiate paura di scherzare con i mostri sacri, leggete questo libro. Vi strapperà una risata.
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Pingback: NNEDITORE | Rassegna stampa online di Joseph Incardona – Lonely Betty del 09/07/2018
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