Un esperimento d'amore
La trama
Carmel McBain è figlia unica di genitori cattolici irlandesi della classe operaia. Sua madre aspira a qualcosa di più per lei rispetto a ciò che la vita, nella loro desolata cittadina, ha da offrire, nutre grandi ambizioni per la figlia ed è determinata a superare le rigide barriere sociali dell'Inghilterra. Così spinge Carmel a ottenere una borsa di studio per la scuola del convento locale, e poi a sostenere gli esami per un posto alla London University. E Carmel non la delude. Ma il successo porta con sé un prezzo spaventoso. Carmel comincia un viaggio solitario che la porterà il più lontano possibile da dove è partita, sradicandola dai legami di classe e luogo, di famiglia e di fede. In fondo, sradicandola da se stessa: alla fine degli anni Sessanta, a Londra, si troverà di fronte a nuove preoccupazioni - sesso, politica, cibo e contraccezione - e dovrà affrontare una grottesca tragedia.
– Formazione –
Un esperimento d’amore di Hilary Mantel (Fazi editore) è un libro molto particolare. Carmel McBain è una ragazza di origini irlandesi che cresce nell’Inghilterra degli anni Sessanta. Un esperimento d’amore è una sorta di romanzo di formazione perché la nostra protagonista e le sue amiche si trovano a fare i conti con l’emancipazione, il sesso, i contraccettivi, l’autodeterminazione…
L’amica di Carmel è la sua antitesi, o forse no… si tratta di Karina: tra le due c’è un rapporto di amicizia ma anche di rivalità, a tratti odio. Sensi di colpa, invidie e segreti condiscono questo rapporto.
Accanto a loro ci sono altre amiche e compagne di stanza come Julianne, che però proviene da un’altra classe sociale. Allora cosa hanno in comune queste donne?
Nella nostra generazione, cresciuta negli anni Sessanta, abbiamo sviluppato in fretta una doppia vita. Eravamo donne vestite da bambine, atee che andavano a messa, vergini in via ufficiale e libertine de facto. Non era un inganno; era dualismo. Ci siamo cresciute dentro. Carne e spirito, ambizione e umiltà. Era tempo di progetti per il futuro; io oscillavo fra l’idea che nella vita potevo fare qualsiasi cosa e che potevo non fare niente.
Quando si apre il libro Carmel ripercorre gli anni dell’infanzia: la sua condanna è quella di primeggiare. I racconti dei sacrifici e delle pressioni per conquistare la borsa di studio ed accedere al convento sono meravigliosamente cupe. L’ingresso in quella scuola è uno dei tanti traguardi che la nostra protagonista sarà in grado di tagliare pagando un prezzo altissimo.
Carmel adulta, lontano dalla pressante influenza materna, si trasforma in giovane donna all’apparenza sicura e serena: finalmente ha assunto il comando della propria vita. Ma la verità è che per arrivare alla fine del mese bisogna contare ogni centesimo e la malattia del digiuno si trasforma presto in un mostro che rischia di divorarla.
E il corpo è un elemento fondamentale in Un esperimento d’amore, questo corpo odiato, rinnegato e poi denutrito:
Sapevo che doveva venirmi il seno, ma speravo che non arrivasse troppo in fretta, perché allora avrei avuto bisogno di un reggiseno. E mia madre avrebbe detto, costa. Più piatto restava il mio petto, meno sarei costata.
Un disagio inizialmente è economico e poi si trasforma in qualcosa di più profondo e decisamente poco gestibile. Nel frattempo ci sono amori, delusioni e piaceri:
“Eravamo addestrate a dilazionare le gratificazioni, a coccolare e allenare e ostentare le nostre capacità mentali, ma adesso i nostri corpi manifestavano le loro esigenze. Avevamo fatto sesso; il sesso generava il desiderio delle sue conseguenze.
Una delle amiche della nostra protagonista dovrà fare i conti con una conseguenza decisamente importante.
Nella nostra generazione, cresciuta negli anni Sessanta, abbiamo sviluppato in fretta una doppia vita. Eravamo donne vestite da bambine, atee che andavano a messa, vergini in via ufficiale e libertine de facto. Non era un inganno; era dualismo. Ci siamo cresciute dentro. Carne e spirito, ambizione e umiltà. Era tempo di progetti per il futuro; io oscillavo fra l’idea che nella vita potevo fare qualsiasi cosa e che potevo non fare niente.”
Un esperimento d’amore è…
Un romanzo difficile da inquadrare. Ci saranno alcuni colpi di scena che riguardano l’amica Karina e non solo, ci saranno sofferenze, bugie, speranze e tradimenti. Mantel traccia il quadro di una generazione e lo fa con un tema forte, quello dell’anoressia, che però non è l’unico del libro. C’è il rapporto delle donne con il proprio corpo, il desiderio, l’accettazione o il rifiuto a seconda dei casi, ci sono le classi sociali che condannano o promuovono senza meriti e quei dolori che rimangono chiusi in fondo alla gola senza possibilità di uscita.
Dopo un inizio in salita, facevo davvero fatica a capire chi stesse parlando, devo ammettere che il libro mi è piaciuto: originale, spiazzante, ma al tempo stesso delicato.
Consigliato per chi è in cerca di un romanzo di formazione lontano dai soliti schemi, per chi ama le storie introspettive, per chi non ha paura di guardare in faccia le ossessioni, quelle di oggi assomigliano tragicamente a quelle degli anni Sessanta.
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