Oggi una donna è andata fuori di testa al supermercato
La trama
Scritti tra gli anni Sessanta e Settanta e apparsi su diverse riviste, come "Esquire" e "The Saturday Evening Post", questi stupefacenti racconti legati tra loro seguono l'altalenante matrimonio di una donna e di suo marito Howard, addentrandosi con intelligenza e umorismo nella sfera domestica per esplorare problematiche legate al sesso, al desiderio, alla maternità, alla depressione, alla quotidianità. Con grazia e candore, lo sguardo penetrante di Wolitzer mette a nudo le contraddizioni e le tensioni della vita di coppia e la fatica che comporta non saper mentire, soprattutto a se stessi.
La felice riscoperta di un'autrice molto amata in America e pronta a essere apprezzata da una nuova generazione di lettori.
– Tagliente –
Oggi una donna è andata fori di testa al supermercato di Hilma Wolitzer (Mondadori) è stata una bellissima scoperta. Gli amanti dei racconti capiranno il mio entusiasmo perché è difficile trovare raccolte folgoranti e appaganti.
Hilma Wolitzer è un’autrice che non conoscevo, ad attirarmi è stata la copertina e il nome di chi ha fatto la prefazione: Elizabeth Strout. Le aspettative non sono state deluse anzi, credevo che mi sarei gustata un racconto alla volta e invece, complice un riposo forzato, sono arrivata alla fine in un battibaleno.
Queste tredici storie sono state scritte tra gli anni Sessanta e Settanta, ma questo non deve spaventarvi perché l’attualità dei racconti è rimasta intatta. Protagoniste donne madri, donne mogli, donne che avrebbero voluto essere madri e altre no. Donne insonni, mariti depressi… Wolitzer usa pochissime pennellate per descrivere l’universo interiore.
Eppure, trovo che andare fuori di testa al supermercato abbia perfettamente senso: quelle arance dipinte che minacciano di scoppiare; schieramenti di lattine armate di etichette, prezzo e pesi; tagli di carne sanguinolenti; pesche e mele che esibiscono la loro parte perfettamente e brillante, celando quella marcia e rammollita.
Oggi una donna è andata fori di testa al supermercato è il primo racconto che dà il titolo alla raccolta. Una donna incinta assiste allo smarrimento di una madre al supermercato. Impalata in mezzo alla corsia e con un figlio che chiede di poter andare in bagno è l’immagine della follia e dello sfinimento materno. Così come incontriamo questa donna con gli occhi spiritati e la stanchezza impressa sul volto, la lasciamo. La abbandoniamo come viene lasciata la sua borsetta alla cassa.
I protagonisti sono quasi sempre gli stessi e l’effetto è divertente: cosa sarebbe successo se Howard non avesse tradito la moglie? Se lei non fosse rimasta incinta? Ma la verità è che ogni racconto ha perfettamente senso da solo. Ci sono frasi taglienti, sarcastiche e durissime. Ma c’è anche un po’ di leggerezza e la potenza dell’ultimo racconto, quello in cui i due coniugi che abbiamo imparato a conoscere (almeno così mi piace pensare) nelle loro infinite possibilità, sono anziani:
(…) E i nostri corpi erano piuttosto deludenti mentre barcollavano verso l’oblio. La mia figura statuaria aveva lasciato il posto a una serie di rigonfiamenti casuali, come se le curve fossero state risistemate da uno sculture incapace e crudele.
La grande fuga, quest’ultimo racconto, è ambientato nel 2020. A sconvolgere la normalità di questa famiglia sarà proprio il coronavirus. Questo è l’unico racconto recente contenuto nella raccolta.
Ad avermi colpito tanto è stato anche Notti. Qui una donna insonne guarda la città, guarda sé stessa mentre tutti smettono di esistere. Abbandonati al sonno lei è l’unica persona al mondo sveglia. Chi soffre di questo disturbo si ritroverà in questo racconto potente e malinconico ma anche spietato:
Tutti i bastardi a quelle feste sono bugiardi. Anche loro dormono, con qualche astuzia, magari, a occhi aperti, per quanto ne so. Si dissolvono, si arrendono, si inabissano nel prodigio azzurro e perfetto del sonno.
E come ricorda Strout nella prefazione, quando sarete sveglie di notte, a farvi compagnia ci sarà questa donna. Non sarete le uniche al mondo.
Oggi una donna è andata fori di testa al supermercato è…
Tagliente, ironico e commovente. Tutto narrato in prima persona è una sorta di flusso di coscienza di un’autrice che si trasforma e quando serve pugnala.
La raccolta si legge in pochissimo tempo, complice il font grande e il fatto che abbia meno di duecento pagine. Una piacevole lettura in compagnia di donne di altri tempi che però vivono frustrazioni e dolori molto simili ai nostri. Il racconto con protagonista una neomamma che vaga per l’ospedale, per esempio, è struggente. Ma di più non voglio dirvi, scoprite e amate questa autrice!
Consigliato per chi è in cerca di una lettura coinvolgente e piacevole, non mancheranno riflessioni e quel pizzico di malinconia.
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