
Maqluba

La trama
Febbraio 2010. Sari è un'avvocata israelo-americana che si occupa di diritti umani. Osama è un professore universitario originario di Gaza, vive a Ramallah e non è libero di muoversi a causa delle leggi dell'occupazione israeliana. Sari e Osama si innamorano. Le circostanze esterne rendono un'impresa la loro frequentazione, gli spostamenti, la possibilità di condurre una vita insieme. Eppure ci provano, poi demordono, poi tentano ancora. Come la maqluba, piatto arabo che viene rovesciato a fine cottura, per non soccombere alla realtà Sari e Osama devono capovolgere continuamente la prospettiva, perché i loro sentimenti non sono indenni al clima tempestoso che li circonda. Una storia d'amore a due voci travolgente e autobiografica che sfida la tragica attualità del conflitto israelo-palestinese e il crescente abisso che separa due popoli.
– Avvincente –
Maqluba di Sari Bashi (Voland edizioni) è stata una vera e propria sorpresa per me. Quando mi è stato mandato dalla casa editrice, che ringrazio sempre infinitamente, non sapevo cosa aspettarmi. Maqluba è una storia d’amore certo, ma anche un romanzo di straziante attualità. Una storia dolorosa e vera.
Voglio la mia geografia e la mia storia. Voglio i miei sogni.Non voglio sognare soldati.Voglio la libertà di volere.

Non sono sicuro di riuscire a descrivere la realtà capovolta in cui vivo adesso, ma di sicuro non è quella che sceglierei. Porse scrivendo posso raddrizzarla.
Sapevo già che Sari può essere tutto – e che le è impossibile essere qualcosa per me. Eppure vorrei tenere una parte di lei per me stesso, fosse anche una descrizione sulla pagina. Proverò a scrivere. Questa è una cosa che possiamo fare assieme.
Sì, proverò a scrivere.
Maqluba è…
Nel giro di pochi mesi, mi ritrovai a vivere la mia vita in una lingua che non sapevo di parlare. Il legame era forte. Cominciai ad apprezzare la nuova identità israeliana. Provavo un senso di trionfo ogni volta che le persone iniziavano una conversazione in ebraico, rivolgendosi a me con naturalezza e dando per scontato che fossi del luogo. Mi piaceva il passaggio alla gerosolimitana Sari che parlava ebraico, e aveva due identità.
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