Miss Stress
La trama
"Peso quarantacinque chili per un metro e settantanove coi tacchi. Questa cosa del sono alta uno e settantanove coi tacchi, dove coitacchi va detto così, tutto attaccato a uno e settantanove, ovvero uno e settantanovecoitacchi è nata il giorno in cui ho conosciuto il mio medico di base". Nessuno la tocca, nessuno fa sesso con lei. Il fetish è nella vita di Viola un momento creativo in cui inibizioni e pregiudizi saltano, uno spazio di gioia, di esplorazione, perché il fetish è in ogni casa, in ogni desiderio. Anche se nessuno lo ammette. Anita Dadà scrive un sorprendente romanzo che ribalta la nostra prospettiva sul piacere e sulla sessualità.
– Contropiede –
Miss Stress di Anita Dadà (Fandango libri) è la storia frizzante e divertente, anche se a tratti malinconica, di Viola. Viola è una mistress e tra ironia e leggerezza svela il mondo dei feticisti facendoci sorridere ad ogni pagina.
Quando Fandango mi ha proposto la lettura ero molto incuriosita ma non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Ho fatto bene a fidarmi, mi sono lasciata sorprendere e conquistare da questa stramba ragazza che per vivere scoppia palloncini, calpesta persone, traveste uomini.
Anita Dadà alza il sipario sul mondo della perversione, mostrando un lato sconosciuto: queste “perversioni” sono molto più innocue di quello che possiamo pensare e molti uomini ci faranno tenerezza, altri ribrezzo e altri ancora ci piaceranno, davvero.
Indossare scarpe col tacco non è solo camminare, ma è calpestare, colpire, schiacciare. Fare in modo che qualcuno desideri di morire sotto a quegli stiletti.
Viola non potrebbe essere più lontana da me, eppure mi è piaciuta subito. Va alle feste, assume coca, non si ferma mai… praticamente il mio opposto. Eppure c’è qualcosa che ci unisce.
E quindi chi è Viola? Una ragazza che ci prende continuamente in contropiede.
Peso quarantacinque chili per un metro e settantanove coi tacchi. Questa cosa del sono alta uno e settantanove coi tacchi, dove coitacchi va detto così, tutto attaccato a uno e settantanove, ovvero uno e settantanovecoitacchi, è nata il giorno in cui ho conosciuto il mio medico di base.
Non ne avevo mai avuto uno mio prima, perché durante gli anni dell’università mi affidavo ai favori dei dottori conosciuti durante il lavoro di ragazza immagine nel night club, vicino via Veneto.
Il locale era frequentato più che altro dai professionisti che hanno gli studi lì in centro: avvocati, magistrati, senatori, politici di municipio, medici specialisti, commercialisti, notai. Professioni, le loro, tutte simili a quelle dei clienti che incontro oggi per le pratiche fetish.
Lo so cosa state pensando, perché lo pensavo anche io, “è un romanzo che parla di sesso”. Ed è vero solo in parte. Miss Stress non intrattiene rapporti sessuali con i clienti. Le sue ore sono scandite dal suono del cellulare o dal silenzio delle attese.
Ventisette anni, abita a Roma e lavora anche in una galleria d’arte. Innamorata di un uomo che non la merita, si distrae incontrando bizzarri personaggi che godono nel vederla compiere azioni banalissime: lavarsi i denti, masticare una gomma…
Edoardo mi invia del denaro e in cambio non ottiene praticamente nulla di materiale, ma solo la sensazione di vuoto dell’essere stato usato, l’umiliazione derivata dal sapere che io sto godendo nello spendere i suoi soldi.
Le parti in cui Viola imbusta mutande e calzini puzzolenti è molto divertente e ha il merito di cancellare quel pregiudizio per cui i feticismi sono ammantati di oscurità, anzi. Gli uomini che frequenta Viola sono all’opposto e anche Viola stessa li demolisce a colpi di ironia e tenerezza.
Nel mondo BDSM non c’è nulla di sporco, oscuro o malato. Non c’è mai nulla di sporco e malato quando degli adulti decidono consensualmente di donarsi gli uni agli altri. Anche solo per una notte. Anche solo per trenta minuti.
Miss Stress è…
Un libro che prende in contropiede. Anita Dadà spezza i pregiudizi e nonostante l’incontro tra Viola e Claudio assomigli alla classica storia d’amore in Miss Stress non ci si annoia mai. Sono stata severa e non sono andata oltre alle tre stelle ma solo perché il libro dura troppo poco. Ancora qualche pagina in più a mi sarei innamorata del tutto di questo stile frizzante, provocante, divertente.
Consigliato per chi ha voglia di perdersi in una storia breve, divertente ma che non rinuncia alla profondità. Si sorride e si scoprono un sacco di cose leggendo Miss Stress: si scopre soprattutto che i feticisti non sono persone poi così diverse da noi.
1 COMMENTO
Luca
3 anni faL’ho letto dopo averlo visto e sfogliato in libreria perchè incuriosito dalla tua recensione. In molte parti ho proprio fatto fatica a leggerlo, provavo quasi ribrezzo. Inoltre mi è sembrato volgare ed eccessivo. Io dò 2 stelle soltanto